Mosca, ancora oro per la Isinbayeva

13 Agosto 2013

Oro dell'asta a una Isinbayeva straordinaria. Medaglie d'oro anche per LaShawn Merritt, Aman, Harting, la Cheywa e la Melnychenko.

Con una gara straordinaria Yelena Isinbayeva vince il terzo titolo mondiale all'aperto della carriera nel salto con l'asta con 4.89 e tenta il record mondiale a 5.07, superando la statunitese Jenn Suhr e la cubana Yarisley Silva. L'oro dei 400 maschili è di LaShawn Merritt che domina la finale in 43.74 (mondiale stagionale). Argento a Tony McQuay, bronzo al dominicano Santos, mentre il campione uscente e campione olimpico Kirani James crolla nel finale e chiude settimo. Titolo del disco al favorito Robert Harting (69.11), nell'ennesimo duello col polacco Malachowski (il bronzo all'estone Kanter). L'etiope Mohammed Aman è campione del mondo degli 800 in 1:43.31, superando Nick Symmonds e il gibutiano Souleiman (delude l'altro favorito Duane Solomon). Solo Africa nei 3000 siepi donne: doppietta kenyana oro-argento con Milcah Cheiya (9:11.65, mondiale stagionale) vincitrice su Lydia Chepkurui. Etiopia al bronzo con Sofia Assefa. Nell'eptathlon l'epilogo è d'oro per Hanna Melnychenko (6.596 punti), argento a Brianne Theisen-Eaton (Canada), bronzo all'olandese Dafne Schippers.

ASTA DONNE

Luzhniki Stadium, oggi. Nel tripudio di uno stadio mai così festante, Yelena Isinbayeva si è regalata il terzo titolo mondiale outdoor della carriera dopo quelli conquistati a Helsinki e Osaka, un forziere d'oro colmo di titoli in manifestazioni globali, che contiene anche due ori olimpici. Dopo un avvio incerto della Isinbayeva (errore d'ingresso a 4.65, poi rimediato e poi subito vincente a 4.75), il podio della finale si è deciso a quota 4.82, misura superata al secondo tentativo dalla Isinbayeva e dalla statunitense Jenn Shur (prima in classifica) e al terzo dalla cubana Yarisley Silva, ma fallita dalla tedesca Spiegelburg (quarta con 4.75). Il capolavoro della Isinbayeva si materializza a 4,89, con un esecuzione magistrale al primo assalto alla misura. Niente da fare per Suhr e Silva, con la zarina dello sport russo e mondiale impazzita di felicità, come fosse la prima grande affermazione della carriera. Una finale di grande qualità dove si è dovuto salire alle migliori misure di sempre (4.82) nella storia del campionato del Mondo per conquistare i gradini più bassi del podio. Nel bilancio della storia del medagliere iridata, è Russia pigliatutto con 8 medaglie di cui 4 d'oro.

400 METRI UOMINI

In una delle finali più attese della serata è LaShawn Merritt a lasciare il segno con una distribuzione perfetta e un 43.74 che non lascia repliche (mondiale stagionale). Lo statunitense ha stravinto il duello con Kirani James, che ha mollato la presa valutando ormai irraggiungibile l'americano a 50 metri dal traguardo, ed è stato superato da quasi tutti gli avversari (settimo in 44.99). Argento all'altro USA Tony McQuay (44.40, PB). Bronzo al dominicano Santos in 44.52, che ha soffiato la medaglia in extremis a Jonathan Borlée (44.54). E' la quarta medaglia iridata individuale per Merritt, già oro a Berlino, e argento a Osaka e Daegu.

Non c'è storia nel medagliere all-time dei mondiali: gli USA domineranno per anni e anni forti del loro 10-8-5, numeri che garantiscono l'eternità.

DISCO UOMINI

Terzo titolo consecutivo per Robert Harting, con un miglior lancio di 69.11 alla fine di un duello, divenuto un classico, col polacco Piotr Malachowski, che ha avvicinato l'avversario tedesco al quinto turno con 68.36. La sfida tra i due migliori discoboli del pianeta si risolve così nuovamente in favore del tedesco (il bilancio è pro-Harting per 39 a 15). Ennesimo podio anche per l'estone Gerd Kanter (65.19) che aggiunge il bronzo di oggi all'oro di Osaka, all'argento di Daegu e ai due bronzi conquistati a Helsinki e Berlino. Nell'ordine, la composizione del podio della finale di oggi è identica a quella di Berlino 2009. Con tre ori, Harting è secondo solo al connazionale Lars Riedel (cinque titoli) nella storia dei mondiali. Con due simili mostri, è facile capire chi domini il medagliere di specialità della storia iridata. Germania Über Alles con 15 medaglie, di cui 8 d'oro.  

800 METRIUOMINI                                                                                                                                                 
Vince l'etiope Mohammed Aman dopo un primo giro condotto dal duo statunitense Solomon-Symmonds in 50.28. L'etiope vince l'oro in 1:43.31 al termine di un ottimo rettilineo in cui inguaia Solomon che finisce la benzina (sesto) e riprende e supera Symmonds (1:43.55). Il bronzo va al gibutiano Souleiman in 1:43.76 (eguagliando il miglior tempo per il bronzo nella storia dei mondiali). Delude anche il francese Bosse, settimo. Ottimo i tempi del quarto e del quinto (Lewandowski e Osagie in 1:44.08 e 1:44.36).

Tante novità dal podio: Etiopia al primo oro, USA al primo argento, Gibuti alla prima medaglia, naturalmente nel contesto degli 800 in tutte le edizioni del mondiale.

EPTATHLON
                  
Oro a Hanna Melnychenko (6.596 punti, primato personale, e decima medagia d'oro per l'Ucraina nella storia dei mondiali), che riesce a gestire nel conclusivo 800 metri il vantaggio accumulato in classifica sulla  signora Eaton, la canadese Brianne Theisen (argento con 6.530 punti, primato personale), e bronzo alla straordinaria olandesina Dafne Schippers, precocissimo prodigio atletico ora 21enne (6.477, record nazionale, oro mondiale junior nel 2010). La statunitense Day, terza alla fine della prima giornata, chiude sesta. personal best anche per la quarta (la tedesca rath con 6.462) e la quinta, la britannica Johnson-Thompson (6.449). Diciassette atlete oltre i 6.000 punti per un eptathlon avvincente nonostante l'assenza delle migliori due specialiste del mondo, Jessica Ennis-Hill e Tatyana Chernova. Canada e Olanda per la prima volta sul podio dei mondiali nell'eptathlon.
            

3000 SIEPI DONNE

Kenya in festa per la quarantesima medaglia conquistata nella storia dei campionati del mondo grazie a Milcah Chemos Cheywa (9:11.65), in una finale dominata dai due terzetti (kenyane e etiopi) fin dai primi metri. Podio tutto africano, con ancora Kenya  all'argento con Lydia Jepkurui (9:12.55), e bronzo all'etiope Sofia Assefa (9:12.84), capace di risalire posizioni dopo una caduta a due giri dalla fine. Nel medagliere di specialità, le kenyane vincono il primo oro (la Chemos aveva già conquistato due medaglie di bronzo) ma sono prima nel numero di podi, sei, contro i cinque delle russe.

SEMIFINALI - Bellissime le semifinali dei 400 ostacoli uomini, dove il cubano Cisneros (47.93, primato nazionale e mondiale stagionale) e l'incredibile Felix Sanchez (48.10), impressionano. In finale anche i due americani Tinsley e Clement, il potente croato Bekric (campione europeo under 23 a Tampere, al primato nazionale in 48.36), il trinidegno Gordon, il portoricano Culson e il senegalese Hanne. Il terzo ostacolista USA Bershawn Jackson si è infortunato in sede femorale dopo il primo ostacolo ed è finito k.o. sulla pista. Nelle semifinali femminili, accesso in finale per tutti i nomi papabili, non per la campionessa olimpica Natalya Antyukh, quest'anno meno competitiva. La migliore è stata la ceka Hejnova (53.52). Nella seconda semifinale vince la britannica Perri Shakes-Daryton in 53.92. Nei 1500 metri donne finale conquistata a fatica da Genzebe Dibaba, in diffoltà nel finale. La 17enne Mary Cain, stellina USA, entra in finale col quarto tempo. Il migliore è dell'australiana Buckman (4:04.82, PB).

Marco Buccellato

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