Nitro Athletics: si parte con Bolt!
02 Febbraio 2017Sabato 4 febbraio a Melbourne il fulmine giamaicano prenderà parte alla prima edizione dell'evento a squadre che preannuncia un format "rivoluzionario" per l'atletica
di Giorgio Cimbrico
Qualcuno, azzardando paralleli musicali, le ha definite variazioni jazz su temi classici: sono le Nitro Series che prendono il via sabato a Melbourne per il primo di tre appuntamenti (gli altri, il 9 e l’11 febbraio), con un padrino che merita la maiuscola: Usain Bolt. Echi entusiastici, ancor prima di cominciare: è il nuovo format, è eccitante, è il futuro.
In buona sostanza, è una manifestazione a squadre in cui ogni team ha la possibilità di giocare il jolly in una specifica gara confidando di far centro e di raddoppiare così il punteggio. Nel salto in lungo, poi, un/una concorrente, nell’ambito del Nitro Turbo Charge, potrà dichiarare di atterrare a 8,00 o 6,60: se indovina, ha diritto a un bonus. A questo punto è necessario aprire una parentesi. In Oceania sono innamorati cotti dei bonus che in questi anni hanno invaso il rugby: un punto in più se si segnano almeno quattro mete, un punto anche a chi perde se contiene la sconfitta in sette punti o meno. Il sistema ha contagiato la Coppa del Mondo e da quest’anno anche il vecchio 6 Nazioni. Ora, bonus anche in atletica. Prego, nella Nitro Athletics.
Nel programma figurano anche altre amenità che furono sperimentate in quel che era la Coppa Europa Bruno Zauli e che ora si chiama campionato europeo a squadre: la più rimarchevole è l’eliminazione, nel miglio, che tocca a chi, a ogni passaggio, transita in ultima posizione.
Si corre su distanze spurie e classiche - 60, 150, 300, 400, miglio - e il Lampo, ovviamente capitano delle Bolt All Stars (al suo fianco, Asafa Powell, Michael Frater, Kerron Clement, Jarrion Lawson) ha già fatto sapere che ancora una volta si terrà distante dal giro di pista. “Niente di più lungo dei 150: se mi dice di correre i 300 o i 400, finirà che verremo alle mani”, scherza Asafa.
Altre novità: prima di cominciare, sessioni di autografi e di selfie, punto di penalità per la falsa partenza, staffette corse da formazione di entrambi i sessi (il nuoto docet) e una strana gara di resistenza in cui un’atleta dovrà percorrere quanto più possibile terreno in 3’ prima di cambiare con un compagno di squadra.
A Melbourne, per il debutto, 12 squadre di ogni angolo del mondo, con forte rappresentanza di Asia e Oceania (Fabrice Lapierre, la bella siepista Genevieve Lacaze, i campioni paralimpici Scott Reardon e Anna Grimaldi) e con la Gran Bretagna guidata dalla campionessa olimpica Christina Ohuruogu. Il futuro è tra poco: basta aspettare ancora poche ore.
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