Montagna: Casto tricolore per le lunghe distanze

03 Settembre 2021

Al Trofeo Nasego, in provincia di Brescia, due giorni di sfide internazionali. Domenica si assegnano i titoli italiani long distance

È in arrivo un weekend di corsa in montagna da non perdere con il Trofeo Nasego e il Vertical Nasego, tappe della World Cup e, nel primo caso, prova unica che vale come Campionato italiano di lunghe distanze di corsa in montagna. Tante le sfide al vertice a Casto (Brescia), con i top del ranking e le superstar di questa disciplina, tra sabato 4 e domenica 5: l’americana campionessa del mondo in carica Grayson Murphy, per la prima volta in assoluto in gara in Europa, finalmente incontra l’austriaca Andrea Mayr, l’atleta con più successi all’attivo nell’ambito della corsa in montagna, mentre Henri Aymonod (Us Malonno), leader della classifica di Coppa, prova a resistere agli attacchi degli inseguitori, tra i quali Cesare Maestri (Atl. Valli Bergamasche Leffe).

In campo femminile, oltre a Murphy e Mayr, il Trofeo Nasego attende protagoniste di blasone internazionale come le keniane Joyce Njeru, la nuova stella della corsa in montagna, prima nel ranking mondiale, e Lucy Murigi, due volte campionessa del mondo, l’irlandese vincitrice uscente Sarah McCormack e tante italiane pronte a giocarsi pure il trionfo tricolore assoluto: la campionessa italiana assoluta di distanze classiche Francesca Ghelfi (Podistica Valle Varaita) affiancata dalla sorella e compagna di club Erica Ghelfi, tricolore nel chilometro verticale, poi Alice Gaggi (La Recastello Radici Group) e Lorenza Beccaria (Atl. Saluzzo).

In campo maschile, se il Vertical Nasego potrebbe essere affare tra Henri Aymonod e Tiziano Moia (Gemonatletica), il Trofeo Nasego tricolore stuzzica il campione italiano delle distanze classiche Cesare Maestri: in chiave italiana i nomi più interessanti, oltre ad Aymonod, sono Luca Merli (Sa Valchiese), Marco Filosi (Sa Valchiese), Alberto Vender (Sa Valchiese), Lorenzo Cagnati (La Recastello Radici Group) e Daniel Pattis (Suedtirol Team Club), ma ci saranno anche tante stelle straniere quali il ceco Marek Chrascina, l’eritreo Petro Mamu e i keniani Geoffrey Gikuni Ndungu e Timothy Kimutai Kirui.

IL VERTICAL E IL TROFEO NASEGO - La “Nasego” è un evento relativamente giovane al cospetto di altre gare della tradizione italiana della corsa in montagna ma in pochissimi anni, grazie ad una qualità organizzativa di livello assoluto e ad importanti investimenti di tutto il tessuto produttivo di Casto e frazioni, è diventata una delle più attese dagli atleti di tutto il mondo. È più di una gara, si tratta di un vero spettacolo sportivo, un’occasione per gli atleti amatori di sfidare se stessi e correre fianco a fianco con i grandi campioni, per il pubblico di partecipare alla due giorni di festa tra appuntamenti dedicati alla cultura sportiva e conviviali. Circa 21 km e mezzo per 1330 metri di dislivello positivo: sono questi i numeri del Trofeo Nasego. Dopo la partenza dal centro di Casto, la prima parte è molto veloce, ricca di saliscendi su strade bianche e larghi sentieri tra le Ferrate, la frazione di Alone ed il Ponte Vrenda. Da qui inizia “un’altra gara”, con la lunga salita che passando per Valgrande e Piazze porta al Gran Premio della Montagna del Rifugio Nasego, fino al 2014 traguardo del vecchio format di gara. Dai 1300 metri del Nasego gli atleti saranno chiamati ad una impegnativa discesa che in meno di 4 km li porterà al traguardo di Famea. Stessa partenza per il Vertical, introdotto nel 2016: dalla via principale di Casto la lunga salita porta fino alla Corna di Savallo, a 1436 metri sul livello del mare, dopo un’ascesa di 1000 metri percorrendo 4.3 km su strade, mulattiere e sentieri di montagna.

BATTOCLETTI OSPITE D’ONORE - Sarà la mezzofondista azzurra Nadia Battocletti l’ospite d’onore di questa edizione, che nella serata di sabato salirà sul palco di Famea con il papà Giuliano, anche lui leggenda del running italiano. Nadia, reduce dal settimo posto alle Olimpiadi di Tokyo e dal titolo europeo under 23 dei 5000 metri, ha già scritto il suo nome negli annali della corsa in montagna vincendo, tra le altre, la World Youth Cup del 2017. Con lei si parlerà delle sue vittorie, dei suoi allenamenti ma anche del sogno olimpico della corsa in montagna e della dignità tecnica di questa disciplina, che molti campioni del fondo e mezzofondo hanno praticato da giovani e nella loro costruzione.

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