Pechino: Baldini, Schwazer, Di Martino, Rigaudo



La vigilia dell'ultima Olimpiade sta diventando un tormento per Stefano Baldini. Venerdì scorso, al termine dell'allenamento lungo le rive del canale che scorre nei pressi della Beijing University, è emerso un fastidio alla gamba destra; domenica mattina, considerato il persistere del problema, si è proceduto ad eseguire una risonanza magnetica, che ha evidenziato una lieve lesione ai flessori della coscia (primo grado, la diagnosi dello staff sanitario CONI-FIDAL). Il campione olimpico di Atene, quindi, al momento è fermo, in attesa di capire se riuscirà a correre la maratona di domenica mattina (con i compagni Ottavio Andriani e Ruggero Pertile). "Domani effettueremo un test - le parole di Baldini - per valutare la situazione. Certo al momento il mio morale è decisamente basso, non credevo di dover affrontare una vigilia in questo stato. E pensare che la condizione stava crescendo, stavo ritrovando ritmi e sensazioni che non provavo da tempo, per certi versi mi stavo anche gasando. Però adesso devo fare i conti con questo problema; stiamo facendo di tutto per risolverlo, ma a pochi giorni dalla gara diventa tutto più difficile". Baldini guarda indietro, al passato: "A Sydney, nel 2000, ho affrontato un infortunio anche più serio (una frattura da stress, che lo costrinse al ritiro, ndr), quindi so cosa significa; per ora posso solo sperare di riuscire a correre. La condizione è buona, non è che io stia male, o che questo breve stop possa compromettere tutto; il problema sta nel riuscire a correre senza fastidi".

Alex Schwazer ha un piano in mente per la sua prova sui 50km di marcia di venerdì 22 (ore 7.30 locali, l'1.30 del mattino in Italia): "Fare la mia gara, indipendentemente da ciò che accadrà sul percorso. Sto benissimo, ma questo non vuol dire nulla, siamo almeno in cinque a poter lottare per la vittoria: oltre a me, i russi, ed il francese Diniz. Anche se non so ancora quanti saranno i russi in gara". L'allusione è alle notizie circolate nei giorni scorse e relative ad una nuova serie di positività all'antidoping, tali da invalidare - nel caso in cui fossero confermate - anche i risultati della Coppa del Mondo di Cheboksary (nella prova a squadre, Russia prima davanti all'Italia): "Non avrebbe molto senso, adesso, vedersi aggiudicata la Coppa; sarebbe stato straordinario vincerla lì sul campo, in casa loro. Come ci si sente? Io non penso mai all'eventualità che in gara ci siano atleti dopati. Penso a me stesso, ad andare più forte di tutti, in ogni caso. E' l'unica cosa che mi interessi, anche se credo che chi bara debba essere punito. E' giusto così". Il caldo, l'ambientamento, l'inquinamento, il fuso orario: nulla spaventa Schwazer. "Non mi pare che ci sia questo caldo, lo abbiamo visto nella gara sui 20km. Per il resto, le condizioni sono uguali per tutti, non serve pensarci. Il percorso? No, non l'ho visto, ho tempo per conoscerlo, 24 giri...". Con lui al via della prova olimpica, i compagni di squadra Diego Cafagna e Marco De Luca.

La vice campionessa del mondo dell'alto, Antonietta Di Martino, mostra tranquillità: "Sono in ottime condizioni, il fatto che non siano venute delle grandi misure quest'anno non mi influenza più di tanto. La preparazione, soprattutto in questo ultimo periodo, è andata molto bene. Non resta che aspettare la qualificazione (si gareggia alle 9.50 di giovedì - le 3.50 della notte tra mercoledì e giovedì in Italia - misura fissata alla quota di 1,96, ndr), ormai è questione di ore". Ci si batte per due medaglie su tre? La salernitana acconsente: "La Vlasic pare imbattibile quest'anno, ma anche perché quando è incappata in alcune giornate di forma meno brillante, non ha mai incontrato avversarie in grado di metterla in difficoltà; che so, una Slesarenko, una Chicherova, o una Di Martino al top". Il lotto delle favorite è ampio: "Decisamente ampio. Non c'è solo la Vlasic, ci proveranno in tante, le russe ma anche la Friedrich, per fare un altro nome. Vedremo, io spero solo di riuscire ad esprimermi al meglio delle mie possibilità". Nello stesso momento in cui Antonietta Di Martino andrà in pedana, la fatica di Elisa Rigaudo nei 20km di marcia sarà prossima alla conclusione: "Sono felice di essere riuscita a recuperare la giusta forma per l'Olimpiade. Il 2008 non era cominciato nel migliore dei modi, la Coppa del Mondo di Cheboksary lo aveva messo chiaramente in evidenza. Ho dovuto lottare con vari problemi, primo tra tutti l'anemia che mi porto dietro da sempre; sono salita in quota per lunghi periodi, al Sestriere, e questo ha prodotto sicuramente degli effetti. Non so cosa aspettarmi in definitiva, ma affronto la gara con fiducia e un pizzico di ottimismo".

LUTTO NELLA SQUADRA AZZURRA, LE CONDOGLIANZE DELL'ATLETICA
Una notizia terribile ha scosso la squadra italiana di atletica leggera ai Giochi Olimpici di Pechino. Nel primo pomeriggio è giunta dall'Italia la notizia della prematura scomparsa della signora Caterina, mamma di Martina Giovanetti, la giovanissima sprinter convocata nel gruppo della staffetta 4x100. Attorno alla ragazza si sono stretti i compagni e le compagne di nazionale. A lei e alla famiglia, in questo drammatico momento, vanno le più sentite condoglianze di tutta l'atletica.




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