Roma Sprint Festival, bene i giovani

12 Maggio 2022

Ali e Dosso i big in evidenza. Ma Longobardi eguaglia la MPI U18 nei 150. Vince anche Abeykoon. Tutti i risultati delle gare di giovedì sulla pista dei Marmi dedicata a Pietro Mennea

(da fidal.it) Di marmo. Scultoreo come le statue che circondano l’impianto intitolato a Pietro Mennea al Foro Italico. Quasi due metri (198 centimetri) e un talento ancora non del tutto esplorato. Chituru Ali si prende la scena nella seconda edizione del Roma Sprint Festival allo stadio dei Marmi. Lo sprinter azzurro delle Fiamme Gialle, nonostante una partenza da rivedere, ma con un lanciato da favola, si migliora fino a un promettente 10.28 nei 100 metri con vento a favore (+0.6), dodici centesimi meglio di quanto fatto su questa stessa pista nella precedente edizione dell’evento. Il 23enne ex ostacolista Ali, premiato dal presidente della FIDAL Stefano Mei e dal numero uno del Comitato Italiano Paralimpico Luca Pancalli, conferma tutto il proprio valore nello sprint dopo i progressi invernali dei 60 (6.61) e più recenti negli 80 (8.43) e 150 (15.17). Allenato dall’organizzatore del meeting Claudio Licciardello, potrà compiere altri passi in avanti la prossima settimana nei 100 metri del meeting di Savona, al cospetto dei campioni olimpici della 4x100 Fausto Desalu e Lorenzo Patta, compagni di club e di nazionale. Sul rettilineo opposto a quello principale dello stadio dei Marmi (per evitare il vento contrario) da sottolineare anche il 10.35 di Roberto Rigali (Bergamo Stars) e il 10.36 di Antonio Moro (Delogu Nuoro): proprio il sardo aveva siglato il miglior tempo delle batterie con 10.46 (-0.1), un centesimo meglio di Ali (10.47/0.0). Tra le donne, nei 100 metri vittoria per la britannica finalista olimpica di Tokyo Daryll Neita (11.25/+0.2) davanti a Gloria Hooper (Atl. Brescia 1950 Metallurgica San Marco, 11.56), Hope Esekheigbe (Assindustria Sport, 11.79) e Johanelis Herrera (Aeronautica, 11.80).

DOSSO - Tra la storia. Per sognare di scriverla. La stagione di Zaynab Dosso comincia con la volata nel meraviglioso stadio dei Marmi. L’azzurra si esprime in 17.21 sulla distanza spuria dei 150 metri, frenata da un vento contrario di -1.1 che non le consente di avvicinare la migliore prestazione italiana firmata di recente da Vittoria Fontana a Milano (16.99 con vento +1.0). È un crono che va comunque al di sotto del tempo che per diciannove anni ha rappresentato il limite nazionale, il 17.28 di Manuela Levorato del 2003. Seconda piazza per la britannica Ama Pipi (17.38), terza Maya Bruney (Bracco Atletica, 17.63). L’azzurra primatista italiana dei 60 indoor è attesa al debutto nei 100 metri la prossima settimana al meeting di Savona. Al maschile, il successo nei 150 va invece al cingalese che si allena a Castelporziano (Roma) Yupun Abeykoon (Nissolino Sport) con 15.37 (-1.0). In chiave giovanile, Eduardo Longobardi (Fiamme Gialle Simoni) pareggia la MPI allievi di Mattia Furlani con 15.76 (+1.5). Nei 400 metri Lapo Bianciardi (Avis Barletta) scende a 46.79, prima volta sotto i 47 secondi. Nei 300 la britannica Ama Pipi si impone con 37.68.

STAR PARALIMPICHE - L’entusiasmo travolgente, la classe purissima, l’immancabile foto da Charlie’s Angels che replica lo scatto diventato iconico alle Paralimpiadi di Tokyo. È molto combattuta la gara dei 100 metri paralimpici con le tre stelle azzurre Ambra Sabatini (Fiamme Gialle), Martina Caironi (Fiamme Gialle) e Monica Contrafatto (Gela Sport): l’ordine d’arrivo è lo stesso della scorsa estate in Giappone con Sabatini che si mette in evidenza anche nei 100 (14.37/+0.2) dopo il record del mondo di domenica scorsa nei 200 a Jesolo. Caironi, superata nei metri finali, è seconda in 14.40, Contrafatto terza in 14.87. Ed è festa per tutti.


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