Mondo, questioni di peso
07 Luglio 2015Il duello dei Trials tra i giganti del peso rivive a Sotteville, ma Cantwell spezza l'incantesimo. I campionati britannici e canadesi e il momento-sì dei sudafricani nel panorama estero.
di Marco Buccellato
Sotteville, cartolina Cantwell
Uscito sconfitto dai Trials dalla catapulta Joe Kovacs, ma promosso per Pechino, l'ex-campione del mondo Christian Cantwell ha quasi regolato il conto provvisorio con il neo-campione degli Stati Uniti infliggendogli una chiara sconfitta nel meeting francese di Sotteville, terminato pochi minuti fa. Vincendo con un lancio di 21,06 contro i 20,38 di Kovacs, Cantwell ha avvicinato la parità negli scontri diretti tra i due, guidati ora 8 a 7 dal più giovane Kovacs, la rivelazione della stagione, che aveva vinto gli ultimi sette confronti con Cantwell. Fino a stasera.
Striscia cubana
Tra gli altri risultati di Sotteville, l'onda cubana mette a segno altri colpi: la Silva vince l'asta con 4,66, Copello (16,76) batte il campione d'Europa Compaoré nel triplo, ma soprattutto il terribile duo Caballero-Perez fa cose egregie nel disco (67,25 e 66,42) mentre la Almanza chiude gli 800 in 1:59.24. Nel resto, 10.02 di Bledman sui 100, 1:44.93 del burundiano Gakeme sugli 800, la statunitense McGrone vince i 200 in un ottimo 22.39. Francia: ricca di atleti in rassegna ma a corto di successi, si consola con Darien che vince i 110 hs in 13.28.
Vivian Cheruiyot ok
In una prova sui 10000 creata su misura per lei (un traino e un'avversaria poi ritiratasi) la kenyana due volte campionessa del mondo a Daegu ha trovato il minimo per il mondiale di Pechino chiudendo in 31:13.29.
L'occasione è stata il Grand Prix di Bruxelles, dove ha recitato un ruolo di alto profilo anche il neo-spagnolo (ex-Cuba) Yidiel Contreras che ha corso i 110 hs in 13.37, secondo risultato nazionale di sempre.
Salti lunghi in Germania
Il meeting tedesco di Bad Langensalza ha spesso regalato ottime performances ai lunghisti, unici attori del contesto, e anche quest'anno non ha deluso, a partire dal lunghissimo 8,40 del sudafricano Zarck Visser e dal bel triplete tedesco femminile con Moguenara autrice in apertura di un 6,94 che le è valso il terzo successo consecutivo nel meeting, la specialista delle prove multiple Claudia Rath seconda con 6,84 ventoso (ma 6,70 legale) e la Stolz-Aschinadze (origini georgiane) a 6,74. In passato, l'Africa aveva già trovato spazio su questa pedana: si ricorda l'8,47 del senegalese Touré, un 8,30 di Mokoena e uno di Gaisash (quand'era ghanese), e due successi con ottime misure di Garenamotse. Grandi numeri anche dal cinese Li Jinzhe (8,47 un anno fa) e dallo spagnolo Yago Lamela, scomparso recentemente, che vinse un'edizione del meeting con 8,44.
Sud Africa all'arrembaggio
La pennellata di Visser è solo l'ultima di una serie recente di cose importanti riuscite agli atleti di élite dello stato africano. Aveva iniziato Simbine in Slovenia scendendo sotto i 10 netti (9.99), poi ecco la magìa di Bruintjies in Svizzera (9.97) e nel mezzo l'epico giro di Wade van Niekerk a Parigi. Ai box, è un peccato, c'è l'ottimo Samaai (altro lunghista vicino agli 8,40 toccati da Visser) mentre la figura di Rocco van Rooyen, altalenante nel rendimento ma in crescita, ci ricorda che la tradizione sudafricana del giavellotto maschile è stata già corroborata da un titolo mondiale (Corbett nel 1997). Van Rooyen ha una storia non comune: perso il padre a sette anni per un incidente, ha impiegato anni a guadagnare i soldi per approdare in Finlandia e ricevere le giuste correzioni tecniche da Kari Ihalainen, che gli aveva predetto un futuro da protagonista. Scolpito per la specialità (1,89, cento chili di muscoli), impiega 11 secondi e un decimo per coprire i 100 metri.
Dai lanci arriva anche la martellata dell'ucriano Yevhen Vynohradov (79,25) e un qualche segnale di risveglio dell'ex-enfant prodige Mykyta Nesterenko (63,34).
Ventata giovane a Birmingham
Dina Asher-Smith si conferma uno dei personaggi più interessanti del panorama europeo della velocità. Ai campionati nazionali di Birmingham ha vinto a spasso i 100 in 11.08 (record dei campionati) senza avversarie, ma la lacunosa partecipazione di alcune star dell'atletica british non sminuisce il valore della sua prestazione. Anche nei 100 maschili è emerso il giovane Ujah (10.10), già ben noto alle cronache, che ha battuto senza appello il campione europeo Dasaolu, in assenza di Gemili e Kilty, infortunati. Tra i tanti buoni risultati, l'1,97 di Isobel Pooley nell'alto (record outdoor), il 45.01 di Yousif nei 400 (atleta naturalizzato da anni). Al debutto nel nuovo contesto i nuovi acquisti delle campagne d'oltreoceano della Union Jack. Cindy Ofili, sorellina della Porter (12.83) è rimasta a un metro dalla titolata primogenita, mentre più bella figura ha fatto Zharnel Hughes che ha vinto i 200 in 20.42. L'altro fenomeno caraibico acquisito a Londra nel recente passato, Delano Williams, non ha gareggiato.
Canadesi, De Grasse 9.95
L'atleta che ha maciullato le finali universitarie USA con 9.75 e 19.58 (ventosi ma non troppo), Andre De Grasse, ha sottratto altri centesimi alle volate dell'ultimo mese e mezzo vincendo a Edmonton il titolo nazionale in 9.95. La manifestazione per la prima volta è servita da selezione per il mondiale di Pechino, per i Panamericani juniores e seniores e per le manifestazioni paralimpiche. In evidenza anche Aaron Brown, 20.11 appena ventoso sui 200, e il decatleta Damian Warner, autore di un sensazionale 13.27 sui 110 ostacoli, precedendo il neo-canadese Cabral, ex-USA, secondo in 13.37.
Strada, Mungara Highlander
Non pago del successo nella maratona di Milano in 2:08:44, il kenyano quasi 42enne Kenneth Mburu Mungara ha corso due secondi più veloce (2:08:42) la Gold Coast Airport Marathon in Australia, stabilendo in un colpo solo record della corsa, record mondiale Master e primato sul suolo australiano. Tutto a firma kenyana il podio maschile, con Silah Limo (2:08:54) e Evans Ruto (2:08:55).
Di qui a Pechino
Il Marocco per i Mondiali è fatto in ventidue unità. Tra di loro il blocco competitivo del mezzofondo veloce e delle siepi, che comprende tra gli uomini Iguider, il redivivo Laalou e l'emergente Belhanbel, e tra le donne la siepista Alami, la Akkaoui e e la Hilali. Selezione fatta anche per il Giappone, con punti di forza nella 4x100 uomini (Kiryu non incluso nella lista, al momento), nel giavellottista Arai e nelle specialiste dei 10000. Ovviamente da tempo selezionati maratoneti e marciatori, col primatista mondiale della 20 km Suzuki in primo piano.
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