Rieti, Bocchi triplo a 16,04

22 Giugno 2014

Sulla pedana di Rieti, Tobia Bocchi (Cus Parma) diventa il secondo triplista a superare i 16 metri da allievo dopo Andrew Howe.

di Raul Leoni

Si chiudono a Rieti i Tricolori allievi, una festa che ha coinvolto oltre 1500 ragazzi e segnata da un rilevante livello tecnico complessivo, con imprese sportive che hanno coinvolto una tribuna appassionata e dal palato fine: come i primati di Nicole Reina (6:37.85 sui 2000m siepi) e di Ilaria Casarotto (57.68 nel giavellotto), oltre al 58.53 di Ilaria Verderio sui 400m ostacoli. Anche oggi non sono mancate le prestazioni da copertina, con Tobia Bocchi (Cus Parma) che diventa il secondo allievo di sempre dopo Andrew Howe a superare i 16 metri nel triplo (16.04/+1.2: secondo europeo e quarto al mondo nella stagione).Grandi progressi anche al femminile, con le stesse protagoniste del lungo di ieri: stavolta vince Valentina Kalmykova (Olimpia Nettuno, 12.62/+0.3) su Beatrice Fiorese (Atl. Vicentina, 12.50/+0.6). Nei 400m, Alice Mangione (Cus Palermo) non fa rimpiangere l’opzione della primatista Ilaria Verderio per gli ostacoli e sigla con 54.80 la settima prestazione di sempre, mentre al maschile la novità è l’ivoriano di Zanica (Bergamo) Christian Bapou (Atl. Cento Torri Pavia), miglioratosi qui di quasi un secondo (48.97). Il toscano Leonardo Fabbri (Firenze Marathon) porta puntualmente a compimento la doppietta peso/disco (oggi 57.05). In tre scendono sotto i 14” nei 100m ostacoli: vittoria ad Agnese Mulatero (Atl. Pinerolo, 13.77/+0.4) su Martina Millo (13.82) ed Elisa Di Lazzaro (13.94) Nell’asta si riscatta – dopo Baku - Francesca Semeraro (Alteratletica Locorotondo): ennesima conferma tricolore per la tarantina (3.70). Chiara Ferdani (Spectec Duferco Carispezia, 4:36.14) si prende i 1500 metri dopo il bronzo dei Trials olimpici europei ed invece fa doppietta il toscano Lorenzo Casini (Firenze Marathon, 3:57.73 dopo aver vinto ieri gli 800 metri).Si chiude con un gran duello nella 4x400m allieve tra Atl. Bergamo 59 Creberg e la Bracco Atletica, entrambe nella top-10 di sempre per quartetti di club (3:52.88 e 3:53.11).

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Liste Italiane Allieve/i all-time (aggiornate al 16.06.2014)

IL RACCONTO DELLA TERZA GIORNATA

4x400m M (serie) – Tre serie, un paio di tempi da tenere in conto fin dalla seconda: 3:25.52 dell’Atl. Imola Sacmi Avis – più titolata con i suoi quartetti veloci – e 3:25.74 della sempre competitiva Atl. Bergamo 59 Creberg. Quando si arriva all’ultimo atto, l’epilogo di una grande 49^ edizione tricolore, c’è ancora interesse in tribuna: parte l’Atl. Cento Torri Pavia, che schiera nelle ultime due frazioni l’argento dei 400 ostacoli, Emmanuel Ihemeje, e la rivelazione della distanza piana di oggi, Christian Bapou. Il fatto è che il quartetto pavese al terzo cambio ha quasi 30 metri di svantaggio dall’Atl.Vicentina: Giorgio Bassan., Sebastiano Gavasso, Giovanni Grotto e Michele Rancan sono lo schieramento più compatto e vanno a vincere il titolo in 3:25.11, accompagnati sul podio dai ragazzi di Imola e Bergamo.

4x400m F (serie) – E’ finita l’epopea delle tre gemelle bustesi Troiani (colonne del titolato quartetto Pro Patria), qui il testimone deve letteralmente passare di mano: per la successione si riempiono le corsie di cinque serie. Quando parte l’ultima serie, tiene banco il 4:01.67 della Coin Venezia in terza. Poi vive tutto sul duello all’arma bianca tra l’Atl. Bergamo 59 Creberg e la Bracco Atletica: le milanesi potevano contare in seconda frazione sulle doti di Daniela Tassani – campionessa dei 200m – ma alla fine ha prevalso la voglia di rivincita di Sara Sinopoli, un po’ delusa dopo la gara individuale, ma capace di portare alla vittoria il quartetto lanciato da Monica Roncalli, Daniela Cenati e Chiara Vescovi. Sia il 3:52.88 delle vincitrici, sia il 3:53.11 delle battute entra nella top-10 di sempre riservata ai club. Sotto i 4 minuti c’è anche la formazione giovanile delle Fiamme Oro, 3:59.92: non male come densità, d’altronde attesa dopo quello che si era visto a livello individuale.

Triplo F (finale) – Si ripete il duello di ieri sul lungo, con il risultato invertito: Valentina Kalmykova (Olimpia Nettuno, 12.62/+0.3) e Beatrice Fiorese (Atl. Vicentina, 12.50/+0.6) si sono affacciate solo in questa stagione nella specialità e quindi i loro continui progressi – notevoli quelli di oggi – evidenziano margini di miglioramento tutti ancora da definire. Intanto la romana di Nettuno, allenata dal papà Vladimir (ex lunghista russo), si gode la “carta olimpica” mentre la vicentina, bronzo nel lungo a Baku, mette in mostra un talento non privo di eclettismo (non per niente si è presa un tricolore anche nelle prove multiple). La campionessa indoor in carica, Maria Salvan (Fiamme Oro, 12.05/-2.0) non riesce a confermare la condizione invernale: e qui si rivela Gloria Algarotti (Atl.

Lecco-Colombo, 12.24/+0.3 PB) dopo il il 12.34 ventoso delle qualificazioni di ieri.

1500m M (serie) – C’è movimento, non foss’altro per le quattro serie in programma al maschile: e c’è gran voglia di rivincita dopo i 3000 metri di ieri, per i battuti da Pietro Riva (Atl. Alba). Oppure propositi di doppietta per il vincitore degli 800 metri Lorenzo Casini (Firenze Marathon): proprio il toscano dalle lunghe leve e dalla progressione mortifera, riesce nell’impresa, con un tempo (3:57.73) marginalmente superiore al PB. Prima ci aveva provato il marocchino Ahmed Ouhda (Pool Alta Valseriana) a contrastare Riva sul ritmo: il piemontese non si fa sorprendere (3:59.35, mentre il rivale di origini maghrebine è terzo, 4:00.08). Un altro protagonista dei 3000m, Riccardo Usai (Atl. Valeria), resta fuori dal podio: 4:01.50 per il sardo che resta leader della lista stagionale.

Disco F (finale) – Nessuna riesce a superare la fettuccia dei 40 metri: tuttavia la capolista stagionale Giuliana Cristarella Orestano (Atl. Marano) aveva già messo a frutto la trasferta a Rieti nelle qualificazioni di ieri (41.45) e quindi merita senza discussioni la nuova maglia tricolore della specialità (38.93). In qualche modo può essere soddisfatta anche Matilda Chelli (Lib. Runners Livorno, 37.92), soprattutto perché alla toscana doveva bruciare ancora l’esperienza di Jesolo tra le cadette (fuori dalla finale lo scorso anno, quando era una delle favorite).   

1500m F (serie) – Tre serie molto affollate, ma si deve aspettare l’ultima, con tanti temi d’interesse: la ghiotta rivincita tra Elena Bellò (Atl. Vicentina) e Chiara Ferdani (Spectec Duferco Carispezia) dopo gli spettacolari 800 metri di ieri, ma anche il rientro tricolore di Silvia Salera (Lazio Atletica: la romana, dopo lo stop per infortunio alle Gymnasiadi di Brasilia, era tornata come azzurra del pentathlon moderno ai Mondiali giovanili di Budapest). Il ritmo è buono per molte, non proibitivo: non è questa la distanza della pluritricolore Bellò, che tende a sfilarsi dal quartetto leader all’ingresso dell’ultima curva. Poi è volata, non priva di colpi di scena, con Chiara Ferdani che si prende la sua meritata maglia dopo il bronzo di Baku (4:36.14), vincendo le resistenze della romana Salera (brava, 4:39.71) anche sul recupero finale di Ilaria Fantinel (Ana Atl. Feltre, seconda in 4:36.94 dopo il terzo posto di ieri sui 3000 metri). Bella gara.

Asta F (finale) – Dopo un periodo oscuro ritroviamo la Francesca Semeraro che conoscevamo, quella che ha fatto incetta di titoli nazionali in tutte le categorie: un bel riscatto per la tarantina (Alteratletica Locorotondo), che si arrende solo alla quota del nuovo personale (3.85) dopo aver regolato la pratica con 3.70 al secondo tentativo. E così l’azzurra, una delle più deluse della spedizione olimpica di Baku, si riscatta in pieno e rintuzza l’assalto di chi segretamente puntava sull’incerta condizione della campionessa ionica: Alissa Sverzut (Malignani Lib. Udine) fa 3.55 e la campionessa cadette in carica, Gaia Guadagnini (Atl. Piemonte), è comunque soddisfatta del suo terzo posto a 3.50.   

Alto M (finale) – Si resta al di sotto dei due metri e questo non è un bel segnale per la specialità: Stefano Sottile (Atl. Valsesia) festeggia comunque la sua “carta olimpica” con il titolo a 1.99, ma l’anno scorso aveva vinto il titolo cadetti con 1.98 e quest’anno era già salito a 2.15 (miglior sedicenne della storia da noi). Detto del secondo posto del moldavo di Grosseto, Dan Panov (Atl. Banca Maremma, 1.97, c’è da ricordare che qui mancavano sia il finalista dei Mondiali di Donetsk Filippo Lari (il bravo livornese è in recupero dopo un intervento chirurgico), sia la novità stagionale Christian Falocchi, il camuno che un mese fa aveva saltato 2.10 a Milano e la scorsa settimana si è sottoposto ad un’operazione al piede.

110m ostacoli M (finali) – Che fosse una gara incerta, lo si era visto fin dalle batterie di stamattina: ma Nicola Cesca, allievo di Luca Ciaffi all’Avis Macerata, poteva comunque conservare un margine su tutta la concorrenza. Il marchigiano non si smentisce: 14.11 (-0.7), PB sfiorato, là dove gli altri non possono arrivare al momento. Conferma per l’elettricista di Terlano Markus Puff (SV Lana Raika), che con 14.31 ribadisce il bel personale del primo turno con un leggero peggioramento.  

100m ostacoli F (finali) – Nella storia della specialità, finora erano state 15 le ragazze capaci di scendere sotto i 14”: sulla pista del “Guidobaldi” – i ragazzi ammettono che “spinge” parecchio – ci riescono in tre nella stessa finale. E’ la grande giornata di Agnese Mulatero (Atl. Pinerolo), in qualche modo la piemontese vendica anche la sconfitta del “fratello” acquisito Brayan Lopez sul giro di pista: 13.77 (+0.4) dopo il 13.94 della batteria. L’emergente scuola triestina si accontenta degli altri due posti sul podio, ma con nuovi PB di bella fattura: Martina Millo (Pol. Triveneto) diventa la settima di sempre con 13.82 e anche l’altra triestina trasferitasi in Emilia, Elisa Di Lazzaro (Cus Parma), sorride con 13.94. Chi non sorride è Nicla Mosetti (Cus Trieste), che si sbilancia sull’ottava barriera e così vanifica la condizione manifestata dal 14.00 della batteria. PB anche per la reatina Sara Spadoni (Cariri, 14.20).

Per la cronaca, la finale delle seconde va ad Eleonora Marchiando, 14.36 (+0.6): per l’allieva di Eddy Ottoz un Tricolore da ricordare.

Triplo M (finale) – Dimenticata la microfrattura che l’aveva fermato in inverno, decolla definitivamente Tobia Bocchi (Cus Parma): è il ragazzo di Monticelli Terme il secondo triplista a superare i 16 metri da allievo dopo Andrew Howe e lo fa subito al primo turno di finale con 16.04 (+0.4). La misura è anche la seconda europea e la quarta mondiale nelle liste stagionali di categoria. Sulla scia del bronzo di Baku si sbloccano molti altri, con buoni personali: ma non c’è naturalmente confronto con il livello tecnico del vincitore. Da segnalare il 14.67 (-0.5) che conferma alla piazza d’onore il marocchino Mohamed Chahboun (Atl. Cento Torri Pavia). In sei vanno sopra i 14 metri, per quella che è comunque la scriminante della specialità per i nostri allievi.

Disco M (finale) – La doppietta targata Leonardo Fabbri (Firenze Marathon) è servita, come accadde un anno fa a Jesolo per mano di Sebastiano Bianchetti: ieri il peso, col PB a 18.90, oggi il disco, sfiorando il personale di pochi centimetri a 57.05. Però il toscano, un ragazzo tanto tranquillo quanto affidabile in pedana, ha sicuramente nelle braccia misure superiori: un paio di nulli erano atterrati decisamente più in là. Ora si pensa ai Giochi di Nanchino, dove "Leo" è qualificato per il peso. Abissale il distacco dei piazzati, con il grossetano Giacomo Marinai (Atl. Banca Maremma, 48.01) che conferma tra gli allievi il secondo posto ottenuto un anno fa a Jesolo tra i cadetti.

400m M (finale) – Il giro di pista al maschile trova un protagonista assolutamente inedito: si chiama Christan Bapou (Atl. Cento Torri Pavia) ed è un ivoriano di Abidjian nato il 26 agosto 1998, ma potrebbe essere azzurrabile al raggiungimento della maggiore età perché il papà Ahoua risiede a Zanica da una quindicina d’anni e si è fatto raggiungere dalla famiglia nel 2010. Christian, che fino ad un anno fa faceva il calciatore ed è stato convinto a frequentare l’impianto di Treviglio dal tecnico bergamasco Paolo Brambilla, si era presentato qui con 49.81, ha fatto 49.25 in batteria e ora 48.97. Battuto il dominicano di Pinerolo Brayan Lopez, tuttora capolista stagionale con 48.56 e oggi secondo in 49.32.  

400m F (finale) – La scelta della fresca primatista italiana Ilaria Verderio – optare per le barriere – non ha assolutamente svuotato di contenuti questa finale: merito di Alice Mangione (Cus Palermo), una siciliana che ha fatto la sua scelta di vita trasferendosi a Palermo per allenarsi con Gaspare Polizzi, e che qui ha saputo trovare un obiettivo vero e reale dopo aver perso la “carta olimpica” a Baku. Dopo i due PB nella capitale azera (sesta in finale con 55.28), Alice scende ancora a 54.80 – settima allieva di sempre – e così timbra il minimo – sia pure “teorico”, per carità … - per i Mondiali juniores di Eugene. Ora la decisione spetta allo staff tecnico di Stefano Baldini. Un sorriso, dopo la personale delusione di Baku sugli ostacoli, anche per Rebecca Borga (Atl. Riviera del Brenta): 55.94 e personale abbassato di 25/100. E si riscatta, dopo la disavventura del debutto internazionale all’Eyof di Utrecht 2013, anche la lombarda Alessandra Pecco (GS Bernatese, 56.67). 

110m ostacoli M (batterie) – Manca il primatista allievi dei 60hs indoor, Gabriele Segale – infortunatosi nella finale degli Eyot – e così il favorito d’obbligo diventa il marchigiano Nicola Cesca (Avis Macerata), che proprio a Baku aveva portato il suo PB a 14.08 e qui corre facile in 14.48 (+0.6): stamattina, però, la sorpresa arriva da Markus Puff (SV Lana), un altoatesino di Terlano scoperto da Gertrud Bacher e sceso a 14.27 (+1.0). Sulla scia del biondino si propone il terzo dei 400hs di ieri, Loris Manojlovic (Collection San Benedetto), 14.38. La finale, insomma, si prospetta molto aperta e molti migliorano, compreso il bronzo degli spettacolari 200m di ieri, Marco Bigoni (Pro Sesto Atl.), che sulle barriere aveva vinto da cadetto il suo primo titolo tricolore.  

100m ostacoli F (batterie) – Sulla strada per la finale le ostacoliste trovano inizialmente un po’ di vento contrario sul rettilineo, fattore che può giocare un ruolo: le batterie sono sette e passano direttamente i primi otto tempi. L’anemometro diventa piatto quando parte Agnese Mulatero (Atl. Pinerolo): il primo -14” è servito, 13.94, e la famiglia allargata della ragazza piemontese – che comprende anche il capolista dei 400m, Brayan Lopez, impegnato più tardi nella sua finale – comincia a sognare. Vedremo poi come andrà: intanto segna il PB anche Nicla Mosetti (Cus Trieste, 14.00/-0.8), un gruppo che ha fatto bene tra le cadette e comprende anche Elisa Di Lazzaro (emigrata per ragioni di famiglia al Cus Parma, 14.21/-1.2), oltre alla capolista stagionale Martina Millo (Pol.Triveneto Trieste, 14.07/+1.3: trascinando Elena Marini, Atl. Marca, ad un grandissimo PB da 14.73 a 14.11), che a Baku era stata la prima delle escluse dalla finale europea. A proposito di cadette, anche la campionessa uscente degli 80hs Alessandra Realdon (LC Bozen, 14.33/+0.8) debutta nei Tricolori allieve, mentre le speranze locali sono affidate alla reatina Sara Spadoni (Stud. Cariri), 14.36/-0.7 nella batteria in cui si migliora Eleonora Marchiando, una delle splendide protagoniste dei grandi 400hs di ieri. La specialità è molto vivace, si entra in finale con 14.43: e per la finale B occorre un tempo inferiore ai 15” (!).

Nella foto (di Colombo/FIDAL), la 4x400 tricolore dell'Atletica Bergamo 1959 Creberg (Roncalli-Cenati-Vescovi-Sinopoli)



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