Mondo: quel Giappone color Africa

30 Novembre 2015

Nei 10000 metri di Machida anche due giapponesi corrono come i kenyani. A Nuova Delhi ancora grandi tempi nella mezza maratona. 

di Marco Buccellato

Stavolta l'edizione dell'Hachioji Long Distance di Machida ha superato le aspettative, regalando diciassette prestazioni sotto i 28 minuti e il record nazionale giapponese sui 10000 di Kota Murayama (classe 1993, 27:29.69) ottenuto dopo un rettilineo mozzafiato contro Tetsuya Yoroizaka (25 anni, 27:29.74). Cinque centesimi hanno diviso i due, entrambi scesi sotto il vecchio primato nazionale di Toshinari Takaoka (27:35.09), ottenuto nel 10000 più veloce del 2001 a Palo Alto, sulla pista della Stanford University. A vincere la gara, comprensibilmente, un kenyano: William Malel Sitonik, oro mondiale under 18 nel 2011 sui 3000, che in 27:22.12 ha realizzato il crono più veloce mai registrato nel mese di novembre. Davanti al duo giapponese anche l'altro kenyano Johana Manyim Maina, secondo in 27:26.92. Nel meeting tante serie di 10000 con una densità mostruosa, come da tradizione in questo meeting, di tempi sotto i 29 minuti. Esattamente ottanta, di cui cinquantotto di runner nipponici. Nel fine settimana locale ha gareggiato anche il gemello del neoprimatista nazionale Kota Murayama (Kenta, 27:39.35 di pesonale), giunto quarto sulle dieci miglia di Kosa in 46:08. Vittoria, manco a dirlo, al kenyano Thuku in 45:19 (grazie a Ken Nakamura).

A Delhi si vola

Anche quest'anno la Airtel Delhi Half Marathon ha permesso risultati di prim'ordine. Tanto nella gara maschile che in quella femminile si sono registrati i migliori risultati d'assieme della stagione, con sei atleti in grado di esprimersi in meno di un'ora e cinque atlete sotto i 69 minuti. Tra gli uomini il primo posto dell'etiope Berhanu Legese conferma quanto di buono fece nella mezza berlinese di otto mesi fa, quando si impose in 59:45. Il 59:20 ottenuto ieri è la terza prestazione mondiale stagionale. Vittoria decisa allo sprint contro l'altro etiope Mosinet Geremew (59:21, ma 59:11 l'anno scorso, quando fu terzo) e il pluricampione mondiale sulla distanza, e primatista del mondo, l'eritreo Zersenay Tadese. Fuori podio Edwin Kiptoo (59:26), Jonathan Maiyo (59:26) e Geoffrey Kirui (59:38).

Anche per Cynthia Jerotich Limo l'affermazione è maturata dopo un lungo testa a testa. La kenyana si è imposta in 1:08:35 sulle connazionali Helah Kiprop (stesso tempo delle vincitrice per l'argento mondiale di maratona a Pechino) e Gladys Chesire (1:08:36).

Nelle retrovie interessanti crono delle specialiste locali Babar (ottava ai mondiali nelle siepi), Jaisha e Singh, la prima di poco sotto l'1:11:00 e le altre due abbondantemente sotto l'1:12:00.   

Esordio Kigen 2:09:24

Per il 22enne kenyano Norbert Kigen non poteva esserci miglior esordio sui 42 km. Il battesimo sulla distanza è stato bagnato con la vittoria nella maratona di La Rochelle in 2:09.24, davanti al connaizonale Gilbert Masai (2:09:48). Esordio OK anche per la vincitrice della maratona femminile la 24enne etiope Bekelech Daba, prima in 2:32:08. Entrambi gli atleti sono abituali protagonisti del circuito su strada in terra di Francia. Un nome molto conosciuto ha posto la firma sulla maratona di Libreville, in Gabon. Si tratta del campione mondiale di Osaka 2007 Luke Kibet, il primo specialista kenyano a conqiustare un oro iridato di maratona a vent'anni di distanza dal successo di Douglas Wakiihuri a Roma. Tempo da dimenticare (2:20:18), ma non era lecito attendere di meglio.

Algeri è etiope

Altro esordio positivo nella maratona internazionale di Algeri: la semisconosciuta etiope Aberash Fayesa Robi si è ben comportata vincendo in 2:32:30 sulla kenyana Pauline Wangui Ngigi (2:32:53). La Wangui, che nell'occasione ha stabilito il personale, è giunta quarta quest'anno nella maratona di Milano. Firma etiope anche nella corsa maschile, vinta da Shume Hailu Legese in 2:11:34. Anche lui vanta precedenti in Italia. L'anno scorso vinse a Roma, dopo avervi conquistato un quinto e un decimo posto.

Cross e teams
 
Nel Cross della Costituzione di Alcobendas vince Tamirat Tola, già sesto al mondiale di Qingzhen, precedendo il campione uscente Timothy Toroitich, fresco di successo a Soria. Nel Cross de l'Acier a Leffincroucke fa la voce grossa il 18enne Alfred Ngeno, bronzo juniores ai mondiali di cross-country, bravo a imporsi in volata sull'etiope Gebrselassie, che di nome fa Leul e che a sua volta ha un recente passato di "competitor" nel Sol Levante. Pedigree d'eccezione anche per la vincitrice femminile, anche in questo caso una medagliata junior, l'etiope Dera Dida, che a Qingzhen fu d'argento.

Nei pressi di Liverpool i britannici hanno fatto la squadra per l'Europeo di cross: i Trials sono stati vinti da Gemma Steel, oro continentale in carica dopo un argento e un bronzo e con un secondo posto alla Cinque Mulini, e Ross Millington. Dopo la Steel altri pezzi da novanta del cross Union Jack come Kate Avery e Stephanie Twell. Quinta Laura Muir, finalista mondiale a Pechino sui 1500 metri.

Tra i nomi più conosciuti filtrati dai teams che concorreranno all'Europeo, la francese Christelle Daunay, oro europeo di maratona a Zurigo e recentemente quinta a New York, l'olandese Sifan Hassan, oro e Zurigo e argento a Pechino sui 1500 (oltre che sui 5000 ancora a Zurigo) e Fionnuala McCormack-Britton, l'irlandese già due volte campionessa continentale di cross.

Atleti dell'anno

Restiamo in Irlanda per registrare il riconoscimento assegnato al campione mondiale universitario dei 400 ostacoli Thomas Barr, nominato atleta irlandese del 2015. Angelica Bengtsson, la saltatrice con l'asta svedese di mamma brasiliana attualmente ferma per un infortunio, è stata nominata atleta nazionale dell'anno. In Sud Africa, e non poteva essere altrimenti, il premio è andato al campione del mondo dei 400 metri Wayde van Niekerk. Anche in Polonia verdetti scontati nel segno dei martellisti Anita Wlodarczyk e Pawel Fajdek, campioni del mondo e al record del mondo nel caso di Anita.

Indoor, Merritt ci crede

In una intervista nel segno dell'ottimismo, il primatista del mondo dei 110 ostacoli Aries Merritt ha dichiarato di voler tornare in pista già dalla stagione indoor, a pochi mesi dal trapianto di rene. Chi nell'inverno sarà certamente della partita sono Ashton Eaton e Genzebe Dibaba, atleti dell'anno, entrambi in procinto di gareggiare negli impianti al coperto nella stagione imminente. L'esordio di Renaud Lavillenie potrebbe avvenire prima di Natale, come altre volte accaduto in passato. Aria di rientro per due tedeschi di gran nome. L'astista Malte Mohr, frenato da un infortunio questa stagione, e Ariane Friedrich, fuori dalle pedane da quasi tre anni, prima per infortunio poi per maternità.

Fukuoka, Sacramento, Heerenberg

L'ultima grande maratona della stagione, in calendario domenica prossima. L'elenco iscritti noto da tempo prevede la partecipazione del primatista mondiale Dennis Kimetto e dell'ex-primatista Patrick Makau, vincitore un anno fa in 2:08:22, oltre a specialisti di richiamo quali Feleke, Nyasango, Mathathi (primo nel 2013), il mongolo Bat-Ochir, Bernard Koech, Joseph Gitau e l'eritreo Samuel Tsegay. Tra i giapponesi non poteva mancare il semiprofessionista Yuki Kawauchi, all'undicesima 42 km della stagione. Si corre anche a Sacramento (i kenyani Jacob Chemtai e Jane Kibii favoriti, quest'ultima con l'etiope Serkalem Abrha). Nella Montferland Run di Heerenberg, in Olanda, si confronteranno su un percorso di quindici chilometri il primatista mondiale sulla distanza Leonard Komon, uno dei maratoneti migliori del mondo come Geoffrey Mutai e Abraham Cheroben, il più veloce quest'anno sulla mezza maratona, al debutto sulla distanza più breve.

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