Res Brugger, l'impresario di Zurigo

28 Dicembre 2018

Il ricordo dello svizzero che ha diretto il meeting Weltklasse per quasi un trentennio, dal 1973 al 2000 con 19 record mondiali, e scomparso ieri

di Giorgio Cimbrico

Brugger si chiamava Andreas, per gli amici era “Res”, per molti era Rex. Il Re del Weltklasse di Zurigo, il Barnum dell’atletica, l’Impresario teatrale dell’atletica-spettacolo, l’inventore dell’Olimpiade concentrata in due ore in un Letzigrund sempre tutto esaurito: le gare di mezzofondo erano ritmate dall’hop hop che veniva dalle tribune e dalle curve, dal tamburellare delle mani sulla staccionata. Se n’è andato ieri: aveva compiuto 91 anni e stava per entrare nel 92°. Era un uomo imponente (in gioventù un titolo svizzero nel lancio del peso), con una testa degna di un busto della romanità. Imperiale più che reale.

Nella LCZ era entrato da allenatore, agli inizi degli anni Sessanta, per diventarne il presidente nel 1970 e assumere la carica di direttore del meeting tre anni più tardi. L’avrebbe occupata sino al 2000 e in quel periodo di splendore il Weltklasse in Zurich produsse 19 record mondiali in indimenticabili serate di cui mantiene un caldo e commosso ricordo il presidente della Iaaf: a Zurigo, Sebastian Coe ottenne il record del mondo dei 1500 nel 1979, il record del mondo del miglio due anni dopo. Con Brugger, stima e amicizia profonde.

Le ore che più simboleggiano l’età d’oro di Brugger appartengono al 13 agosto 1997: i Mondiali ateniesi erano appena finiti, senza un record del mondo.

Lui ne allineò tre in settanta minuti: iniziò alle 21.10 Wilson Boit Kipketer chiudendo in 7:59.08 e offrendo il terzo mondiale zurighese consecutivo nelle siepi; proseguì alle 22.05 Wilson Kipketer dando una scossa, mezzo secondo (1:41.24), al tempo con cui un mese prima il keniano di Danimarca aveva eguagliato Coe; rifinì l’opera, alle 22.20, Haile Gebrselassie estirpando due secondi e mezzo (da 12:44.38 a 12:41.86) a quanto aveva ottenuto due anni prima al Letzigrund quando il record di Moses Kiptanui era stato distrutto. Gara memorabile: Daniel Komen finì secondo in 12:44.90, Paul Tergat terzo sotto i 12:50. Il record di Haile ebbe vita breve: quindici giorni dopo, a Bruxelles (la piazza sempre più rivale) Komen divenne il primo a infrangere la barriera dei 12:40.

Nel 1993 Brugger fu uno dei fondatori dei Golden Four che conobbe sviluppo sin dal ’98 con la nascita della Golden League, il circuito precursore dell’attuale Iaaf Diamond League, e già nel ’79 aveva fondato e presieduto l’associazione Euromeetings. Già insignito dell’Ordine del Comitato Olimpico internazionale, meno di un mese fa aveva avuto il Premio del Presidente nella serata in cui l’atletica ha distribuito gli Oscar 2018. L’ultimo riconoscimento prima di lasciare il mondo e l’atletica che aveva reso seducente.

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