Palio della Quercia - Ogunode 10"00
La cinquantunesima edizione del Palio Città della Quercia si è aperta con le prove riservate ai giovani portacolori dell'Us Quercia Trentingrana, ai ragazzi diversamente abili e agli evergreen per poi entrare nel vivo della serata con il lancio del martello ed il lungo donne. Intanto durante il riscaldamento, il primatista italiano Gianmarco Tamberi (Fiamme Gialle) rinuncia alla gara dell'alto per i postumi dell'acciacco rimediato domenica sera nel vittorioso meeting di Padova. "Si sarebbe trattata dell'ultima gara stagionale e ho voluto provare in ogni modo a rendere onore agli organizzatori, ma nel riscaldamento ho capito che non sarei riuscito a saltare, troppo il dolore in fase di rincorsa, specie in curva".
Martello Femminile: Dopo una sfida all'ultimo centimetro, tra la moldava Marghieva e la statunitense Campbell tutto si risolve all'ultimo lancio con l'americana che piazza un 71,52 che non lascia spazio al 71,10 dell'europea: in precedenza le due erano divise dal terzo lancio da un singolo centimetro (71,02 a 71,01 per la Marghieva). Settimo posto per Elisa Palmieri (Esercito), 62,54.
800 metri under 23 Femminili: La prima a tagliare il traguardo è la marchigiana Eleonora Vandi (Avis Macerata) che nel finale sfrutta la migliore volata per affermarsi in 2'08"25, tempo inficiato da una scarsa volontà da parte del gruppo di seguire il ritmo della lepre nei primi 500 metri. Alle spalle della Vandi a farsi largo è l'allieva inglese Ellie Baker (2'08"73) con la vicentina Elena Bellò (Fiamme Azzurre) terza in rimonta con 2'09"07 per scalzare dal podio Chiara Ferdani (Spectec Carispezia, 2'09"10).
1500 metri under 23 Maschili: Spetta a Mattia Moretti (Carabinieri) interpretare il ruolo di protagonista assoluto della gara. Il carabiniere si incolla in scia della lepre Leonardo Bidogia per poi prendere il largo nel giro finale e completare l'opera in 3'47"42. Dietro il gruppo lo segue a distanza e solo nel finale Riccardo Tamassia (Fratellanza Modena) prova a ricucire, chiudendo secondo in 3'49"20 con lo svizzero Jonas Raess terzo (3'49"82).
100hs Femminili: Si corre con un leggero vento contrario (-0,6 m/s) ed il successo va in seconda corsia all'ucraina Hanna Platitsyna che costruisce il successo nella prima fase di gara per baciare il cronometro in 13"13 e resistere all'altrui ritorno, guidato dalla caraibica Kierre Beckles (Barbados, 13"18) e da una pimpante Giulia Pennella (Esercito), brillante terza con un 13"31; quarto posto per Giulia Tessaro (Fiamme Oro, 13"56).
Salto in lungo femminile: Concorso di grande concretezza e di alto profilo per la bielorussa Nastassia Mironchyk-Ivanova che di fatto domina il lungo femminile raccogliendo come miglior misura il 6,65 trovato al terzo turno. Ma la bielorussa avrebbe meritato il successo in ogni parziale di gara, mettendo a refereto anche un 6,54 e un duplice 6,55. Dietro di lei, appaiate a 6,49 ecco l'inglese Jazmin Sawyers e la russa Yulia Pidluzhnaya con la britannica a meritare il secondo posto per la terza miglior misura (anche un 6,44 a testa per loro). Il duello italiano tra Tania Vicenzino (Esercito) ed Ottavia Cestonaro (Forestale) premia la friulana, settima con 6,06, due centimetri in più rispetto alla vicentina.
100 metri femminili: Barbara Pierre concede il bis e dopo il successo del 2014 si ripete anche in questa frizzante serata roveretana con 11"32. La statunitense esce come un caccia dai blocchi e prende il largo in fase di accelerazione per poi cedere qualcosa negli ultimi metri, ma la rincorsa dell'inglese Desiree Henry (11"35) si rivela utile solo per la piazza d'onore mentre a salire sul terzo gradino del podio è l'altra statunitense Charonda Williams (11"41).
1500 metri femminili: Sventola il vessillo canadese in riva all'Adige: la ventitreenne Fiona Benson con 4'05"62 ha sorpreso tutte a cominciare dall'irlandese Ciara Mageean (4'06"54) che con lei ha mantenuta viva l'attenzione sui 1500 metri. Nella corsa per il terzo posto a spuntarla è stata l'altra canadese Sheila Reid (4'09"75) seguita dalla romagnola Margherita Magnani (Fiamme Gialle), quarta sul piede del 4'10 per chiudere la propria stagione.
200 metri maschili: Christophe Lemaitre firma la gara forse più golosa del Palio numero 51. Il transalpino pluricampione europeo ("il bianco più veloce di sempre") trova nel lanciato la forza per andare a riprendere uno scatenato Rasheed Dwyer, giamaicano candidato per il ruolo di sorpresa veloce dell'anno. Il sorpasso a Lemaitre riesce proprio sul traguardo, tagliato in 20"31 (-0,4 m/s) con due centesimi di margine sul giamaicano. Terzo tempo per lo statunitense Terrell Cotton (20"47), seguito dall'ucraino Smelyk (20"74) e dall'altro giamaicano Forte (20"86); settimo posto per il trentino Marco Lorenzi (Fiamme Gialle) con 21"75.
Salto in alto maschile: Bohdan Bondarenko fatica immondamente ad entrare in gara, ma alla lunga con un moto d'orgoglio trova il secondo successo personale a Rovereto. Assente Tamberi tutti gli occhi sono puntati sull'airone d'Ucraina, fresco d'argento ai Mondiali di Pechino dopo il titolo conqustato due anni fa a Mosca: l'errore alla misura d'ingresso di 2,21 sembra poco benaugurante, così come i passi a vuoto a 2,28. Alla fine l'ucraino decide di passare e a 2,31 piazza la stoccata micidiale per stroncare il bahamense Donald Thomas, a quel punto ormai convinto del successo con un modesto 2,25. Richiamato di fatto in gara dalla prodezza di Bondarenko, Thomas non trova più il bandolo della matassa, concedendo il trionfo all'ucraino che tenta di regalarsi invano il record del Palio a quota 2,36; terzo il suo connazionale Yakovenko con un normalissimo 2,17.
400 metri femminili: Stephenie Ann Mcpherson non ha rivali e già dopo 100 metri la compagnia la vede solo con il binocolo. Nel rettilineo finale alla campionessa mondiale con la 4x400 giamaicana non serve spingere troppo per trionfare in 51"62 davanti alle due russe Ryzhova (52"65) e Mikhailyuk (53"37) mentre in quarta piazza a farsi largo è l'azzura Maria Benedicta Chigbolu (Esercito) con 53"49.
800 metri maschili: A sorpresa il successo va al giovane russo Konstantin Tolokonnikov, argento agli EuroJunior di Eskilstuna nel cuore di luglio e protagonista a Rovereto di un rettilineo finale al fulmicotone che gli permette di recuperare 4 posizioni per stampare proprio sul traguardo il marocchino Amine El Manaoui: per dirimere la questione serve il fotofinish (1'46"12 per entrambi) ma nel gioco dei millesimi a spuntarla è il russo. Terzo posto per l'atteso statunitense Erik Sowinski (1'46"91) con il pusterese Lukas Rifesser (Esercito), quinto in 1'47"61 ed il bellunese Enrico Riccobon (Athletic Club Firex Belluno) al primato personale in 1'47"75 per l'ottavo posto complessivo. Come già nelle gare under 23, la lepre è stata piuttosto trascurata, tanto che il keniano Kipkoech (51"12 alla campana) ad un certo punto ci ha quasi provato, alzando bandiera bianca solo all'uscita dell'ultima curva.
Lancio del Disco maschile: Soffia il vento dell'Est sulla pedana roverata e la folata più decisa è quella del lituano Andrius Gudzius grazie al 63,05 trovato al secondo lancio; alle sue spalle si fa largo l'estone Martin Kupper (61,49) con l'eterno croato Roland Varga (argento iridato juniores nel lontano 1996) terzo con 60,71. Per l'Italia il migliore è l'altoatesino HAnnes Kirchler (Carabinieri), quinto con 58"60.
100 metri maschili: Il nigeriano del Qatar Femi Ogunode riscrive la storia dei 100 metri del Palio della Quercia, riuscendo in quello che neppure Justin Gatlin dodici mesi fa aveva saputo fare: 10"00 (-0,1) per il finalista iridato dei 200 metri pechinesi, ma per alcuni istanti si è urlato al primo sub 10" della storia roveretana, quando i tabelloni si sono fermati sul 9"99 poi arrotondati dai cronometristi. Peccato, ma applausi a gogo per Ogunode; piazza d'onore per il giamaicano Nesta Carter (10"14) con Ramon Gittens sul gradino più basso del podio (10"25). Il precedente record del Palio era detenuto dal 2013 dal trinidegno Kenston Bledman con 10"04.
110hs maschili: In quarta corsia la spunta Shane Bratwhwaite che regala il successo alle Barbados con un 13"43 maturato in assenza di vento, sufficiente per superare l'ungherese Balasz Baji (13"57) ed il trinidegno Mikel Thomas (13"70); settimo posto per il campione italiano Hassane Fofana (Fiamme Oro), 13"91; dietro di lui Stefano Tedesco (Fiamme Gialle, 14"12).
5000 metri maschili: sul podio della gara più lunga (e finale) del Palio c'è anche molta Italia. A vincere è il keniano di Turchia Ali Kaya con 13'25"41 ma dietro di lui si fanno largo Marouan Razine (Esercito) e Said El Otmani (Atl. Reggio) che stampano rispettivamente un 13'29"77 (SB) e un perentorio 13'31"02 che vale il nuovo personale con un miglioramento "monstre" rispetto al 13'52 e spiccioli del 2013. E non finisce qui, perchè in nona piazza Lorenzo Dini (Fiamme Gialle) torna in condizioni di efficienza correndo in 13'53"70 a sua volta primato personale; nel mezzo sesto posto per Yassine Rachik (Cento Torri Pavia, 13'41"85) e mesto ritiro per Yeman Crippa (Fiamme Oro), ritiratosi a 600 metri dal traguardo.
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