Olimpiadi: Jacobs quarto con la 4x100

09 Agosto 2024

La staffetta azzurra ai piedi del podio con 37"68, Tecuceanu a un soffio dalla finale negli 800
La 4x100 azzurra, con il poliziotto Marcell Jacobs in seconda frazione, è quarta nella finale olimpica: 37”68 il tempo con cui il quartetto italiano, campione uscente, arriva a 7/100 dal podio. Fuori dalla finale la 4x400 femminile con il ritorno in pista di Anna Polinari (schierata in seconda frazione) dopo il contributo fornito dalla veronese alla qualificazione in finale della staffetta mista. Niente finale, per un soffio, neppure per il padovano delle Fiamme Oro, Catalin Tecuceanu, negli 800.  

JACOBS -
A un passo dal podio. Nella finale della 4x100 alle Olimpiadi di Parigi la staffetta azzurra con Matteo Melluzzo, il poliziotto Marcell Jacobs, Lorenzo Patta e Filippo Tortu è quarta in 37”68, a sette centesimi dal bronzo. Tre anni dopo l’oro di Tokyo, l’Italia riesce a combattere per le medaglie e all’inizio dell’ultima frazione è ancora pienamente in linea per il primo posto, poi in rettilineo emerge il Canada (37”50) che festeggia il successo davanti a Sudafrica (37”57) e Gran Bretagna (37”61). Sulla pista bagnata dalla pioggia gli azzurri si battono con onore in seconda corsia, la più interna, firmando il quarto tempo di sempre a livello nazionale e il più veloce di quest’anno, meglio del 37”82 ottenuto conquistando l’oro agli Europei di Roma con la stessa formazione. Escono invece di scena gli Stati Uniti che sbagliano il cambio iniziale e sono squalificati dopo essere arrivati settimi al traguardo, in gara da campioni mondiali per aver vinto il titolo nella scorsa stagione proprio davanti all’Italia.

POLINARI -
Poteva essere alla portata delle azzurre la finale. Mancano 73 centesimi che separano l’Italia, quinta in 3’26”50, dal quarto posto del Canada e anche dall’ultimo tempo di ripescaggio, 3’25”77. Non era necessario correre dalle parti del record italiano, il 3’23”40 degli Europei di Roma ottenuto con le stesse atlete: qui cambia solo l’ordine di seconda e terza frazione. Ma sono troppo distanti da quel crono con Ilaria Accame (sesta in 52”43), la veronese Anna Polinari che riesce a non perdere contatto con il gruppo (51”90), Giancarla Trevisan in risalita (50”83 per la quarta posizione provvisoria) e Alice Mangione (51”34). Vince la Giamaica con 3’24”92, pass diretto anche per Olanda (3’25”03) e Irlanda (3’25”05), nell’altra batteria domina la squadra degli Stati Uniti in 3’21”44.

TECUCEANU
- Vicino, anzi vicinissimo. Peccato per Catalin Tecuceanu che sfiora la finale olimpica, accarezzata ma rimasta ad appena cinque centesimi. All’inizio c’è un tira e molla con l’azzurro che si ritrova in testa, correndo all’interno prima di tornare nel cuore del gruppo, e cerca di controllare quando va a condurre lo svedese Andreas Kramer (poi settimo in 1’46”52). Nel momento della verità, sull’ultimo rettilineo, è proprio alla corda che il bronzo europeo vede lo spazio per infilare l’irlandese Mark English (1’45”97, sesto) in caccia del secondo posto che qualifica alla sfida per le medaglie. Si impone l’algerino Djamel Sedjati, 1’45”08 per il leader mondiale dell’anno, mentre spinge fino all’ultimo metro il padovano delle Fiamme Oro che però non va oltre la terza piazza in 1’45”38 preceduto dal botswano Tshepiso Masalela (1’45”33). La doccia fredda arriva già nella semifinale  successiva, la seconda di tre, che estromette il recordman italiano indoor anche in base ai tempi: “Un po’ deluso, era il sogno e l’obiettivo di quest’anno. Nell’ultima parte di gara non ho avuto le stesse gambe dell’altro giorno in batteria”.

SABATO IN PISTA (E NON SOLO) –La notte delle stelle. La notte dei desideri. Alle 19 di sabato 10 agosto Gianmarco Tamberi scende in pedana allo Stade de France per la finale olimpica del salto in alto. Lo fa da campione in carica, a tre anni dall’oro di Tokyo, cercando di confermare il titolo, un’impresa mai riuscita nella storia delle Olimpiadi in questa specialità al maschile. Finale per dodici: tra questi anche il qatarino Mutaz Barshim con cui ha condiviso la medaglia più preziosa il 1° agosto 2021 in Giappone, il neozelandese Hamish Kerr campione del mondo indoor a Glasgow, il coreano Woo Sang-hyeok argento mondiale a Eugene nel 2022. Non ci sarà invece un altro argento iridato, lo statunitense JuVaughn Harrison secondo a Budapest dietro a Tamberi, out in qualificazione a Parigi. Di mattina, alle 8, si corre la maratona, su un percorso decisamente impegnativo, tutt’altro che pianeggiante, con un paio di tratti in salita tra cui, in particolare, quello che gli atleti incontreranno tra il 28esimo e il 29esimo chilometro, un ‘muro’ di seicento metri con pendenze che toccano il 13.5%. È un tracciato che dal centro di Parigi (partenza all’Hotel de Ville) raggiunge il Castello di Versailles e poi torna verso il cuore della capitale francese per terminare all’Esplanade des Invalides, con un dislivello complessivo che supera i 430 metri. Lo affronteranno il primatista italiano, il poliziotto Yeman Crippa, 2h06’06” a Siviglia in febbraio, e gli altri due azzurri che si sono migliorati nella stessa maratona in Spagna, il vicentino Eyob Faniel (2h07’09”) e Daniele Meucci (2h07’49”). Per la leggenda, il keniano Eliud Kipchoge, oro a Rio e Tokyo: mai tre trionfi consecutivi in maratona nella storia dei Giochi Olimpici.


Anna Polinari è tornata in pista con la 4x400: finale sfumata di poco (Grana/FIDAL)


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