Parigi: azzurri della 4x100 in finale
08 Agosto 2024Va in finale la 4x100 degli azzurri alle Olimpiadi di Parigi. La staffetta con Matteo Melluzzo, Marcell Jacobs, Fausto Desalu e Filippo Tortu riesce a qualificarsi con 38.07 al quinto posto in batteria che è anche il quinto tempo complessivo. Promossi con il crono di recupero e nonostante un secondo cambio, quello tra Jacobs e Desalu, decisamente migliorabile ma è quanto basta per andare avanti: a tre anni dal magnifico oro di Tokyo, il quartetto dell’Italia tornerà in pista domani sera alle ore 19.47. Netto il successo degli Stati Uniti nel primo round in 37.47 ma le altre squadre non sono lontane dai campioni olimpici: secondo il Sudafrica (37.94), poi Gran Bretagna (38.04) e Giappone (38.06) mentre l’altra batteria è meno veloce con la Cina (38.24) davanti a Francia (38.34) e Canada (38.39), fuori la Giamaica (38.45). Niente da fare invece per le azzurre della 4x100 che non superano il turno: Zaynab Dosso, Dalia Kaddari, Irene Siragusa e Arianna De Masi chiudono seste in 43.03 nella propria batteria. Conquista il pass per le semifinali degli 800 metri Simone Barontini con la vittoria nel ripescaggio in 1:45.56. L’eptathlon di Sveva Gerevini comincia con 13.40 (-0.1) sui 100 ostacoli, poi 1,74 nell’alto e dopo due prove è tredicesima.
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“È andata, siamo comunque contenti di essere entrati in finale - commenta Marcell Jacobs - ed era questo l’obiettivo principale. Non siamo stati molto fortunati con la batteria perché con il nostro crono avremmo vinto la seconda, per avere quindi una corsia migliore in finale, ma fa parte del gioco. C’è qualcosa da sistemare e faremo una riunione per capire cosa ha funzionato e cosa meno. Siamo pronti a giocarci il tutto per tutto domani, con un’altra energia. Ho avuto la sensazione di essere andato molto forte, però il cambio non ha aiutato perché sicuramente abbiamo perso qualcosa. Non abbiamo rischiato, ma vuol dire che possiamo limare ancora tanto”. Fausto Desalu: “Ho corso discretamente, a poche ore dalla semifinale nei 200 di ieri sera. È stato un po’ schiacciato il cambio con Marcell, ma era giusto farli in sicurezza. Ho un giorno per recuperare, poi domani c’è da correre forte”. Filippo Tortu: “Una gara sufficiente per la finale, anche se non per le nostre ambizioni. Sarà complicato domani lottare con i migliori, però non ci diamo per vinti”. Matteo Melluzzo: “Bellissimo correre qui ai Giochi con i campioni olimpici. Credo di aver fatto una buona frazione, avevamo un po’ di timore, ma ci siamo”.
4x100 uomini (batterie) - Nella finale della 4x100 ci saranno i campioni olimpici dell’Italia. È questa la buona notizia in una mattinata che vede gli azzurri staccare il biglietto per l’appuntamento di venerdì sera, anche se con il brivido. Dopo il quinto posto al traguardo, è infatti necessario attendere il risultato dell’altra batteria ma si rivela più lenta e arriva così il disco verde. In pista scatta dai blocchi Matteo Melluzzo per cedere il testimone a Marcell Jacobs che corre bene nel rettilineo opposto all’arrivo. Poi frena nel cambio che risulta schiacciato con Fausto Desalu, campione olimpico di nuovo inserito in staffetta dove mancava da più di un anno (in occasione dell’argento ai Mondiali di Budapest e dell’oro agli Europei di Roma la terza frazione era di Lorenzo Patta), mentre Filippo Tortu si gioca il piazzamento in volata: quinti con 38.07 a un soffio dal quarto posto a 38.06 del Giappone, ma per cinque decisivi centesimi gli azzurri superano l’Australia, sesta in 38.12. Se il team Usa sembra difficilmente attaccabile con 37.47 malgrado il primo cambio tutt’altro che fluido tra Christian Coleman e Fred Kerley, che parte quasi da fermo, e l’assenza di Lyles visto che corrono Kyree King e Courtney Lindsey, gli altri non esagerano: è a tredici centesimi la seconda posizione del Sudafrica (37.94), terza la Gran Bretagna (38.04) e in finale non ci sarà la Giamaica.
4x100 donne (batterie) - Resta un tabù la finale olimpica per le velociste azzurre. Il quartetto con Zaynab Dosso, Dalia Kaddari, Irene Siragusa e Arianna De Masi (non corre Anna Bongiorni, alle prese con qualche fastidio fisico) esce in batteria con 43.03 in sesta piazza: erano state settime al traguardo ma poi viene squalificata la Costa d’Avorio, inizialmente quarta. Stavolta non riescono a ripetere gli acuti delle passate stagioni, dal bronzo europeo di due anni fa al quarto posto mondiale della scorsa estate. Per raggiungere l’obiettivo serviva il 42.38 della Svizzera, terza nella gara delle azzurre vinta dagli Usa in 41.94 con Sha’Carri Richarson in ultima frazione, oppure il 42.64 di recupero dell’Olanda ma arrivando almeno quinte.
800 uomini (ripescaggio) - C’era da vincere e Simone Barontini lo fa. L’azzurro sbarca in semifinale con un bel successo nel turno di ripescaggio in una gara non semplice, perché tre avversari potevano vantare un personale migliore. Si muove bene il marchigiano, con il giusto atteggiamento: nella prima parte controlla in fondo al gruppo, poi viaggia all’interno in terza posizione e nel rush finale riesce a far suo il primo posto in 1:45.56 davanti a un osso duro come il francese Benjamin Robert (1:45.83). Con un giorno di ritardo, e una gara in più sulle gambe, ma ecco il pass e domani, per la terza mattina consecutiva, si corre di nuovo: “La tattica era la stessa di ieri, non era riuscita per un soffio ma oggi sì e spero di non aver perso troppe energie per strada. Pensavo fosse più veloce, quando ho visto che il ritmo si adagiava ho cercato la posizione migliore per giocarmela nel finale”.
Eptathlon (alto) - Si salva con il terzo tentativo a 1,71 e poi supera 1,74 alla seconda, prima di sbagliare tre volte a 1,77. Nell’alto Sveva Gerevini raccoglie qualcosa in meno rispetto alla rassegna continentale di due mesi fa, quando era cresciuta fino a 1,80, e diventa tredicesima con 1968 punti. Passa in testa Johnson-Thompson (2197) che torna a 1,92, una misura che non otteneva da cinque anni, e stessa quota per Thiam (2173) mentre è terza Anna Hall (Usa, 2164) che salta 1,89.
Eptathlon (100 ostacoli) - È il ritorno di un’azzurra alle Olimpiadi nelle prove multiple, a 24 anni dall’ultima volta. Si apre la due giorni di Sveva Gerevini con un buon 13.40 (-0.1) sui 100 ostacoli pur toccando l’ultima barriera, vicina al personale di 13.35 siglato agli Europei di Roma, e il nono posto provvisorio (1065 punti). Nella stessa serie Annik Kalin vola in 12.87 con un decimo di progresso: la svizzera è la prima leader della classifica davanti al 13.00 della statunitense Taliyah Brooks. Per la belga Nafissatou Thiam la caccia al terzo oro olimpico di fila parte con 13.56 (0.0), quattro centesimi in più dello stagionale.
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