Piemonte culla dell'Atletica Leggera (5a parte)
06 Aprile 2020In campo maschile a Torino non c’era una società che dominasse la scena, il Gruppo Sportivo Gancia aveva nelle sue fila Franco Leccese operaio di Condove, che, grazie al titolo dei 200 conquistato nel ’50 all’Arena di Milano fu selezionato per la Nazionale agli Europei di Bruxelles dove ottenne un’inattesa medaglia d’argento nei 100 in 10”7 al fotofinish.
L
anno dopo vinse il titolo dei 100, fu ingaggiato dal Fiat, ma non mantenne le promesse.
Da ricordare Angelo Tagliapietra che aveva vinto il titolo dei 1500 nel ’49 e Giampiero Druetto proveniente dall’UGB con cui nel ’53 aveva vinto il titolo del lungo con 7,11.
Il Gruppo Sportivo Fiat può vantare un buon numero di titoli individuali: Giovanni Bard nel ’45 vinse gli 800 e i 1500, distanza sulla quale Rinaldo Molina s’impose nel ’50; Gervasio Bastino il decathlon nel ’45; Carlo Marchisio l’alto nel ’52; Antonio Trogu l’alto nel ’55; Avio Lucioli il martello nel ’58, fiorentino, 13 maglie azzurre e Giacomo Peppicelli i 5000 nel ’54, perugino, 12 maglie azzurre, furono l’inizio delle importazioni.
Ugo Ardizzone da Biella fu la stella della Libertas, tre titoli nel lungo e otto maglie azzurre dal ’48 al ’52.
Il Gruppo Sportivo Lancia ebbe nel ’53 Pier Luigi Sara campione dell’alto ed Alberto Guzzi nel triplo e un giovanissimo Livio Berruti che farà parlare di sè.
Ma anche in tutto il Piemonte l’Atletica trovò una grande diffusione, ad Alessandria l’ALA, ad Asti l’Alfieri, a Bra l’Atletica Bra e l’Augusta, a Vercelli la Libertas, a Biella l’UGB, a Trivero lo Zegna, a Novara la Doppieri.
Di queste Province due dei più grandi atleti, non solo di quegli anni. Giuseppe Tosi era di Borgo Ticino, entrato nei Carabinieri a Torino, data la mole fu trasferito a Roma nei Corazzieri e lì rimase, alla fine della guerra fu tesserato dall’Esperia, indossò 26 volte la maglia azzurra dal ’42 al ’54 e vinse cinque titoli italiani, fu l’eterno secondo per “colpa” del più grande discobolo di tutti i tempi, Adolfo Consolini, ma ebbe le sue soddisfazioni, due Olimpiadi, argento a Londra, ottavo ad Helsinki, tre argenti agli Europei, Oslo, Bruxelles e Berna, oro ai Giochi del Mediterraneo, record Europeo nel ’48 con 54,80, durò solo pochi mesi perché Consolini a fine stagione lanciò il disco a 55,33.
Attilio Bravi era dell’Atletica Bra, uno dei più grandi lunghisti d’Europa, mai sceso sotto i 7,37, il suo primato del 1959 fu 7,69. Sedici maglie azzurre, sette titoli italiani, decimo alle Olimpiadi di Roma, due ori ai Mondiali Militari e uno alle Universiadi del ’59.
Il triplista Pierluigi Gatti di Tortona gareggiò per la Corniglianese di Genova, 31 presenze in nazionale dal ’57 al ‘69, decimo alle Olimpiadi di Roma del ’60, ottavo agli Europei di Stoccolma del ’58, due titoli italiani nel ’57 e ’60.
Enrico Tosi dell’US Alessandria vinse il titolo nel triplo nel ‘49 e indossò cinque volte la maglia azzurra; la 4x400 della Libertas Alessandria si aggiudicò il titolo nel ’54. Il monregalese della Carassonese vinse nel ’59 il titolo della Maratona 2h39’20”.
Alla fine della guerra rientrò dal Monferrato dove aveva combattuto nel Movimento Partigiano, un atleta del GUF Torino, Primo Nebiolo, un lunghista non eccezionale, 6,79 il suo primato, si tesserò prima per il GS Gancia e poi per il GS Lancia, nel ’47, a soli 23 anni, venne eletto Presidente del CUS Torino, carica che tenne per 50 anni, e del CUSI, in tale veste fece assegnare a Torino i Campionati Mondiali Universitari, che assunsero per la prima volta il nome di Universiadi, per unificare i due Mondiali esistenti della FISU (Federation Internationale du Sport Universitaire) e della UIE (Union Internationale des Etudiantes).
Furono un successo eclatante, 3.100 atleti di 45 Paesi dal 3 al 6 settembre invasero Torino, già si distinsero due atleti torinesi, Livio Berruti vinse i 100 in 10”5 e i 200 in 20”9, Giusy Leone fu oro nelle stesse specialità in 11”7 e 23”8; Berruti poi si aggiudico l’oro nella 4x100; il Piemonte guadagnò un oro anche nel lungo con Attilio Bravi 7,46.
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