Parigi: Jebet record, terza Trost
27 Agosto 2016Nella dodicesima tappa della IAAF Diamond League, la keniana con passaporto del Bahrein riscrive il miglior crono di sempre dei 3000 siepi in 8:52.78. E' il quinto primato mondiale dell'atletica nel 2016. 1,93 per l'altista azzurra.
di Alessio Giovannini
Il meeting di Parigi, dodicesima tappa della IAAF Diamond League, regala il quinto record del mondo dell'atletica nel 2016. Stasera nello Stade de France è scoccata l'ora di Ruth Jebet, keniana con passaporto del Bahrein dal 2013, che ha riscritto di 6 secondi il primato mondiale dei 3000 siepi in un travolgente 8:52.78. Il precedente limite apparteneva alla russa Gulnara Samitova-Galkina che l'aveva migliorato a più riprese fino all'8:58.81 della finale olimpica di Pechino 2008. E' la prima volta dall'introduzione della specialità a livello femminile nel 2000 che il world record passa di mano ad un'atleta non europea. La Jebet, vent'anni ancora da compiere, ha condotto la gara con grande autorevolezza: 2:56.36 il passaggio della pacemaker Caroline Tuigong ai 1000 metri, poi la neoprimatista mondiale ha fatto tutto da sola, 5:54.16 ai 2000 e via verso il trionfo. Un'impresa che l'atleta aveva già sfiorato a Rio dove aveva conquistato l'oro olimpico in 8:59.75. Alle sue spalle notevole crono anche dell'iridata keniana Hyvin Kiyeng che in 9:01.96 fa segnare la settima prestazione mondiale di sempre, a meno di due secondi dal suo personal best, poi terza il bronzo olimpico Coburn (9:10.19), invece l’australiana Genevieve LaCaze firma il record dell’Oceania con 9:14.28 per il sesto posto.
CRONOLOGIA RECORD MONDIALE 3000 SIEPI DONNE | RECORD MONDIALI NEL 2016 |
9:43.64 Cristina Casandra (ROU) Bucarest, 7 agosto 2000 9:40.20 Cristina Casandra (ROU) Reims, 30 agosto 2000 9:25.31 Justyna Bak (POL) Nizza, 9 luglio 2001 9:22.29 Justyna Bak (POL) Milano, 5 giugno 2002 9:21.72 Alesya Turova (BLR) Ostrava, 12 giugno 2002 9:16.51 Alesya Turova (BLR) Danzica, 27 luglio 2002 9:08.33 Gulnara Samitova (RUS) Tula, 10 agosto 2003 9:01.59 Gulnara Samitova (RUS) Iraklio, 4 luglio 2004 8:58.81 Gulnara Samitova-Galkina (RUS) Pechino, 17 agosto 2008 8:52.78 Ruth Jebet (BRN) Parigi Saint-Denis, 27 agosto 2016 |
100hs: 12.20 Kendra Harrison (USA) Londra, 22 luglio 10.000m donne: 29:17.45 Almaz Ayana (ETH) Rio de Janeiro, 12 agosto 400m uomini: 43.03 Wayde van Niekerk (RSA) Rio de Janeiro, 14 agosto Martello donne: 82,29 Anita Wlodarczyk (POL) Rio de Janeiro, 15 agosto 3000 siepi donne: 8:52.78 Ruth Jebet (BRN) Parigi Saint-Denis, 27 agosto |
TERZA TROST 1,93 - Dopo il quinto posto alle Olimpiadi, Alessia Trost di nuovo sul podio in IAAF Diamond League. L'altista azzurra stasera salta 1,93 alla prima (come nella finale di Rio 2016) e poi non riesce ad aver ragione dell'asticella a 1,96. La pordenonese delle Fiamme Gialle aveva aperto la sua progressione senza problemi con 1,80 e 1,85, poi qualche piccolo intoppo a 1,90 su cui la 23enne azzurra ha avuto la meglio solo alla terza prova.
Vittoria all'olimpionica spagnola Ruth Beitia con 1,98, due centimetri meglio della caraibica Lavern Spencer (1,96). Grazie al terzo posto di Eugene e al secondo di Stoccolma, la Trost adesso è terza a quota 14 punti nella classifica della Diamond Race: ora l'attende la finale di Zurigo il 1° settembre, il suo ultimo impegno internazionale dell'anno. "Sono contenta anche perché dopo Rio avevo addosso un po' di stanchezza - racconta Alessia a fine gara - , ma ho cercato di concentrarmi al massimo e non disperdere energie. Era importante fare una buona rincorsa con la ritmica giusta, cercare di essere veloce negli ultimi passi e verticalizzare il più possibile. La nostra gara era in contemporanea a quella di Lavillenie e il pubblico faceva un tifo pazzesco. Un'atmosfera fantastica che ho cercato di sfruttare anch'io. Ora mi manca solo Zurigo, dove mi piacerebbe salire sul podio virtuale della Diamond League".
800 AL TOP: KIPKETER 1:42.87 - Finale avvincente e grandi tempi negli 800 metri con Alfred Kipketer che sotto la tribuna si avventa fuori dal gruppo, mette il turbo all'esterno e brucia tutti in volata. Crono della vittoria 1:42.87, ovvero 86 centesimi di personal best per l'ancora 19enne keniano soltanto settimo a Rio, ma che stavolta supera anche l'argento olimpico Taoufik Makhloufi, secondo in 1:42.98. Gara fantastica (50.07/400m e 1:16.37/600m i passaggi della "lepre" Edwin Melly) che, oltre ai due sotto l'1:43, conta ben altri sei atleti al traguardo in meno di 1:44: Kitilit (KEN, 1:43.05), Rotich (KEN, 1:43.43), Souleiman (DJI, 1:43.52), Bosse (FRA, 1:43.58), Lewandowski (POL, 1:43.73) e Kszczot (POL, 1:43.76). Un ordine d'arrivo di questo livello non si vedeva dalla finale olimpica di Londra 2012, quella del record-capolavoro di David Rudisha (1:40.91).
SUPER MUIR NEI 1500: 3:55.22 - In una serata magica per il mezzofondo, grandi risultati anche nei 1500 delle donne vinti dalla britannica Laura Muir che diventa la capolista mondiale dell’anno con 3:55.22, ma anche la quarta europea alltime. Era dal 1988 che un’atleta del Vecchio Continente non correva così forte sulla distanza. La 23enne scozzese riesce a battere l’olimpionica Faith Kipyegon, oggi seconda in 3:56.72.
KEJELCHA, 3000 DA RECORD U20 - Un altro primato del mondo in chiusura di meeting, stavolta a livello giovanile. Sui 3000 metri l’etiope Yomif Kejelcha realizza il nuovo limite iridato under 20 con un formidabile 7:28.19 migliorando il 7:28.78 di Augustine Choge (Doha, 13 maggio 2005) per conquistare anche la world leading nella specialità. All’ingresso nel rettilineo finale, il campione mondiale al coperto supera il marocchino Abdelaati Iguider, andato in fuga con buon margine di vantaggio e poi secondo in 7:30.09 davanti all’etiope Hagos Gebrhiwet (7:30.45), bronzo olimpico dei 5000 metri.
RIVINCITA LAVILLENIE - Dopo la delusione e i fischi di Rio e la sconfitta di Losanna, Renaud Lavillenie torna in vetta e lo fa davanti al pubblico di cui è il beniamino assoluto. Il recordman mondiale rischia con due errori a 5,81, quota subito risolta da Sam Kendricks, ma poi supera la misura e non sbaglia il "match-point" a 5,87 (alla seconda) dove l'avversario statunitense alza bandiera bianca. Il francese continua così la sua ascesa e salta subito 5,93 per poi tentare il colpaccio, senza fortuna, a 6 metri.
Triplo maschile senza acuti: nessun atleta supera i 17 metri e il migliore della giornata è Chris Carter con un hop-step-jump da 16,92 (+0.7). Nel lungo, invece, solo due salti per Ivana Spanovic, ma la serba con 6,90 (0.0) mette comunque al sicuro il suo primo posto.
INARRESTABILE HARRISON - Non avrà l'oro olimpico al collo, ma non c'è storia: sulle barriere dei 100hs è Kendra Harrison la più forte. La statunitense che a Londra si è impossessata del record del mondo (12.20), anche stasera va puntualmente a segno in 12.44 (+0.2), rifilando 21 centesimi alla connazionale Dawn Harper-Nelson (12.65) e ribadendo la sua leadership indiscussa in Diamond League. Campione del mondo contro campione olimpico nei 400hs: la spunta il keniano Nicholas Bett per 48.01 a 48.19 sullo statunitense Kerron Clement. Terzo l'oro europeo Yasmani Copello (48.24).
ASSOLO SCHIPPERS, STECCA VICAUT - Senza l'olimpionica Thompson, Dafne Schippers ha vita facile sui 200 metri che a Parigi la vedono sfrecciare in 22.13 (+0.1) sulla britannica Desiree Henry (22.46) e la statunitense Jenna Prandini (22.48), mentre l'ivoriana Marie-Josée Ta Lou si ferma in curva per infortunio. Nei 100 metri il padrone di casa Jimmy Vicaut non va oltre il quinto posto in 10.12 (-0.1). Serata non particolarmente brillante per il francese primatista d'Europa con la vittoria che va a Ben Youssef Meité in 9.96 (PB e record nazionale eguagliati) davanti ad Akani Simbine (10.00) e Churandy Martina (10.01). Il 29enne ivoriano era finito sesto con lo stesso crono a Rio 2016. Con 50.06 la quattrocentista USA Natasha Hastings non ha problemi a regolare la concorrenza sul giro di pista.
UN CENTIMETRO DI PESO - Un pesista neozelandese mette in riga tre americani. E' il campione del mondo indoor e bronzo olimpico Tom Walsh che all'ultimo azzecca un 22,00 che spodesta di un centimetro il vincitore di Rio 2016 Ryan Crouser (21,99) stabilendo il record continentale dell'Oceania. Battuti anche Kurt Roberts (20,78) e l'ex iridato indoor Ryan Whiting (20,65). Nel disco ennesimo assolo della croata Sandra Perkovic (67,62). 82 centimetri di primato personale per la vittoria. Così il ceco Jakub Vadlejch al terzo lancio spedisce il suo giavellotto a 88,02, freddando le ambizioni del tedesco Julian Weber (87,39) e dell'illustre connazionale olimpionico Thomas Rohler (84,16).
DIAMANTI IN CASSAFORTE - Grazie alle vittorie di stasera, alcuni big hanno già la certezza matematica della conquista delle rispettive Diamond Race. E' il caso di Renaud Lavillenie (asta), Dafne Schippers (200m), Kendra Harrison (100hs), oltre a Ivana Spanovic (lungo) e Sandra Perkovic (disco) che avevano già raggiunto il punteggio necessario. Ultima e imprescindibile formalità per tutti è la partecipazione, obbligatoria da regolamento, alle finali del circuito a Zurigo (1° settembre) o Bruxelles (9 settembre).
(ha collaborato Luca Cassai)
SEGUICI SU: Twitter: @atleticaitalia | Facebook: www.facebook.com/fidal.it
Condividi con | Tweet |
|
Seguici su: |