Parigi, Milani sesta, Di Gregorio in finale nei 60
In finale, come due anni fa a Torino, quando poi, a sorpresa, si prese il bronzo, correndo in un superlativo 6.56. Emanuele Di Gregorio non fallisce l'obiettivo e tiene alto il buon nome della velocità italiana, centrando l'appuntamento con la finale dei 60 metri agli Euroindoor di Parigi. In semifinale corre molto meglio che nella batterie del mattina, reagendo bene allo sparo (0.159) e mettendosi in moto come sa fare quando le cose vanno bene. Sul traguardo è terzo, dietro l'imprendibile Lemaitre (6.55) e la sorpresa olandese Brian Mariano, sceso fino a 6.60. Il siciliano dell'Aeronautica è terzo con 6.62 (stagionale eguagliato), che vale il migliore dei tempi di ripescaggio, e promozione alla finale di domani pomeriggio. Michael Tumi, nella terza e ultima semifinale, è settimo, ma si comporta bene, eguagliando il suo personale, con 6.71. Tra le donne Manuela Levorato si comporta abbastanza positivamente, peggiorando di due soli centesimi il crono della batteria, ma finendo comunque lontana (settima) dal 7.21 necessario per l'accesso alla prova decisiva. L'inverno della veneta va messo in archivio in positivo, considerato che da tanto tempo non riusciva a esprimersi su questi livelli in una prova così breve come i 60 metri.
Sesto posto, nella finale dei 400 metri, per Marta Milani. La bergamasca dell'Esercito ha corso coraggiosamente, cercando di lanciarsi dalla scomoda seconda corsia, ma nulla ha potuto contro lo strapotere delle atlete dell'est Europa. Battute a sorpresa le russe: a vincere è stata la ceca Denise Rosolova, al personale di 51.73. Dietro di lei, le pronosticate Olesya Krasnomovets (51.80) e Ksenya Zadorina (52.03), beffate sul più bello. L'azzurra ha chiuso in 53.23, non riuscendo quindi a cogliere l'obiettivo del -53 inseguito per tutto l'inverno. "Sono soddisfatta per il piazzamento - racconta - ma non per il tempo. Speravo di fare qualcosa di meglio, ma va bene così, ora spenderò le energie residue in staffetta, domani. Siamo un bel gruppo". A precedere la Milani, saranno probabilmente, nell'ordine, Giulia Arcioni, Maria Enrica Spacca, e Chiara Bazzoni.
Un pizzico di delusione dalla finale dei 3000 metri. Stefano La Rosa e Daniele Meucci non sono andati oltre il decimo e l'undicesimo posto, rispettivamente con 8:04.12 e 8:04.82. Vittoria per il britannico Mo Farah, che doppia l'oro di Torino 2009 e la doppietta (5000-10000) degli Europei all'aperto di Barcellona. La decisione della corsa, come prevedibile, intorno ai mille metri di gara, quando Farah, supportato dall'azero di origine etiope Ibrahimov, ha cambiato marcia piuttosto seccamente, allungando la fila degli avversari. Luce subito spenta per gli italiani, con il tentativo di Meucci di rimanere attaccato sfumato dopo appena un paio di tornate. Nel finale, La Rosa ha poi superato il compagno di nazionale.
Nelle altre finali della giornata, brilla la stella francese. Oro ai transalpini Renaud Lavillenie nell'asta (con il record dei campionati a 6,03, e tanto di tre tentativi ai 6,16 del record del mondo), e Leslie Djhone nei 400 metri (con la miglior prestazione europea 2011 e record nazionale di 45.54), mentre il lungo maschile ha premiato il campione uscente, il tedesco Sebastian Beyer (con 8,16; il bronzo del danese Jensen vale 8,00; fuori dalle medaglie il francese Tamgho, quarto con 7,98). Nei 1500 metri donne, titolo alla russa Yelena Arzakhova, in gara tattica (4:13.78), davanti alla spagnola Nuria Fernandez.
Domani, ultima giornata dell'Europeo in sala, dedicata alle sole finali. Tredici i titoli in palio, con cinque presenze azzurre: Antonietta Di Martino nell'alto (ore 15.30), Fabrizio Donato e Daniele Greco nel triplo (16.25), Emanuele Di Gregorio nei 60 metri (16.55), e la staffetta 4x400 donne, composta da Giulia Arcioni, Maria Enrica Spacca, Chiara Bazzoni, e Marta Milani (17.15).
m.s.
Nella foto, Emanuele Di Gregorio (Giancarlo Colombo/FIDAL)
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