Piemonte culla dell'Atletica Leggera (2a parte)
30 Marzo 2020La Grande Guerra se da un lato generò “l’inutile strage”, dall’altro obbligò le città del triangolo industriale con Torino in primo piano a incrementare l’attività per la produzione bellica, all’inizio della guerra la FIAT iniziò a costruire il Lingotto, che diventerà operativo sette anni dopo, e le abitazioni per i lavoratori.
Il ritorno alla vita normale trova così un ambiente molto mutato, Torino è una città industriale con 500 mila abitanti, la giornata lavorativa di otto ore e l’aumento dei salari genera il “tempo libero” e così sorgono i circoli ricreativi con lo sport in primo piano, il 5 febbraio 1922 nasce il Gruppo Sportivo Fiat che nel ‘27 inaugura il nuovo campo sportivo di via Guala e nel ’28 inizia il Trofeo Agnelli, a seguire la Michelin e la Lancia poi nel ’24, la Società Idroelettrica Piemontese e le Officine meccaniche di Pinerolo e infine l’industria dolciaria Venchi Unica tutti con campi sportivi attrezzati.
Nel 1925 entrarono nell’ Opera Nazionale Dopolavoro sotto il controllo del Regime, che impresse un grande impulso a tutta l’attività sportiva nazionale.
- Nel 1927 si aggiunge il GUF Gruppi Universitari Fascisti coi campionati Littoriali dal 1933.
Nel decimo anniversario della Marcia su Roma videro la luce a Bologna i Littoriali, campionati nazionali universitari, che furono vinti dal GUF Torino, l’anno dopo quindi Torino doveva organizzare la manifestazione.
Lo Stadium troppo mastodontico non era più al passo con le nuove esigenze dello sport, fu quindi deciso di abbatterlo e costruire un nuovo impianto, in sette mesi lo Stadio Mussolini fu pronto e ospitò i Littoriali del ’33, l’ottima organizzazione fece assegnare a Torino i primi Campionati Europei di Atletica Leggera, fu un successo clamoroso, un giornalista svedese definì il nuovo stadio “il più bello del mondo” e infatti restò in attività per 60 anni, oggi opportunamente ristrutturato, è ancora in funzione e ospita le partite del Torino.
Furono anni di grande impegno e di grandi soddisfazioni.
Alle Olimpiadi di Anversa del 1920 l’astigiano Valeriano Arri tesserato per Barriera Nizza Torino salì sul terzo gradino del podio della Maratona 2h36’32”8/10, dopo aver vinto l’anno precedente il titolo italiano e la prima Maratona di Torino.
Due i Campionissimi di quegli anni entrambi di umili origini entrambi di provincia.
Luigi Facelli di Acqui Terme faceva il soffiatore di vetro, scoperto da un dirigente dell’ US Alessandria nel 1924 partecipò alle Olimpiadi di Parigi a tre gare dei 400, piani, ostacoli e staffetta.
Si trasferì a Milano come capo impianto del Velodromo Sempione e così cominciò la sua splendida carriera ricca di 30 maglie azzurre.
Nel ’28 fu sesto nei 400 hs alle Olimpiadi di Amsterdam, nel ’32 quinto a Los Angeles e terzo in batteria nel ’36 a Berlino, stabilì il record europeo nel ’29 a Bologna 52“2/5, dal ’29 al ’38 vinse 17 titoli italiani, undici nei 400 hs, due nei 400, due nei 110 hs e due nel triplo, ai primi Campionati Europei a Torino nel ’34 fu sesto nei 400 hs.
Di Castelletto sopra Ticino era Mario Lanzi specialista del mezzofondo veloce soprattutto negli 800 dove può vantare a livello internazionale un argento alle Olimpiadi di Berlino del ’36, 1’53”3, un argento ai Campionati Europei di Torino del ’34, 1’52”0 e un bronzo agli Europei di Parigi del ’38, 1’52”0.
Nel suo palmares spiccano 22 maglie azzurre, un record europeo sui 400 - 46”7 , 20 primati italiani , negli 800 il suo 1’49”0 stabilito nel ’39 cadrà solo 24 anni dopo, otto titoli italiani negli 800, cinque nei 400, quattro nel 4 x 400 e uno nella 4 x 100.
Da ricordare anche l’alessandrino Eugenio Gasti con quattro titoli italiani nel Decathlon dal ’35 al ’39 e uno nell’alto nel ’37, il torinese Francesco Roccati, quattro titoli nella maratona, nel ’31 col Michelin, ’38, ’39 e ’42 col Fiat, Giuseppe Robino (Fiat), tre titoli nei 10.000 dal ’28 al ’30, Apollino Barelli (Ginnastica Torino) due nel triplo ’19 e ’20, Luigi Pellin (Pietro Micca Biella) 5.000 nel ’37, Emilio Mori (GUF Torino) 400 hs ’33 e Giuseppe Fantone (Pro Patria) 400 hs ’40.
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