Rieti: junior e promesse, Europei nel mirino



Per la terza volta negli ultimi cinque anni - dopo il 2004 e il 2006 - Rieti ospita la rassegna tricolore juniores e promesse: un appuntamento di notevole interesse nell'anno dispari, allorchè si concentrano nella seconda metà di luglio i Campionati Europei di entrambe le categorie, per gli "under 23" (Kaunas) come per gli "under 20" (Novi Sad).
Cominciamo oggi la nostra analisi dagli juniores, per i quali è comunque fissato un termine ancora abbastanza ampio per il conseguimento dei minimi continentali (il 5 luglio): senza considerare che su questa fascia di età pesa, in questo momento della stagione, l'impegno scolastico degli esami di maturità.
Nella vigilia del "Guidobaldi" la situazione si presenta ancora fluida, decisamente in evoluzione: come d'altronde è nella natura delle categorie giovanili. Dati alla mano, non sarebbero più di 21 (12 uomini e 9 donne), gli atleti già in possesso di un biglietto per la Serbia: non considerando, ovviamente, le specialità nelle quali più di due hanno ottenuto il minimo. Un contingente che è da ritenersi sicuramente incrementabile, dal momento che diversi altri hanno avvicinato concretamente gli "entry standards" definiti dal settore tecnico federale.

VELOCITA'
Le prospettive sono estremamente interessanti in campo maschile: il minimo è stato ottenuto da un'intera legione di giovani sprinter, alcuni dei quali già protagonisti di trasferte internazionali nelle ultime stagioni. Da Diego Marani a Valerio Rosichini, da Francesco Basciani a Michael Tumi, da Emanuele Gelmi a Lorenzo Valentini: un gruppo dai solidi valori individuali, ma probabilmente in grado di esprimersi anche a livello collettivo con una staffetta che potrebbe in teoria avvicinare il muro dei 40" (ossia una prestazione che solitamente dà accesso al podio continentale). Il primo approccio è stato confortante, con due formazioni schierate al "Brixia Meeting" ed il miglior quartetto, praticamente in solitario, attestatosi a 40"79. Da non trascurare altri possibili inserimenti: dall'ivoriano di San Giuliano Terme José Delmas Obou a Edoardo Baini.
Ma, come detto, il settore comprende ragazzi capaci di farsi valere anche singolarmente: in particolare il mantovano Diego Marani, che lo scorso anno mancò per un solo centesimo l'accesso alla finale mondiale dei 200 metri e a Novi Sad - se saranno rispettati i programmi di un tecnico come Giovanni Grazioli, esperto conoscitore delle fasce giovanili - dovrebbe essere in grado di lottare per il podio europeo. Infatti, se le liste stagionali contemplano la netta superiorità del tedesco Hering e del francese Lemaitre (il transalpino vinse a sorpresa il titolo iridato a Bydgoszcz), molto aperta sembra la contesa per il bronzo ed in genere per giocarsi le proprie carte nella finale europea: Rieti, pista capace di lanciare gli atleti verso grandi prestazioni cronometriche, farà certamente chiarezza sulle aspirazioni dei nostri giovani veloci.
Per ora in "stand-by" i protagonisti del giro di pista: Alessandro Pedrazzoli avrebbe il minimo con il suo personale dello scorso anno, mentre Francesco Ravasio lo ha mancato di poco in questa stagione. Un miglioramento più generalizzato aprirebbe qualche prospettiva anche per la staffetta del miglio: con Andrea Daminelli e lo stesso Valentini, reatino già citato come interprete dello sprint breve ma in avvenire probabilmente interessato proprio dai 400 metri (agli Studenteschi ha segnato 33"81 sui 300 metri). Resta per ora inutilizzabile il talento più interessante delle ultime stagioni, quell'Eusebio Haliti che - pugliese nato in Albania - nella migliore delle ipotesi potrebbe essere cooptato in maglia azzurra solo il prossimo anno ed invece già in questo avvio di stagione si è messo in grandissima evidenza con il terzo tempo europeo sui 400hs (51"60). Senza considerare che il miglior risultato dell'anno nelle liste federali sui 400 piani (47"51) è invece in mano al possente ghanese di Palermo Elijah Mensah Boampong, teoricamente naturalizzabile ma ancora straniero.
Molto meno in campo femminile, purtroppo: attendendo la crescita di elementi che si erano comunque distinti nelle categorie inferiori, da Laura Gamba a Marta Maffioletti, a Valentina Zappa. Se il "Guidobaldi" non darà un responso favorevole, vi è il rischio concreto di dover rinunciare del tutto ad una presenza azzurra in sede europea. Ed in realtà non sembra esserci neppure la possibilità di avere qualche aiuto supplementare dalle allieve, che invece si sono espresse ad ottimi livelli: ma il calendario degli "under 18" è talmente fitto da non consentire probabilmente inserimenti al piano superiore.

MEZZOFONDO
Qui parti invertite, rispetto alla velocità: decisamente poco nel settore maschile, qualche carta da giocare in quello femminile. L'unico ad aver ottenuto il minimo tra i ragazzi è infatti il piemontese di origini marocchine Marouan Razine, ancora non schierabile in maglia azzurra e quindi non presente a Rieti: lo sarebbe stato invece l'altro specialista di ascendenze maghrebine, il lombardo Ahmed El Mazoury, purtroppo fermo al momento per un infortunio piuttosto grave subito durante la preparazione invernale.
Dopo aver espresso talenti del calibro di Giordano Benedetti e Mario Scapini, la categoria segna quindi un tantino il passo: c'è da dire che i minimi federali sembrano tutt'altro che traguardi impossibili e danno adito a più di una speranza. Qualche nome circola, dal campione di cross Antonio Guzzi a Michele Fontana, al piemontese Maurizio Tavella, il quale ha già avvicinato lo standard fissato per le siepi: si tratta forse di inquadrare l'occasione giusta per meritarsi una convocazione europea.
Come detto, le ragazze hanno già chiarito le proprie aspirazioni: Lucia Colì e Veronica Inglese, ma soprattutto quella Valeria Roffino che può mettere in conto l'esperienza maturata lo scorso anno con la finale mondiale di Bydgoszcz sulle siepi. Se la biellese sarà capace di riscrivere il proprio primato nazionale juniores sulla distanza, allora potrebbero aprirsi prospettive di grande interesse anche in chiave europea.
Ma in realtà altre ragazze sembrano vicine ad un posto sull'aereo per Novi Sad: dalla trevigiana Giulia Viola - novità del gruppo di Mogliano curato da Faouzi Lahbi, vicina al minimo sui 3000 ma convinta di potersi esprimere al meglio soprattutto sui 1500 - alla reatina Giulia Martinelli, in crescita sulle siepi. Senza trascurare la sarda Jessica Pulina per i 5000 e pluricampionesse tricolori del settore come la marchigiana Alessia Pistilli e la toscana Federica Soldani.

OSTACOLI
Abbiamo accennato in precedenza al caso di Eusebio Haliti, ma per ora i tecnici federali possono contare solo su due certezze: il fermano Giovanni Mantovani sugli ostacoli alti (14"19 al meeting di Fabriano, ma 14"04 nel 2008) e la friulana Ilaria Vitale, che sulle barriere intermedie ha recentemente fissato il primo meno-60" della sua carriera (59"59 a Treviso). Non sarà facile incrementare il contingente del settore in vista di Novi Sad.

SALTI
Qualche posizione già definita, soprattutto in campo femminile: ma anche tante prospettive ancora aperte. Nell'alto, con il grandissimo progresso di Enrica Cipolloni (1.84 nel corso di un eptathlon!), dobbiamo salutare il gradito ritorno di Elena Vallortigara: non tanto per quello che la ragazza di Schio aveva dimostrato in passato - un bronzo mondiale allieve ed un oro all'EYOF nel 2007 - quanto per le legittime aspirazioni di un bel talento che rischiavano di rimanere frustrate per una serie di circostanze. Dai problemi fisici alle difficoltà tecniche, un tunnel dal quale sembrava difficile uscire: ora, con il papà, Elena ha ritrovato una certa tranquillità in pedana anche grazie alla saltuaria collaborazione di Silvia Dalla Piana. E così la ragazza veneta, non dimentichiamo che ha 18 anni ancora da compiere, si è riproposta con misure più che dignitose (prima 1.81, ora 1.82): si sono cercate variazioni sul tema - addirittura le prove multiple (quasi 4000 punti all'esordio), talvolta il lungo (5.59 di personale) - con l'obiettivo principale di far nascere i giusti stimoli. Potrà venirne qualcosa di buono già in vista di Novi Sad? Il panorama europeo non propone fenomeni intergalattici: il top stagionale è quello fissato a 1.88 dalla russa Mamlina - l'antica rivale della Vallortigara, che l'ha battuta diverse volte da allieva - e dalla giovanissima azzurra Alessia Trost (peraltro già focalizzata verso l'appuntamento dei mondiali "under 18" di Bressanone).
Sulla pedana maschile, si attende invece una sfida al calor bianco: da tempo non si proponeva una schiera tanto ampia di prospetti, soprattutto il figlio d'arte Roberto Azzaro, ma anche il lunghissimo Lorenzo Biaggi, le novità Marco Gelati e Ferrante Grasselli e un Giuseppe Carollo dal sicuro talento, ma finora un po' in ritardo in questa stagione. Poco importa che nessuno abbia ancora valicato quei fatidici 2.15 richiesti dalla fidal: tutti costoro, e magari qualcun altro, sono in grado di riuscirci.
Discreta anche la situazione dell'asta: minimo conseguito già da Marcello Palazzo (5.00 all'aperto, 5.10 indoor) e da Tatiane Carne (3.90 per la bergamasca nella gara del Top Challenge che ha in pratica assegnato il titolo di club alle sue Fiamme Azzurre). Tante aspettative per due tra i protagonisti assoluti della scorsa stagione allievi, ossia Claudio Stecchi e Alessandra Lazzari: guarda caso due figli d'arte.
Più interlocutorio lo stato del lungo, mentre nel triplo la prestazione richiesta dai tecnici federali è stata già ottenuta al coperto da Andrea Chiari ed avvicinata all'aperto dall'italo-dominicano Jeudi Brito. Senza naturalmente trascurare le possibilità di Maria Moro, già pluriprimatista allieve del triplo indoor.

LANCI
Qui un protagonista assoluto, il discobolo Eduardo Albertazzi: al di là del primato italiano con l'attrezzo da 1.75kg segnato ad inizio stagione (58.59 ai Tricolori invernali di Bari), il gigante ascolano ha già dimostrato una grande tempra agonistica all'esordio internazionale mancando di un soffio (da allievo!) la finale mondiale juniores di Bydgoszcz 2008. Sono cose che contano forse più del dato tecnico: e l'obiettivo di una finale europea in azzurro a Novi Sad non sembra poi così lontano. Il settore femminile è invece molto più provvisto con le allieve (cinque sopra i 44 metri) che con le juniores.
Benissimo in questa fase anche un altro specialista marchigiano come Gianluca Tamberi, 70.99 a Pescara: ma il giavellotto ha proposto anche un altro protagonista come il lombardo Stefano Nardini, ancora in caccia della "norma fidal" a 66.50. Dispiace che, tra le ragazze, non possa misurare le proprie ambizioni la trentina Letizia Marchi - dominatrice delle ultime stagioni tra le allieve - a causa di un serio infortunio riportato in primavera.
Non molto ha offerto il peso, mentre il martello presenta protagonisti sia in campo maschile che femminile: oltre i 66.00 del minimo sia il reatino Simone Falloni,sia il toscano Gian Lorenzo Ferretti - con il reggino Piero Ranieri a ruota - mentre Valentina Leomanni, protagonista di una stagione di estrema consistenza, è ancora fuori per questioni marginali (57.28 contro il richiesto 58.00).

MARCIA
E qui, senza dubbio, potremo vedere in azione più di un protagonista annunciato in chiave continentale: i confortanti risultati ottenuti nella Coppa Europa di categoria hanno chiarito le ambizioni dei nostri specialisti. Per ora le posizioni sembrano consolidate: Vito Di Bari e Riccardo Macchia tra gli uomini, Antonella Palmisano (bronzo individuale a Metz) e Claudia Bussu tra le ragazze, sono questi i nomi in pole position. Ma dietro premono tanti altri emergenti: pronti ad approfittare di ogni occasione per subentrare ai potenziali titolari.

Detto di Stefano Combi, che ha agguantato a Modena (7014 punti) il minimo del decathlon con il programma tecnico della categoria, segnaliamo la pubblicazione delle consuete liste italiane "under 20" di sempre con l'aggiornamento consentito dagli ultimi risultati conosciuti.

Raul Leoni

nella foto (Giancarlo Colombo, Omega/Fidal): lo sprinter mantovano Diego Marani.

File allegati:
- Iscritti/Entries
- LE LISTE JUNIORES DI SEMPRE



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