Mondo, periscopio su Mosca
29 Luglio 2013Da Londra a Mosca
Detto di Lavillenie e Farah nelle rispettive gare in cui erano impegnati gli azzurri Gibilisco e Meucci (terza prestazione europea stagionale sui 3000), i sessantamila spettatori della seconda giornata del meeting londinese sono stati deliziati da gare avvincenti e alcuni risultati sopra le righe, come nei 100 donne, in cui ben undici "meno-11" sono stati realizzati tra batterie e finale. Si è superata la nigeriana Blessing Okagbare, due volte al record africano: 10.86 in batteria a fantastico 10.79 in finale, dove la sorpresa è stata rappresentata dal quarto posto di Shelly-Ann Fraser-Pryce. Per la giamaicana, dopo il primato mondiale stagionale in batteria (10.77), un avvio disorientato causato dalla partenza lampo della statunitense Barbara Pierre (seconda in 10.85), e la perdita anche del terzo posto (10.94), superata di un centesimo da Kelly-Ann Baptiste (10.93). La Jeter non ha corso la finale, per un risentimento al quadricipite dopo il 10.93 realizzato in batteria.
Nelle altre gare, mondiale stagionale della Adams nel peso con 20.90, 8.31 del russo Menkov nel lungo, staffetta velocissima in 37.75, ma con cambi da rivedere per il Racers Track Club giamaicano (con Forsythe, Bailey-Cole, Weir e Bolt), e altri successi femminili firmati da Allyson Felix (22.41), Christine Ohuruogu (50.00) e Sally Pearson, tornata a vincere nei 100 ostacoli in 12.65. C'è gloria anche per chi a Mosca non ci sarà: è il caso di Brimin Kipruto, primo nelle siepi in 8:06.86 (un decimo su Gilbert Kirui, al personale), e di Augustine Choge, che ha vinto un gran miglio in 3:50.01 per soli sei centesimi davanti al gibutiano Souleiman.
Campionati russi
Quattro giorni di gare al Luzhniki Stadium, teatro iridato tra meno di due settimane. Tra i successi più importanti, quello di Yelena Isinbayeva (4.75), che ha confermato il proposito di prendersi una pausa l'anno prossimo ed eventualmente tornare in pedana in vista dei Giochi di Rio, e di Tatyana Lysenko, che ha vinto il martello con l'ottava prestazione di sempre (78.15, dopo un iniziale 77.27). Sul fronte maschile, eccellente 88.84 di Dmitriy Tarabin nel giavellotto, primato personale, mondiale stagionale e miglior lancio degli ultimi due anni, che fa festa doppia in famiglia grazie al successo gemello di sua moglie, Mariya Abakumova (65.99). Nelle altre gare, non le solite prestazioni-monstre dei precedenti campionati, ma cose egregie nella normalità, come il 6.89 della lunghista Kolchanova, l'1:59.56 della Kotulskaya negli 800 (in entrambe le gare due posti sono stati già assegnati alle coppie Klishina-Sokolova e Savinova-Poistogova), e il 19.86 della pesista Kolodko. Tra gli uomini, 2.30 di Ukhov e 13.19 dell'ostacolista Shubenkov.
Probabile passo d'addio per Tatyana Lebedeva, sesta nella finale del triplo con 13.97 (vince la Gumenyuk con 14.50), rinunce in finale per Krivoshapka (400, titolo alla Zadorina in 50.55) e Antyukh (400 ostacoli, vince la Davydova in 55.49). Ritorno dopo la maternità di Yelena Slesarenko (1.92, oro a Atene 2004), che dovrebbe aver guadagnato la selezione con Shkolina e Gordeyeva (entrambe 1.97), visto che per la Chicherova c'è la wild card a garantirle il mondiale. Nota finale, il successo di Sergey Litvinov nel martello (77.77), che cade venti anni dopo quello ottenuto da suo padre, omonimo.
Tra poche ore sarà annunciata la squadra definitiva per la rassegna iridata: più di duemila atleti, oltre 200 paesi rappresentati, visione per circa 5 miliardi di telespettatori.
Mosca meno dodici: i campionati degli altri
Ucraina: senza il nuovo astro del salto in alto Bondarenko e le dive dello sprint Povh e Ryemyen, a Donetsk le gare di alto sono andate all'ex-campione del mondo Krymarenko (2.28) e alla Okuneva (1.92), nello sprint femminile successi di Pohrebnyak (11.54) e Bryzgina (22.72). Sorpresa per il terzo posto della campionessa europea di giavellotto Vira Rebryk (60.22), battuta sia dalla Dorozhon (62.01) che dalla Hatsko (61.18). Come in Russia, coniugi vincenti anche in Ucraina: nel triplo, al successo di Yastrebov (16.62) ha fatto eco quello della moglie Yastrebova (14.15). Bielorussia: pochi gli squilli, alcune assenze di peso nei lanci. Alina Talai ha vinto i 100 ostacoli in 12.97, Shayunov il martello con 76.36, l'ottocentista Ananenka (1:44.43) ha vinto un 1500 particolarmente lento, mentre Linnik si è imposto nei 110 hs in 13.53.
Baltici
Altra coppia in vetrina, stavolta ospite dei campionati estoni di Tallinn: si tratta del primatista del mondo di decathlon Ashton Eaton e della moglie canadese Brianne Thiesen. Per Eaton 110hs (13.72), asta (5.10) e peso (14.57). Per lei, 13.13 nei 100 hs (vince la russa Galitskaya in 12.98), 23.77 sui 200 e 13.28 nel peso. Per gli estoni, 65.99 di Kanter nel disco e 1.88 nell'alto della Iljustsenko. Meglio la lituana Airine Palsyte, avversaria di Alessia Trost nella finale dell'Europeo under 23 di Tampere, che ai campionati nazionali di Siauliai è salita a 1.95. Un'altra protagonista di Tampere, l'oro del giavellotto Lina Muze, ha vinto i campionati lettoni di Jekabpils col nuovo primato personale di 61.97.
Spagna e Portogallo
Un occhio particolare all'alto femminile anche relativamente alle gare di Alcobendas, dove Ruth Beitia ha vinto l'ennesimo titolo spagnolo con 1.93. In grande evidenza il settore marcia femminile, con l'ex-ungherese Julia Takacs che ha abbassato il record nazionale nei 10000 in 42:32.74, davanti alla Poves (43:33.75) e Pascual (43:39.42). Il tempo della Takacs non è mondiale stagionale come annunciato da alcuni media: l'azzurra Elisa Rigaudo è la capofila sulla distanza grazie al 42:29.06 del primo maggio scorso a Mondovì. Buono lo sprint (Rodriguez 10.26, Hortelano 20.58) e i lanci (Cienfuegos 76.08 e Pestano, al tredicesimo titolo di fila, con 63.87).
Mezzofondo: vincono gare naturalmente tattiche Kevin Lopez (800), David Bustos (1500) e Natalia Rodriguez (1500). Top tecnico dei campionati: il 48.44 dell'ospite cubano Cisneros nei 400 ostacoli. Marcia fiore all'occhiello anche dei campionati portoghesi di Leiria: i 10000 vanno a Ines Henriques in 43:31.29 sulla Cabecinha (43:53.65) e sulla Santos (44:56.03). Conferma della crescita dell'ostacolista Dabo (13.57), mentre il redivivo Obikwelu ha disertato la finale dei 100. Ancora lontano dalla miglior condizione, l'olimpionico di Pechino Nelson Evora ha vinto il triplo con 16.41.
Martelli e giavellotti
Campioni olimpici qua e là: ai campionati ungheresi di Budapest Krisztian Pars (oro a Londra) mantiene fede allo status di "number one" firmando il successo con 80.41, mentre in Slovenia Primoz Kozmus (oro a Pechino) torna vicino al miglior rendimento con 79.70. Biglietto per Mosca staccato in extremis per l'altista Rozle Prezelj (2.28).
Restando nell'area magiara, la squadra per Mosca comprende 11 elementi, 6 uomini e 5 donne: tra gli uomini naturalmente Pars e l'altro martellista Hudi (recentemente al personale di 76.93) e l'ostacolista Baji, mentre tra le donne ci sono Györgyi Zsivoczky-Farkas (eptatleta da 6.269 punti) e la martellista Orban (73.44). Pitkämäki: fermo da tempo per infortunio, l'ex-campione del mondo do lancio del giavellotto è rientrato in tempo per i campionati finlandesi di Vaasa, vincendo con 85.70 su Ruuskanen (82.90). Ancora lanci, ma svedesi: i fratelli Arrhenius in spolvero in patria (20.50 di Leif nel peso) e all'estero (64.46 nel disco di Niklas negli USA).
Meetings europei
Jaysuma Saidy Ndure ha corso ieri in Svezia in 9.95 e 20.12, con 3 metri di vento nei 100 e 2.2 sui 200. Sotto i 10 netti anche il giamaicano Forte (9.98). Il martellista egiziano Hassan Mohamed Mahmoud continua a crescere dopo i progressi delle ultime settimane: negli ultimi sette giorni ha migliorato per due volte il record nazionale con 77.44 a Budapest e 78.21 in Repubblica Ceca, dove è emersa nuovamente la figura del pesista Ladislav Prasil (21.21). In Belgio (Ninove) è fallito l'estremo tentativo di Caster Semenya di conseguire lo standard iridato (2:01.86), mentre il canadese Drouin (2.35) ha mostrato i numeri per un secondo podio globale consecutivo dopo quello di Londra.
Campionati dei Balcani
Successi delle romene e dei turchi: tra i migliori risultati delle gare bulgare di Stara Zagora, 2.31 di Donisan nell'alto, 17.24 di Oprea nel triplo, 48.96 del campione europeo under 23 dei 400 hs Bekric, e l'11.15 di Ivet Lalova sui 100 metri. Il peso a Ivanov (20.71) su Kolasinac (20.59). "Triplone" della romena Toma (14.52) ma ventoso. Nel lungo 6.76 di Ivana Spanovic. Nell'alto donne, 1.95 della greca Steryiou.
Addii e infortuni
Cinque polacchi lasciano l'attività: sono i velocisti Nowak e Jedrusinski, le mezzfondiste Lidia Chojecka e Anna Jakubczak e la più nota quattrocentista a ostacoli Anna Jesien-Olichwierczuk. Altre assenze mondiali, e sono nomi grossi, come quello di Dai Greene, campione del mondo in carica nei 400 ostacoli, della discobola tedesca Anna Rüh, iridata junior a Barcellona, e della siepista tunisina Ghribi, argento a Londra. La federazione cubana ha invece graziato Orlando Ortega, inizialmente sospeso per ragioni disciplinari, reintegrandolo nel team nazionale per Mosca.
Sud Africa, Trinidad, Marocco
Nell'elenco provvisorio di 30 unità per Mosca c'è anche il maratoneta Hendrik Ramaala, 41 anni, ma i nomi su cui puntare per un buon piazzamento sono quelli soliti di Mokoena (lungo), della Viljoen (giavellotto) e del regolare ottocentista Oliver. Selezionato L.J. van Zyl nonostante la stagione un po' così, l'elenco comprende anche il quarantenne Harmse (martello) e il decatleta Coetzen. Per Trinidad 29 elementi: c'è l'olimpionico Keshorn Walcott (giavellotto, attualmente in Finlandia per cure mediche), il bronzo olimpico dei 400 Lalonde Gordon (cooptato nei 200), l'argento dei 100 di Pechino Thompson e naturalmente l'altro centista Bledman. L'altro Gordon (Jehue) è candidato alla finale nei 400 ostacoli. Nei 100 donne c'è la Baptiste, il nome di punta del movimento.
Il contingente marocchino è di 21 unità (14 uomini e 7 donne). Akkaoui e Hachlaf (800), Lakhouad e Hilali (1500) hanno i numeri per ben figurare. Abdelaâti Iguider (bronzo olimpico nei 1500 metri) è il nome di maggior peso tra gli uomini, iscritto sia ai 1500 che ai 5000 metri. C'è il nome nuovo Zakaria Maazouzi, che in età matura (27 anni) è sceso a 3:31.94 confermandosi con 3:32.89 a Oordegem. Un altro quarantenne, Jaouad Gharib (due titoli mondiali in carriera) farà la maratona.
Pillole mondiali
Etiopi: Tirunesh Dibaba e Meseret Defar potrebbero doppiare 5000 e 10000 metri. La squadra nel suo insieme è oggettivamente fortissima, con Kenenisa Bekele apparentemente solo riserva nei 10000 metri. Punti deboli: forse solo le siepi maschili, mentre negli 800 la Magisu non appare nella condizione del 2012. Belgio: la 4x400 maschile potrà contare sull'apporto, fatto senza precedenti, di tre fratelli, Jonathan, Kevin e Dylan Borlée.
Marco Buccellato
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