Schippers, l'Europa ad alta velocità
28 Agosto 2015L'olandese volante riscrive il record europeo dei 200 con una prestazione straordinaria e centra il miglior risultato del nuovo secolo.
di Marco Buccellato
La sensazione, dopo il fantastico argento dei 100 metri 10.81, era che la campionessa europea di entrambe le distanze dello sprint a Zurigo 2014 potesse arrivare al titolo mondiale e scendere sotto i 22". Ciò che è successo nella finale di oggi, però, supera l'immaginabile e sposta in avanti una specialità che, nelle migliori 30 prestazioni assolute di sempre, aveva trovato nel nuovo secolo solamente tre volate regali, sotto il muro dei ventidue secondi. Il 21.63 di Dafne Schippers racchiude cose di bellezza smisurata: è il nuovo record europeo, sottratto dopo trentasei anni alle tedesche democratiche Marita Koch (21.71, eguagliato da lei stessa in seguito), e dopo ventinove a Heike Drechsler, che a sua volta lo eguagliò negli anni '80 (all'epoca tutti furono record mondiali). E' il primo successo di un'atleta europea ai mondiali dal 2003, anno in cui per effetto della squalifica della statunitense Kelli White, il titolo andò alla russa Kapachinskaya (che subì successivamente lo stesso destino). E' il primo podio di un'europea dal 2005 (bronzo di Christine Arron a Helsinki). E' la terza prestazione di tutti i tempi, dopo il 21.34 di Florence Griffith-Joyner ai Giochi di Seul e il 21.62 in altitudine di Marion Jones in Coppa del Mondo nel 1998, e la quarta performance assoluta, perché Flo-Jo mandò a registro un record mondiale anche nella semifinale coreana (21.54).
Altro? E la miglior prestazione del nuovo secolo, degli ultimi ventisette anni, il record dei campionati mondiali, e ovviamente la miglior prestazione mondiale stagionale e il record nazionale d'Olanda. E se vogliamo aggiungere un accento regale alla faccenda, il titolo mondiale della Schippers cade a 65 anni dal record del mondo siglato dalla prima olandese volante, la leggendaria Fanny Blankers-Koen, che nel 1950, allo Stadio Rigamonti di Brescia, corse le 220 yards in 24.2. Era già un mito, avendo dominato i Giochi di Londra del 1948. Dafne è la sua reincarnazione.
Nel palmarès della Schippers, prima del mondiale di Pechino, c'erano i due ori di Zurigo su 100 e 200, il bronzo a Mosca nell'eptathlon (dove ha vinto anche un oro mondiale e uno europeo junior) e un titolo europeo under 23 su 100 e, ultimo arrivato, il titolo europeo dei 60 indoor. Dopo la prestazione-monstre e l'oro mondiale di oggi, difficile immaginarla tornare nel terreno di caccia che l'ha resa famosa, le prove multiple, cui è approdata per qualità e caratteristiche fisiche dopo aver iniziato con la velocità pura, breve e brevissima (i 60). Detiene anche il record nazionale del salto in lungo con 6,78. Un vortice di talento, e un nome, Dafne, che più azzeccato non poteva essere. Significa alloro.
Finale storica, tutte alla miglior prestazione per piazzamento ai mondiali
La finale ha offerto grandissimi numeri anche nelle posizioni successive. Elaine Thompson (21.66) ha vinto l'argento con la seconda miglior prestazione mai realizzata ai mondiali e la quinta prestazione di ogni epoca. Tutti e otto i risultati della finale di Pechino sono le migliori prestazioni per piazzamento ai campionati del mondo. Dalla Schippers, prima, a Sherone Simpson, ottava. Non era mai successo, dopo ovviamente le prime trascrizioni, risalenti all'edizione inaugurale di Helsinki del 1983. Una finale difficilmente eguagliabile, in assoluto. Per la Thompson, il 21.66 dell'argento è anche la miglior prestazione assoluta per una altleta non vincente. Stesso appunto per il 22.07 della 19enne Dina Asher-Smith. Nessuna aveva mai corso più veloce per classificarsi quinta
Decima medaglia per la Campbell-Brown
Ultimo flash per Veronica Campbell-Brown, che con l'incredibile bronzo di oggi dalla corsia più interna (tre atlete sotto i 22 secondi, la miglior finale di sempre a livello delle prime tre dopo quella di Seul '88) ha conquistato la decima medaglia mondiale della carriera, aggiungendola a sette medaglie d'oro e due argenti. La precedono, nella storia dei mondiali, solo Allyson Felix (ieri eccezionale oro, undicesima medaglia) e Merlene Ottey, ancora distante con 14 metalli.
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