Paralimpiadi: già tre medaglie per l’atletica

03 Settembre 2024

A Parigi l’oro di Ganeshamoorthy, gli argenti di Manu e Legnante nelle prime giornate di gare

Tre volte sul podio l’Italia dell’atletica nelle prime cinque giornate di gare alle Paralimpiadi di Parigi dove brillano un oro e due argenti per gli azzurri. Sul gradino più alto festeggia Rigivan Ganeshamoorthy, 25enne romano che trionfa nel disco F52 con la misura di 27,06 per migliorare il record mondiale di categoria di tre metri abbondanti, realizzando ben quattro lanci oltre il precedente limite di 23,80. Enorme il vantaggio sugli avversari, il lettone Aigars Apinis (20,62) e il brasiliano ex primatista del mondo Andre Rocha (19,48). “Non mi aspettavo questo risultato, pensavo di fare qualcosa di buono ma non a questo livello”, le parole di “Rigi” che ha catturato il pubblico con la sua spontaneità. “Mi dicevo che puntare così in alto fosse troppo. Non riesco a descrivere l’emozione perché è stata immensa. Quando ho visto 27 metri mi sono stupito da solo, è una misura che mai avrei immaginato”.

Nei 100 metri T64 è d’argento Maxcel Amo Manu, campione mondiale nella scorsa stagione, che sbaglia in partenza ma poi si rende protagonista di una rimonta fino al secondo posto in 10.76 (+0.2) alle spalle del costaricano Sherman Guity (10.65) superando di un centesimo il tedesco Felix Streng (10.77). In batteria il 32enne che vive a Bologna aveva corso in 10.69 (-0.1) senza spingere negli ultimi metri. “Sinceramente puntavo all’oro, ma è la prima Paralimpiade e sono contento, anche perché dagli errori si impara tanto. Credo che il problema sia stato causato dalla sudorazione, mi sarei dovuto asciugare prima, poi ho cercato di mettere il turbo anche se forse ormai era un po’ tardi”.

Un’immensa Assunta Legnante conquista la quinta medaglia paralimpica della carriera in quattro edizioni. La capitana della Nazionale paralimpica con 38,01 nel disco F11 ripete l’argento di tre anni fa, di nuovo preceduta dalla cinese Zhang Liamin che lancia a 39,08.

Dopo i due nulli in apertura, l’azzurra scala la classifica salendo prima al terzo e poi al secondo posto sorpassando l’altra cinese Xue Enhui, bronzo con 37,67. “Prima di Tokyo alle Paralimpiadi non avevo mai vinto una medaglia nel disco, è una conferma, anche se ammetto che dà fastidio il secondo posto perché a separarmi dall’oro è stato poco più di un metro. Ma sono lì, mi manca una gara e devo riprendermi quel titolo che ho lasciato nel peso”.

Podio sfiorato invece per Arjola Dedaj, quarta nel lungo T11 migliorando il proprio record italiano con 4,75 ad appena un centimetro dalla terza posizione, affiancata dalla guida Alessandro Galbiati, prima di chiudere con l’undicesimo crono sui 100 in 13.13. Nel peso F11 si ferma al settimo posto Oney Tapia con 12,12. In pista nei 100 T44 ottavo Marco Cicchetti in 12.03 (-0.7), suo secondo tempo di sempre, mentre Alessandro Ossola con 12.46 nei 100 T63 manca la finale di appena cinque centesimi, out anche Fabio Bottazzini nei 100 T64 in 11.76. Sulla pedana del lungo è nona la diciottenne Giuliana Chiara Filippi con 4,54. Nei 400 T12 Valentina Petrillo abbassa di quasi mezzo secondo il suo primato italiano in semifinale con il crono di 57.58 che però non le consente il passaggio del turno dopo il 58.35 della batteria.

Nelle prossime giornate attesi tra gli altri giovedì Oney Tapia nel disco F11 e Martina Caironi nel lungo T63, venerdì Assunta Legnante (peso F11) e Ndiaga Dieng (1500 T20), sabato la portabandiera tricolore alla cerimonia di apertura Ambra Sabatini con Martina Caironi e Monica Contrafatto nei 100 T63, ma anche Maxcel Amo Manu e Fabio Bottazzini nei 200 T64.

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- RISULTATI

Assunta Legnante (foto Bertolini/Fispes)


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