Olimpiadi: Santiusti promossa in semifinale
17 Agosto 2016L'ottocentista azzurra si comporta bene in batteria, seconda in 2:00.45. Niente da fare per il martellista Lingua, eliminato con tre nulli. Oro dei 3000 siepi al keniano Conseslus Kipruto.
di Alessio Giovannini e Marco Buccellato
Stamattina c'è il sorriso sul volto di Yusneysi Santiusti. La campionessa italiana degli 800 metri centra la semifinale olimpica a Rio de Janeiro. La mezzofondista azzurra chiude la sua batteria in seconda posizione in 2:00.45 a tre centesimi dalla polacca Angelika Cichocka (2:00.42) guadagnando il passaggio diretto al turno successivo. Gara intelligente per l'azzurra che in avvio si accoda alla giamaicana Simoya Campbell e all'ex connazionale cubana Rose Mary Almanza. Alla campana (59.27) si fa sotto la Cichocka che affianca e poi prova a superare l'azzurra. Ai 600 metri ci sono sempre Campbell e Almanza in testa (1:30.34), ma la svolta arriva sul rettilineo finale. All'uscita dall'ultima curva crolla la Campbell e partono in quattro: la Santiusti trova il varco tra le avversarie e si lancia in volata difendendo il secondo posto che vale la promozione alle spalle della Cichocka, la campionessa d'Europa dei 1500. Dietro di lei, invece, Almanza (2:00.50) e la marocchina Malika Akkaoui (2:00.52). “Sono contenta - racconta Yusneysi, quinta e delusissima ai recenti Europei di Amsterdam -, l’obiettivo era qualificarsi alla semifinale e fare un passo alla volta. Ho trovato un bel giro di gambe, controllando fino agli ultimi 150 metri e poi ho lanciato la progressione conclusiva. Le lacrime degli Europei mi sono servite, perché dagli errori si può imparare. Mi sono detta: mi raccomando “Santi”, devi passare il turno e non bisogna restare chiusi. Ora la semifinale sarà un’altra gara, ma sono carica”. Avanzano senza problemi al prossimo round (19 agosto, ore 2:15) anche tutte le big a partire dalla sudafricana Caster Semenya (1:59.31) imitata dalla burundese Francine Niyonsaba (1:59.84) e dalle keniane Eunice Sum (1:59.83) e Margaret Wambui (1:59.66). Il crono più veloce, però, stamattina è quello della canadese Melissa Bishop (1:58.38) sull'iridata bielorussa Marina Arzamasova (1:58.44).
MARTELLO: LINGUA SENZA MISURA, ELIMINATO FAJDEK - Purtroppo per Marco Lingua oggi è come vedere due volte lo stesso (brutto) film. Tre nulli a Pechino 2008 e tre nulli a Rio 2016. Ad otto anni dalla sua prima partecipazione olimpica il responso della qualificazione è di nuovo spietato per il martellista azzurro che esce di scena con tre "X". Niente da fare per l'esuberante lanciatore piemontese, accreditato con uno stagionale di 75,87, ma che stamattina spedisce per tre volte il suo attrezzo contro la gabbia di protezione. Occhi lucidi e delusione infinita per Lingua a fine gara: “Non ho parole, sono proprio dispiaciuto. C’è poco da dire, mi scatta qualcosa dentro quando c’è tanta pressione. Ringrazio comunque chi mi ha consentito di essere qui e non vedo l’ora di riabbracciare i miei figli e mia moglie”. Nello stesso gruppo dell'azzurro, clamoroso colpo di scena: Pawel Fajdek, il campione del mondo e uomo da 83,93, fallisce la qualificazione.
72,00 non è una misura sufficiente per il 27enne polacco, superfavorito per l'oro, ma che anche stavolta (3 nulli per lui a Londra 2012) manca l'accesso in finale. Soltanto due atleti superano la misura richiesta (76,50) per la promozione automatica: l'altro polacco Wojciech Nowicki (77,64) e il bielorusso Ivan Tsikhan (76,51). Ultimo a qualificarsi il qatariano Ashraf Elseify con 73,47.
ORO DEI 3000 SIEPI A CONSESLUS KIPRUTO - A 34 anni il regno di Ezekiel Kemboi si arricchisce di un'altra medaglia, ma è di bronzo. Vince l'altro keniano 22enne Conseslus Kipruto, battuto dal vecchio Ezekiel ai mondiali di Mosca e Pechino, in 8:03.28, nuovo record olimpico, al termine di una volata iniziata ai trecento metri, il terreno preferito di caccia di Kemboi. A lungo in testa assieme allo statunitense Evan Jager, con Kemboi nell'ombra, Conseslus Kipruto regala al Kenia il nono oro consecutivo ai Giochi Olimpici. Brillantissimo Jager (8:04.28), che ha avuto la meglio per l'argento su Kemboi (8:08.47 al passo) in rettilineo. Jager riporta sul podio delle Olimpiadi gli USA dopo 32 anni. Dopo due argenti lascia il podio olimpico il francese Mahiedine Mekhissi, mai nel vivo delle posizioni di testa, risalito nel finale in quarta posizione in 8:11.52. Il bottino keniano sui 3000 siepi olimpici sale così all'undicesimo oro e aggiunge un altro bronzo, per un inarrivale totale di ventitré medaglie.
***AGGIORNAMENTO: KEMBOI SQUALIFICATO*** A seguito di un ricorso presentato dalla squadra francese Ezekiel Kemboi è stato squalificato per aver percorso alcuni passi fuori dal cordolo sulla curva subito dopo la riviera (regola 163.3b RTI). La medaglia di bronzo passa quindi al campione europeo Mahiedine Mekhissi che era inizialmente giunto quarto al traguardo in 8:11.52. Per il 31enne francese si tratta della terza medaglia in altrettante edizioni dei Giochi Olimpici dopo gli argenti di Pechino 2008 e Londra 2012.
BATTERIE 5000 METRI, FINALE SENZA KENIANI - Due sessioni nella calura della mattinata di Rio (34 gradi), con cinque qualificati ciascuna e cinque ripescati per la finale a quindici di sabato 20 agosto alle 21:30 (le 2:30 di domenica in Italia). La notizia, clamorosa, è che tutti gli atleti con la maglia del Kenya sono stati eliminati e l'occasione si fa ancora più ghiotta per Mo Farah, alla ricerca della seconda doppietta olimpica consecutiva per eguagliare Lasse Viren. Nella prima serie Farah ha rischiato di cadere a un giro e mezzo dall'arrivo (ha avuto la peggio lo statunitense Mead), ma si è classificato in scioltezza terzo in 13:25.25. Primo è l'etiope Gebrhiwet in 13:24.65. In finale anche Bernard Lagat, che aggiunge quattro anni al record che già gli apparteneva, quello di finalista più anziano sui 5000 metri dei Giochi Olimpici. Copione identico nella seconda serie fino all'ultimo giro, ma su ritmi sufficientemente più allegri per garantire il ripescaggio degli atleti dal sesto al decimo posto. Vince lo statunitense di origini keniane Paul Chelimo in 13:19.54 davanti agli etiopi Edris e Gebremeskel.
Pagano la prima batteria lenta con il prezzo salato dell'eliminazione i keniani Caleb Ndiku e Muneria, l'eritreo Kifle e l'azero Ibrahimov. Fuori, come detto, anche il terzo keniano Isiah Koech, bronzo mondiale a Mosca 2013. Nell'altra Mosca, quella Olimpica del 1980, i keniani non erano presenti a causa del boicottaggio. L'ultima finale olimpica senza keniani è perciò vecchia di 40 anni, Montreal 1976.
EATON CONDUCE - Iniziato il decathlon con le prime tre gare. Sui 100 metri il miglior tempo è del canadese Damian Warner (10.30/-0,1 record olimpico sui 100 metri del decathlon), davanti a un Eaton meno tonante che in altre occasioni (10.46). Il primatista del mondo e campione olimpico si rifà nella gara di lungo planando a 7,94 (1,7), precedendo il tedesco Kai Kazmirek (7,69) e Warner (7,67). I risultati del peso mutano gli equilibri parziali: il miglior lancio è il 15,76 del francese Kevin Mayer, 14,73 di Eaton e 13,66 di Warner. Classifica parziale dopo tre prove: Eaton 2.803 punti, Warner 2.708, Mayer 2.699.
AZZURRI IN GARA - Questa notte torna in pista Matteo Galvan, atteso nella terza semifinale dei 200 metri alle ore 3:10 italiane. L’azzurro, che partirà dalla seconda corsia, sarà di nuovo opposto allo statunitense Justin Gatlin come nel precedente turno eliminatorio, mentre il fulmine giamaicano Usain Bolt sarà al via nella seconda semifinale alle 3:05. La settima giornata dell’atletica alle Olimpiadi di Rio, giovedì 18 agosto, vedrà impegnate due italiane nella qualificazione del salto in alto: Desirée Rossit nel gruppo A e la vicecampionessa europea indoor Alessia Trost nel gruppo B. Per entrambe, in azione dalle ore 15:00, l’obiettivo è superare la misura di 1,94 che vale la promozione diretta oppure entrare fra le migliori dodici. Nella successiva sessione serale, quando in Italia saranno già le 2:15 di venerdì, scatterà poi la prima semifinale degli 800 metri con l’azzurra Yusneysi Santiusti.
(ha collaborato Luca Cassai)
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