Nadia Battocletti, un quarto posto per sognare

06 Agosto 2024

Il nuovo record italiano a 14'31"64, il quarto posto nella scia dei "fenomeni" Beatrice Chebet (14'28"56), Faith Kipyegon (14'29"60) e Sifan Hassan (14'30"61), la possibilità di salire sul terzo gradino del podio per la squalifica della campionessa iridata per le evidenti sportellate con la primatista mondiale Tsegay ad un paio di giri dal termine, il ricorso keniano accolto: Nadia Battocletti ha vissuto due ore e mezza assurde, in pista e fuori. E dopo tutto questo resta l'aver accarezzato per un po' il sogno di una incredibile medaglia olimpica, resta un tempo fantastico, resta soprattutto la consapevolezza che ormai, "le grandi", non sono poi così lontane, almeno nelle gare che contano.

In pista Nadia Battocletti ha saputo meravigliare ancora una volta. Lesta nel prendere la scia di Grøvdal dopo un chilometro corso su ritmi turistici, sempre nel cuore del gruppo delle migliori quanto è toccato a kenyane ed etiopi prendere in mano le redini delle operazioni.

E poi l'esaltante giro finale. Alla campana Nadia è settima, proprio mentre Kipyegon lancia l'attacco verso il traguardo. 
Nel giro di duecento metri, la ventiquattrenne nonesa si "beve" le tre etiopi Tsegay, Eisa e Taye. All'imbocco del rettilineo mette la freccia e supera anche l'altra kenyana Kipkemboi, mentre Chebet sorprende Kipyegon e va a cogliere il trionfo a cinque cerchi. Tra loro e Battocletti resta Hassan, distante solo una decina di metri.

Sarebbe un quarto posto mostruoso, un quarto posto che vale tanto, tantissimo. Ma per un paio di ore arriva la promozione sul podio, poi svanita per il ricorso kenyano accolto poco prima della mezzanotte dalla giuria che ha poi rifiutato il controricorso azzurro.

La medaglia resta al collo delle altre, ma in questo intensissimo lunedì dello Stade de France, Nadia Battocletti ha capito di essere pronta per metterci le mani. Solo alle 21 il pensiero poteva sembrare azzardato. Un quarto d'ora dopo la pista ha dimostrato che Nadia Battocletti è definitivamente tra le grandi. Anche senza una medaglia al collo.

"In attesa del sicuro ricorso e del suo esito voglio continuare a pensare ad un quarto posto - ha confidato a fine gara l'allieva di papà Giuliano - sono davvero felice per come ho corso e per come ho gestito la gara, senza dare peso al dolore al calcagno sinistro che mi accompagna da qualche giorno. Ora penso di recuperare e capire se potrò essere al via dei 10.000 metri, venerdì".

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