Rinviate al 2021 le Olimpiadi di Tokyo 2020
25 Marzo 2020(Guido Lai) - Olimpiadi si Olimpiadi no sembrava di assistere ad un dilemma Shakespiriano. Ma la defezione annunciata da numerosi stati membri del CIO a causa del COVID19, ha fatto pendere l’ago della bilancia sul NO. Si è tentato fino all’ultimo salvare i Giochi per quest’anno (“e garantirsi i soldi dei contratti con sponsor e tv che richiedono che la manifestazione si disputi nel 2020” – come scrive Marco Bonarrigo sul Corriere dello Sport) - ma i rischi erano troppi ed Infine ha prevalso il buon senso: Olimpiadi rinviate al 2021. Quindi (da Fidal.it) - “L’emergenza mondiale per il Coronavirus ferma anche il più grande evento globale, simbolo dello sport. La decisione è maturata dopo una “conference call” tra il presidente del CIO Thomas Bach e il premier giapponese Shinzo Abe”. Ha prevalso il buon senso. “La diffusione senza precedenti e imprevedibile dell’epidemia ha visto il deteriorarsi della situazione nel resto del mondo - prosegue il CIO - Ieri, il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha dichiarato che la pandemia di COVID-19 sta accelerando. Attualmente ci sono oltre 375.000 casi registrati in tutto il mondo e in quasi tutti i paesi e il loro numero sta crescendo di ora in ora. Nelle circostanze attuali e sulla base delle informazioni fornite oggi dall’OMS, il Presidente del CIO e il Primo Ministro del Giappone hanno concluso che i Giochi della XXXII Olimpiade di Tokyo devono essere riprogrammati in una data successiva al 2020, ma non oltre l’estate 2021, per salvaguardare la salute degli atleti, di tutti i partecipanti ai Giochi olimpici e della comunità internazionale”. “I leader - conclude il CIO - sono stati d’accordo sul fatto che i Giochi di Tokyo potessero rappresentare un faro di speranza per il mondo durante questi tempi difficili e che la fiamma olimpica potesse diventare la luce alla fine del tunnel. Pertanto, è stato concordato che la fiamma olimpica rimarrà in Giappone. E che i Giochi manterranno il nome di Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo 2020”. Molto chiaro e deciso il commento del Presidente della Fidal Nazionale Alfio Giomi - “Non poteva che andare così – e lo dico da cittadino, prima ancora che da dirigente sportivo. Ciò che stiamo vivendo va al di là dello sport, è una questione che tocca profondamente la vita ed i sentimenti di ognuno di noi, in tutti i paesi del mondo. Ben venga lo spostamento: consentirà agli atleti di superare questo periodo difficile e di prepararsi nel modo che un evento come i Giochi merita”. “La lettera di Sebastian Coe al CIO, oltre a richiedere il rinvio dei Giochi, ha abbattuto uno degli ostacoli in piedi fino a quel momento, ovvero la possibile sovrapposizione con i Mondiali di Eugene. Nel momento in cui World Athletics ha aperto la strada allo spostamento della rassegna iridata, è venuto meno un possibile impedimento. Ed in meno di 24 ore, si è arrivati alla definizione. Ma ci tengo a dire anche un’altra cosa: il rinvio dei Giochi avvierà una reazione a catena nello spostamento di eventi all’interno del 2020, e consentirà alla fine dei conti di liberare uno spazio temporale vasto, utile agli atleti, di ogni livello, per riprendere l’attività. Venerdì, in Consiglio federale, potremo avviare una prima riscrittura del calendario che tenga conto delle esigenze di tutto il nostro movimento, dalle categorie promozionali fino al vertice”. “tutta l’Umanità” – dichiara il Direttore Tecnico Antonio La Torre - “senza divisioni di Paesi, deve affrontare questo terribile virus che sta portando distruzione e morte. Facciamo sì che il 2021 sia l’anno in cui l’umanità torna a vivere, torna a produrre, a fare la propria vita normale e a tifare per gli atleti olimpici e per lo spettacolo delle loro performance. Le Olimpiadi devono essere una festa di amicizia, di salute, di comunità tra le genti del mondo, e non l’ulteriore propagazione di questo virus, come rischiava di essere quest’anno Tokyo. Sono contento di questa decisione, stiamo già pensando a Tokyo 2021”. Marco Bonarrigo sul Corriere dello Sport - pone in evidenza le difficoltà da affrontare legate alla cancellazione dei Giochi Olimpici - “La decisione ha richiesto e richiederà un enorme sforzo organizzativo e finanziario a entrambe le parti. Governo giapponese e organizzatori dovranno gestire prima di tutto la questione villaggio olimpico, i cui costosissimi appartamenti avrebbero dovuto essere consegnati a chi li ha comprati a partire da novembre: è probabile un accordo con relativo sconto ai proprietari. Il Cio, dopo aver placato gli sponsor, cercherà di trovare un aiuto economico per le federazioni internazionali più importanti, in particolare atletica leggera e nuoto, che dovranno far slittare al 2022 i loro campionati mondiali che rappresentano un’importante fonte di sostentamento. Il mantenimento della finestra estiva lascia ovviamente aperti i problemi legati al caldo e all’inquinamento che costituivano il massimo tormento di atleti e tecnici prima dell’epidemia. Altro problema da affrontare congiuntamente quello delle «milioni di notti» e dei voli aerei prenotati negli alberghi di Tokyo e ora da disdire e rimborsare. “Cio e governo giapponese” – prosegue Marco Bonarrigo - «concordano sul fatto che i Giochi Olimpici di Tokyo possano rappresentare un faro di speranza per il mondo durante questi tempi difficili e che la fiamma olimpica possa diventare la luce alla fine del tunnel in cui il mondo si trova attualmente. Pertanto, la fiamma olimpica rimarrà in Giappone». I Giochi manterranno il nome di Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo 2020. Insoddisfatti, almeno al momento, i grandi network televisivi mondiali che oltre ai mancati temporanei introiti di abbonamenti e pubblicità si trovano con un palinsesto sportivo completamente vuoto di eventi per i prossimi mesi.”
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