Parigi: Jacobs quinto in 9”85, allarme Tamberi

04 Agosto 2024

Gran Meslek nel ripescaggio dei 1500: 3'32"77 - Turno di recupero per Muraro e Sartori
Gli occhi del mondo puntati sul rettilineo dello Stade de France per la gara che incorona l’uomo più veloce del pianeta: Marcell Jacobs, unico europeo della finale dei 100, è quinto in 9”85, terzo tempo della carriera. In casa Fiamme Oro applausi anche per Mattia Furlani che entra in finale nel lungo, mentre va al ripescaggio Ayomide Folorunso nei 400 ostacoli, al pari delle vicentine Alice Muraro e Rebecca Sartori. Grande Ossama Meslek nella semifinale dei 1500, anche se il 3’32”77 del vicentino non è sufficiente per la finale. Preoccupano intanto le condizioni di Gianmarco Tamberi che ha annunciato di aver posticipato a domani (lunedì 5 agosto), per questioni di salute, il suo arrivo a Parigi.

JACOBS -
È una finale magnifica, equilibrata, risolta soltanto al fotofinish nei 100 metri alle Olimpiadi di Parigi. Esce a testa alta Marcell Jacobs, quinto in 9”85 (+1.0) a quattro centesimi dalla medaglia di bronzo. L’azzurro delle Fiamme Oro, al via da campione in carica, migliora nettamente il primato stagionale che aveva pareggiato in semifinale con 9”92. In carriera è andato più veloce solo due volte ai Giochi di Tokyo (tre anni fa 9”80 per l’oro e 9”84 nella semifinale). Spettacolare la sfida che vede il successo di Noah Lyles: lo statunitense oro mondiale festeggia il titolo a cinque cerchi in 9”79 con appena cinque millesimi di vantaggio. Battuto il giamaicano Kishane Thompson, al comando della gara fino a pochi centimetri dal traguardo prima di essere superato, argento con lo stesso crono di 9”79. Bronzo all’ex iridato Fred Kerley (Usa, 9”81), quarto il sudafricano Akani Simbine (9”82) ancora ai piedi del podio mentre Jacobs precede Letsile Tebogo (Botswana, 9”86), Kenny Bednarek (Usa, 9”88) e l’altro giamaicano Oblique Seville (9”91). All’arrivo Jacobs, con il ghiaccio sulla coscia sinistra, commenta: “Non posso essere troppo contento. Sono uscito molto bene dai blocchi con un tempo di reazione molto buono (0.114, ndr) ma nella fase in cui dovevo cercare di continuare a spingere non ci sono riuscito. Ho dato tutto me stesso, il cento per cento, perché cerco sempre di tirare fuori il meglio nelle gare importanti. Sicuramente avrei voluto la medaglia e mi dispiace, credevo di poterla prendere. Ma questa gara è anche una soddisfazione, dopo un anno e mezzo difficile. È stata una stagione complicata, ho cambiato tutto per ritrovare me stesso e la forma che da un po’ di tempo non avevo, però credo in questo progetto e siamo arrivati comunque a 9”85. Non finisce qui, ci sono altri quattro lunghi anni da affrontare prima della prossima Olimpiade. Ho avuto un crampo alla coscia, ma sono pronto a scendere in pista con la staffetta”.

FURLANI - Al primo salto Mattia Furlani riesce a piazzare la misura che prenota un posto per la finale del lungo. Il talento azzurro delle Fiamme Oro stampa 8.01 (+0.1) sulla sabbia e in pratica non tocca l’asse di battuta, con 20 centimetri regalati. Poi trova il vento contrario al secondo tentativo in cui atterra a 7.95 (-1.6) staccando a 17.2 cm e perciò di nuovo senza rischiare. Nettamente nullo invece il terzo, più lungo ma con il piede oltre la linea di 14 centimetri. In classifica è sesto, mentre soltanto in due raggiungono la “Q” maiuscola fissata 8.15: il greco campione di tutto Miltiadis Tentoglou, 8.32 (-0.6) alla prima prova, e il ceco Radek Juska proprio con 8.15 (+0.7).

A diciannove anni il reatino sbarca in finale olimpica, anche se ormai è tra i big dopo gli splendidi argenti conquistati ai Mondiali indoor e agli Europei:“Contentissimo, non era scontata la qualificazione alla mia prima volta ai Giochi.Era complicato saltare perché il vento girava.La pedana era da studiare: molto veloce e dura, ho voluto continuare anche per questo motivo, cercando di sistemare la rincorsa.Ho sempre sognato la finale olimpica e darò il tutto per tutto, l’uomo da battere è Tentoglou ma penso alla mia gara”.

MURARO E SARTORI - Si viaggia forte nel primo round dei 400 ostacoli e le tre azzurre sono rimandate al ripescaggio di domani mattina. La più vicina al passaggio del turno è la poliziotta Ayomide Folorunso, seconda delle escluse, a tredici centesimi dal biglietto diretto per la semifinale. In batteria la primatista italiana lotta per il secondo posto, ma nell’ultimo tratto deve fare i conti con il ritorno delle avversarie e chiude sesta in 55”03. Quinta piazza invece per la vicentina Alice Muraro con 55”62 (non lontana dal 55.32 che qualifica direttamente la francese Louise Maraval, terza al traguardo) nella gara condotta con estrema facilità dalla primatista mondiale Sydney McLaughlin (53”60). Nella prima batteria arriva in sesta posizione la bassanese Rebecca Sartori che corre in 55”81.

KADDARI -
Niente da fare per le duecentiste azzurre, lontane dai primi tre posti che qualificano direttamente alla semifinale. Nella seconda batteria è sesta in 23”49 (vento nullo) la poliziotta Dalia Kaddari, al rientro dall’infortunio rimediato quasi due mesi fa agli Europei in staffetta, mentre davanti la statunitense vicecampionessa mondiale Gabby Thomas apre con 22”20, miglior risultato complessivo. “Non è un crono che mi rappresenta - commenta la sprinter sarda delle Fiamme Oro, attesa domattina dal turno di recupero - perché ho poche gare alle spalle e ci sarebbe voluto un mese in più di lavoro, ma domani cercherò di fare molto meglio”.

MESLEK -
È una semfinale dei 1500 dal sapore agrodolce per il vicentino Ossama Meslek, capace di abbassare nettamente il record personale con 3’32”77 (era di 3’33”92 nella scorsa stagione) diventando il secondo azzurro di sempre (un centesimo in meno di Gennaro Di Napoli nel 1990). Un crono che non è sufficiente per la finale, perché Ossama si piazza ottavo: l’ultimo posto utile, il sesto, va al norvegese Narve Gilje Nordas in 3’32”34 mentre si impone lo statunitense Yared Nuguse con 3’31”72 seguito dal connazionale Hobbs Kessler (3’31”97).

LUNEDI’ IN PISTA -
Sono diciassette gli azzurri in gara lunedì 5 agosto alle Olimpiadi di Parigi per l’atletica. Due le finali con atlete italiane, entrambe in serata, entrambe alla seconda esperienza consecutiva nell’atto decisivo dei Giochi: la campionessa europea Nadia Battocletti nei 5000 metri e la primatista italiana Daisy Osakue nel disco. Asta dalle 10.40 con Elisa Molinarolo alla ricerca della qualificazione alla finale, fissata a 4.70 (oppure serve un piazzamento tra le prime dodici). Dalle 10.50 il turno di ripescaggio per le specialiste dei 400 ostacoli Ayomide Folorunso, Alice Muraro e Rebecca Sartori, alle 12.50 è il momento di Dalia Kaddari nel ripescaggio dei 200: per tutti, missione semifinale.


Rebecca Sartori (Grana/FIDAL)


Condividi con
Seguici su:

Pagine correlate