Olimpiade Donato lancia l'allarme

05 Agosto 2012

A 48 ore dalla qualificazione olimpica del salto triplo (martedì 7 agosto, ore 10.45 locali, le 11.45 in Italia), Fabrizio Donato lancia l’allarme. Il campione europeo di Helsinki, reduce da un periodo travagliato per via di un problema alla schiena che ne ha minato la preparazione dopo i Campionati Italiani di Bressanone (7-8 luglio), ha raccontato oggi di sentire dolore, da qualche giorno, anche al tendine d’Achille sinistro. “Non nascondo di essere preoccupato – le parole del laziale – oggi ho svolto l’ultimo lavoro di forza, ed il fastidio che avverto è abbastanza costante. La schiena mi ha tenuto fermo per qualche giorno, dopo Bressanone, e tutte le terapie non avevano prodotto effetto; poi, con il settore sanitario della FIDAL abbiamo identificato la radice del problema, una forma di neurite che siamo riusciti a circoscrivere. E’ chiaro però che in un gesto complesso come il triplo, è possibile che questo abbia prodotto una qualche forma di compensazione che è sfociata nel dolore al tendine. Voglio essere onesto, come sempre, del resto: a Helsinki non mi ero nascosto, avevo detto di essere in grande condizione; qui, ripeto, sono preoccupato. Vediamo come evolve, devo affrontare la qualificazione per capire fino a che punto il dolore mi limiti nell’esecuzione del salto”. La pedana dello Stadio Olimpico non brilla come il rettilineo, almeno a giudicare dalle misure della prova donne e di quella di salto in lungo. “E’ vero, ma è anche il vento che incide: non soffia mai in maniera costante, una volta è a favore, una volta contro, spesso anche piuttosto teso. In ogni caso, i valori non ne risulteranno condizionati. Gli americani sono i favoriti assoluti: il bronzo di Claye nel lungo la dice lunga sulla sua condizione. Poi c’è sicuramente Idowu, ed anche i cubani, che sono tra i più forti al mondo nel triplo.

Se avverto responsabilità? Ma no, sento invece molto interesse nei miei confronti, leggo pronostici che mi riguardano e parlano addirittura di medaglie…non può che far piacere; io, però, alla mia quarta Olimpiade, e alla mia età, posso solo dire che non mi faccio più impressionare da certe cose...”.

Il “pard” di Donato, in pedana, sarà ancora una volta Daniele Greco, l’uomo che quest’anno ha saltato 17,47 con vento regolare, e addirittura 17,67, con vento oltre la norma, agli Assoluti. “Il mio obiettivo è soprattutto centrare l’ingresso in finale  – racconta Greco – la batosta degli Europei di Helsinki (finale mancata, ndr) mi ha insegnato soprattutto questo: mai dare tutto per scontato. Voglio andare in finale, poi, si vedrà. Certo, guardando le liste stagionali, io e Fabrizio siamo tra i primi al mondo, ma le gare vanno affrontate in pedana. Ho cercato di risolvere anche il mio problema di crampi, che sia a Helsinki sia a Bressanone mi ha dato qualche fastidio. Come? Lavorando sul piano nervoso. Devo imparare a essere più tranquillo in gara”. 

Dopodomani, nella stessa giornata (batterie alle ore 10.10), farà il suo esordio anche Emanuele Abate, uno degli azzurri maggiormente in vista nel corso del 2012, con il record italiano dei 110hs portato a 13.28 (e prima, a 13.32). Per lui, dopo il quinto posto agli Europei finlandesi, il sogno è rappresentato dall’ingresso in finale. “L’obiettivo più realistico – l’analisi del ligure – è l’ingresso in semifinale, pensare ad altro non ha molto senso. Rispetto agli Europei, dove mi sono presentato anche con ambizioni di medaglia, qui sono più tranquillo, perché mi rendo conto di essere decisamente meno competitivo. Poi, certo, riuscire a fare il personale, cioè il record italiano, renderebbe anche meno amara una eliminazione. Anche io ho patito un po’, sul piano fisico, il dopo Helsinki. Il tendine d’Achille mi ha dato qualche problema, tanto che a Bressanone ho anche evitato di correre la finale. Ma adesso, sono nella mischia, e mi butterò dentro. Favoriti? Merritt, Liu Xiang, Richardson, poi ci metto Robles, anche se non si è visto molto in giro. Verrà fuori al momento opportuno”. 

m.s.

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