Rubino: "La 20 km come i 100 metri"



Domenica scorsa l'abbiamo visto "scendere" dal raduno nel Centro marcia di Saluzzo per una vivace passerella di fine stagione conclusa con la vittoria all'Etna Race Walking. "In Sicilia - racconta oggi Giorgio Rubino - mi diverto sempre specialmente quando si va a casa Bandieramonte. La marcia sopravvive grazie a persone che mettono il cuore e la passione in questa disciplina. A San Pietro Clarenza, al di là dell'aspetto prettamente agonistico, è stata, come sempre, un'esperienza vissuta da tutti noi atleti con grande entusiasmo".
Il nuovo primato personale (1h19:37 a Rio Maior) sulla 20km, la vittoria in Coppa Europa e il quarto posto mondiale: il 2009 è stato l'anno della svolta per te o "era tutto previsto"?
"Ad essere sincero - risponde il 23enne romano - non sapevo proprio cosa aspettarmi visto che praticamente la mia vita è stata rivoluzionata, sono andato via dai miei cari, i miei amici e compagni d'allenamento e da Patrick Parcesepe che ringrazierò ogni giorno della mia vita per tutto ciò che ha fatto per me in dieci anni di carriera. Allo stesso modo sento di dover dire grazie alla Federazione e alle Fiamme Gialle per avermi dato la possibilità di allenarmi a Saluzzo. Qui ho trovato la mia dimensione e vivendo in un centro Federale per la marcia, riesco a far ruotare tutta la mia vita intorno al mio unico obiettivo che è quello di raggiungere il massimo livello possibile in questa disciplina. Ma il vero segreto è il gruppo che per me è la mia seconda famiglia e l'esperienza di Sandro Damilano. E' un grande onore essere allenato da lui. Con Sandro si è creato un rapporto stupendo che spesso va oltre quello di atleta-allenatore".

Il tuo quarto posto a Berlino con che occhi lo guardi oggi? Soddisfatto o pensi ancora a quella medaglia da cui in fondo non sei arrivato troppo lontano?
"Nella mia carriera come nella vita sono sempre stato abituato a guardare il bicchiere mezzo vuoto, quindi per me è come se fosse una battaglia persa. La guerra è ancora lunga, però credo che essere quarti al mondo sia un ottimo stimolo per lavorare ancora più duramente. Si tratta “solo” di salire ancora qualche gradino, ma continuo a lottare ogni giorno per raggiungere a braccia alzate quel traguardo".

Hai ripreso la preparazione a Saluzzo, è cambiato qualcosa rispetto alla precedente stagione?
"Quest’anno stiamo lavorando di più sulle mie esili gambe cercando di aggiungere un po’ di massa muscolare visto che la tenuta nel finale è sempre stato un mio punto debole, ma devo dire che i miglioramenti già si vedono a vista d’occhio in allenamento. Poi, grazie all’Istituto Magnus di Mondovì, io ed Elisa Rigaudo abbiamo cominciato a lavorare molto sulla propriocettiva dei piedi oltre che alla postura, non vedo l’ora che arrivi la primavera per vedere i frutti di questo lavoro. Ovviamente ci stiamo concentrando più sul fondo per creare la base da sfruttare in primavera, quindi, oltre al lavoro muscolare, tanti allenamenti lunghi e salite".

Quali saranno le tappe del tuo 2010?
"Debutterò nella 35km a fine gennaio al Trofeo Invernale di Montalto di Castro dove ci tengo a fare bella figura perché sulla linea di partenza insieme a me ci saranno anche Alex Schwazer e Marco De Luca, due miei grandi amici, ma soprattutto due grandi atleti di livello mondiale. Farò qualche tappa del Grand Prix IAAF e poi la Coppa del Mondo. L’appuntamento in cui cerchermo di essere al top della condizione sono sicuramente gli Europei di Barcellona dove, è inutile nasconderlo, vorrò essere protagonista".

Ti sei ormai affermato come uno dei protagonisti internazionali della 20 km. E la 50 km?
"Sandro continua a dirmi che quello è il mio futuro, ma per ora sento che la 20km è il mio presente, c’è più adrenalina e mi diverte di più, per noi è come correre i 100 metri, e quindi penso che fino alle Olimpiadi di Londra non se ne parli neanche".

a.g.

Nella foto, Giorgio Rubino dopo l'arrivo della 20 km ai Mondiali di Berlino (Giancarlo Colombo per Omega/FIDAL)



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