Olimpiade l'esordio di Tamberi
04 Agosto 2012Domani sera (ore 19.05, le 20.05 italiane) andrà in pedana il più giovane componente la squadra italiana, Gianmarco Tamberi, il 20enne rivelazione dall’alto – 2,31 agli Assoluti di Bressanone, l’8 luglio scorso – che affronterà il turno di qualificazione. “Dopo Bressanone – racconta il marchigiano, allenato dal padre Marco, ex primatista italiano della specialità – mi sono preso una settimana di relax, allenandomi a più basso regime. Poi, ho iniziato una nuova fase di lavoro intenso, che ho scaricato negli ultimi dieci giorni. Sono fiducioso, sì, anche se l’ultimo allenamento non è andato esattamente come mi aspettavo. Chissà, forse un po’ di tensione, ma credo sia normale, alla vigilia di un’Olimpiade”.
Tamberi (quinto nella finale degli Europei di Helsinki, il 29 giugno scorso) ha chiaro il proprio obiettivo: “Vorrei andare in finale, e poi, dovesse accadere, si vedrà. La quota di qualificazione (2,32) è piuttosto dura, ma non credo ci si arriverà. Per accedere alla finale, sarà necessario fare non meno di 2,29; il 2,26, anche alla prima prova, potrebbe non essere sufficiente. Se piove cambia tutto, diventa una specie di lotteria. Anche la progressione è difficile, con un passaggio da 2,21 a 2,26 che potrebbe fare selezione”.
Il 2012 di Tamberi (20 anni compiuti il primo luglio scorso) è già un anno da ricordare: “Solo l’inverno non è andato benissimo, a causa di un infortunio al tallone che mi ha condizionato nella stagione indoor. Poi, ogni cosa è andata a posto. L’Olimpiade? Non vedo l’ora di gareggiare, con tutto quel pubblico, quell’atmosfera: ieri mi sono affacciato allo stadio, è stato straordinario”. Chi lo conosce, sa quanto Gianmarco ami fare spettacolo. Non solo saltando. La sua preghiera, inginocchiato davanti al pubblico di Helsinki, è diventata una specie di marchio: “Avevo pensato ad una cosa anche per Londra – ride l’azzurro – ma poi ho deciso che in qualificazione non farò nulla: se dovessi andare in finale, però… In altre parole, lo show me lo devo meritare…”.
m.s.
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