Parigi: Furlani e Fantini in finale, Simonelli ok

04 Agosto 2024

Promosso il lunghista con 8,01 (Tentoglou 8,32) e la martellista con 72,40, entrambi al primo ingresso in pedana. L’ostacolista centra la semifinale con 13.27. Stasera la finale olimpica dei 100

Due azzurri qualificati per la finale (Mattia Furlani e Sara Fantini), uno per la semifinale (Lorenzo Simonelli): è il verdetto della mattinata alle Olimpiadi di Parigi. Nel lungo, il 19enne argento mondiale indoor Mattia Furlani centra la misura di 8,01 al primo salto (vento +0.1) ed è sesto nel riepilogo complessivo del turno, dominato dal campione olimpico in carica Miltiadis Tentoglou con 8,32 (-0.6). Unico alla qualificazione diretta, oltre al greco,  è il ceco Radek Juska che la afferra al centimetro (8,15/+0.7). Nel martello, l’oro europeo di Roma Sara Fantini costruisce il proprio passaggio in finale con il 72,40 del primo lancio, che al termine della prova resterà l’ottava misura complessiva: in cinque oltre i 73,00 richiesti per la “Q maiuscola”, spiccano il 74,79 della finlandese Krista Tervo e il 74,69 della canadese Camryn Rogers. Parte bene l’Olimpiade di Lorenzo Simonelli: il campione europeo dei 110 ostacoli è secondo nella propria batteria con 13.27 (+0.3) senza forzare nei metri conclusivi, superato per un centesimo dallo svizzero Jason Joseph (13.26). Svetta già il favorito Grant Holloway con 13.01 (+0.7) nell’ultima batteria. Cinque azzurre non superano il primo round e accedono al turno di ripescaggio: Anna Bongiorni e Dalia Kaddari con 23.49 nei 200 metri, entrambe in assenza di vento, e il terzetto dei 400 ostacoli Ayomide Folorunso (55.03), Alice Muraro (55.62) e Rebecca Sartori (55.81). Stasera scocca l’ora della finale olimpica dei 100 metri alle 21.50, preceduta dalle semifinali con Marcell Jacobs e Chituru Ali dalle 20.05. In gara anche Pietro Arese, Federico Riva e Ossama Meslek nelle semifinali dei 1500 e per le batterie dei 400 Luca Sito e Davide Re.

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Lungo uomini (qualificazione) - Al primo salto Mattia Furlani riesce a piazzare la misura che prenota un posto per la finale del lungo. Il talento azzurro stampa 8,01 (+0.1) sulla sabbia e in pratica non tocca l’asse di battuta, con 20 centimetri regalati. Poi trova il vento contrario al secondo tentativo in cui atterra a 7,95 (-1.6) staccando a 17,2 cm e perciò di nuovo senza rischiare. Nettamente nullo invece il terzo, più lungo ma con il piede oltre la linea di 14 centimetri. In classifica è sesto, mentre soltanto in due raggiungono la “Q” maiuscola fissata 8.15: il greco campione di tutto Miltiadis Tentoglou, 8,32 (-0.6) alla prima prova, e il ceco Radek Juska proprio con 8,15 (+0.7). Non mancano le vittime eccellenti: il giamaicano Tajay Gayle, lo svedese Thobias Montler, lo statunitense Jarrion Lawson. A diciannove anni il reatino sbarca in finale olimpica, anche se ormai è tra i big dopo gli splendidi argenti conquistati ai Mondiali indoor e agli Europei: “Contentissimo, non era scontata la qualificazione alla mia prima volta ai Giochi. Era complicato saltare perché il vento girava. La pedana era da studiare: molto veloce e dura, ho voluto continuare anche per questo motivo, cercando di sistemare la rincorsa. Ho sempre sognato la finale olimpica e darò il tutto per tutto, l’uomo da battere è Tentoglou ma penso alla mia gara”.

Martello donne (qualificazione) - Per la seconda volta consecutiva Sara Fantini conquista la finale olimpica. Ci arriva con sicurezza, lanciando subito il martello a 72,40 per mettersi in una posizione confortevole di classifica, a poco più di mezzo metro dal 73,00 della qualificazione diretta. L’azzurra non allunga nei turni successivi, con 69,93 e 71,08, ma è comunque all’ottavo posto e con quasi due metri di vantaggio sull’ultima misura utile. Se tre anni fa a Tokyo (dodicesima) era la sua prima grande ribalta internazionale, stavolta si presenta con un palmarès ben diverso dopo due medaglie europee (oro a Roma, bronzo due anni fa) e due piazzamenti di prestigio ai Mondiali (quarta e sesta nelle ultime due edizioni). In testa c’è la finlandese Krista Tervo, al record nazionale di 74,79, davanti alla canadese campionessa del mondo Camryn Rogers (74,69) e all’ex iridata DeAnna Price (Usa, 73,79), dodicesima e ultima delle qualificate la polacca primatista mondiale Anita Wlodarczyk (71,06). “Era importante avere consapevolezza e stabilità tecnica - le parole di Sara Fantini - in una qualificazione che è sempre tosta. Mi ero prefissata di fare un primo lancio buono, volevo avere tranquillità e sono felice che sia andata così”.

110 ostacoli uomini (batterie) - È una buona impressione quella di Lorenzo Simonelli che assaggia la pista dello Stade de France controllando in batteria, fluido tra gli ostacoli, al secondo posto in 13.27 (+0.3) davanti per sette millesimi al giapponese Shunsuke Izumiya, terzo con lo stesso crono di 13.27. Stavolta lo svizzero Jason Joseph, bronzo agli Europei stravinti in casa dal romano, lo precede nel testa a testa con 13.26 ma conta poco: avanti in semifinale i primi tre. Il 22enne azzurro, quest’anno anche argento mondiale dei 60hs indoor, non spinge fino in fondo e realizza il quarto tempo complessivo. “Molto bene - sorride ‘Lollo’ - sono partito in testa, poi ho tenuto il ritmo e non ho voluto spingere di più, mollando un po’ sugli ultimi due ostacoli. Non mi aspettavo neanche di sentirmi tanto bene già di mattina. Sono carico, molto tranquillo e rilassato, pronto per il prossimo turno. Mi riposo un paio di giorni, poi dovrò mettere la quinta e andare. Il tesoro? È lontano ma non imprendibile”. Non fa troppi calcoli il campione mondiale Grant Holloway che vola in 13.01 (+0.7), invece l’altro statunitense Freddie Crittenden non è al meglio e sceglie di passeggiare tra le barriere (18.27) per giocarsi tutto nel ripescaggio di martedì.

400 ostacoli donne (batterie) - Si viaggia forte nel primo round dei 400 ostacoli e le tre azzurre sono rimandate al ripescaggio di domani mattina. La più vicina al passaggio del turno è Ayomide Folorunso, seconda delle escluse, a tredici centesimi dal biglietto diretto per la semifinale. In batteria la primatista italiana lotta per il secondo posto, ma nell’ultimo tratto deve fare i conti con il ritorno delle avversarie e chiude sesta in 55.03. Quinta piazza invece per Alice Muraro con 55.62 (non lontana dal 55.32 che qualifica direttamente la francese Louise Maraval, terza al traguardo) nella gara condotta con estrema facilità dalla primatista mondiale Sydney McLaughlin (53.60). Nella prima batteria arriva in sesta posizione Rebecca Sartori che corre in 55.81. Duello per il momento a distanza tra le due candidate all’oro, con il miglior crono dell’olandese Femke Bol (53.38) dopo il trionfo nella 4x400 mista di ieri sera.

200 donne (batterie) - Niente da fare per le duecentiste azzurre, lontane dai primi tre posti che qualificano direttamente alla semifinale. Entrambe chiudono con lo stesso tempo (23.49 in assenza di vento) e domani mattina dovranno ricorrere al turno di recupero. Nella seconda batteria è sesta Dalia Kaddari, al rientro dall’infortunio rimediato quasi due mesi fa agli Europei in staffetta, mentre davanti la statunitense vicecampionessa mondiale Gabby Thomas apre con 22.20, miglior risultato complessivo. “Non è un crono che mi rappresenta - commenta la sprinter sarda - perché ho poche gare alle spalle e ci sarebbe voluto un mese in più di lavoro, ma domani cercherò di fare molto meglio”. Settima invece la campionessa italiana Anna Bongiorni, nella terza batteria che vede di nuovo in azione la britannica Daryll Neita con 22.39 a poche ore dal quarto posto nei 100 metri. “Dopo gli Assoluti ho avuto un problema fisico - racconta la toscana - e nell’ultimo periodo mi sono mancati gli allenamenti, però grazie allo staff della squadra sono riuscita a correre”. Rinuncia la superstar giamaicana Shericka Jackson, due volte oro mondiale della specialità, non al meglio della condizione.

3000 siepi donne (batterie) - Avanti tutte le migliori siepiste nella fase eliminatoria che promuove cinque atlete per ogni batteria. Si prendono il successo parziale l’ugandese Peruth Chemutai (9:10.51), campionessa in carica, poi l’oro mondiale Winfred Mutile Yavi (Bahrain, 9:15.11) nella gara in cui per un centesimo si salva l’ex iridata in maglia kazaka Norah Jeruto (9:16.46) ai danni della tedesca Olivia Gurth (9:16.47), mentre nell’ultima vince la keniana primatista del mondo Beatrice Chepkoech in 9:13.56.

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