Scorzoso: “I miei anni da presidente”
08 Gennaio 2021Alla vigilia dell’assemblea elettiva di sabato 9 gennaio, è il momento dei bilanci per Giuseppe Scorzoso. Dopo gli ultimi due quadrienni come presidente del Comitato regionale FIDAL Marche, dalla fine del 2012 a oggi, e altri due in precedenza (1996-2004), è il dirigente che più di ogni altro ha guidato l’atletica regionale. “Un lungo periodo ricco di soddisfazioni - commenta - e già all’inizio di questo mandato avevo scelto che per me sarebbe stato l’ultimo. Il movimento è cresciuto e oltre ai numeri c’è stato un salto di qualità sul piano organizzativo, in particolare per l’intensa attività indoor, ma non solo”.
Tra le tante iniziative, quali vanno maggiormente ricordate?
“Prima di tutto, la grande importanza che ha sempre avuto il settore tecnico e perciò quello giovanile, che ha consolidato una forte tradizione di risultati e di esperienze. Dalle rappresentative e dai raduni regionali hanno mosso i primi passi i molti atleti marchigiani che poi si sono affermati in campo nazionale e internazionale, grazie anche al lavoro delle società e all’appassionata dedizione di dirigenti e tecnici”.
E la gestione del principale impianto al coperto per l’atletica italiana, il Palaindoor di Ancona.
“Ho avuto la possibilità di vivere la nascita di questa struttura, fin dalla posa della prima pietra. Le Marche sono state protagoniste ai massimi livelli, per l’organizzazione tutti gli anni dei campionati italiani e anche di due edizioni degli Europei master nel 2009 e nel 2016, con il contributo indispensabile dei giudici di gara, per dare ulteriore lustro alla regione.
Questo ha favorito anche lo sviluppo di professionalità in diversi settori, dalla segreteria tecnica e informatica alla comunicazione, con giovani che poi hanno avuto ruoli fondamentali in ambito nazionale e voglio ricordare Alessio Giovannini, che ci ha lasciato troppo presto”.
Cosa dicono i numeri?
“L’andamento delle affiliazioni e dei tesseramenti nell’ultimo quadriennio mostra un significativo incremento, passando da 81 a 91 società. Per gli atleti un sostanzioso aumento nel triennio 2017-2019, tra i master e le categorie giovanili, e una tendenza alla stabilità fra le categorie assolute. Fa ovviamente eccezione il 2020, che segna un calo di circa il 10 per cento del numero dei tesserati in conseguenza delle limitazioni all’attività, specialmente su strada, a causa della pandemia”.
A proposito dell’attività su strada, come si è evoluta negli ultimi anni?
“L’impegno dei consiglieri regionali ha avuto lo scopo di armonizzare il calendario, con uno spirito di collaborazione. E c’è stata una crescita anche grazie alla capacità di gestione delle gare, con nuove società che hanno scelto di organizzare manifestazioni”.
C’è qualche rammarico?
“Certamente, ed è inevitabile. Ad esempio per la scarsa attenzione all’impiantistica da parte di qualche ente locale, ma da un paio di stagioni ci sono segnali di risveglio per riattivare alcune strutture. Credo che il mio impegno sia stato totale e rispettoso dell’autonomia delle singole società, cercando comunque di mantenere il più possibile equilibrio e obiettivi comuni nella regione”.
L’atletica delle Marche avrà un nuovo presidente.
“Nel Comitato regionale è doveroso il rinnovamento, tenendo conto delle esperienze passate. Da tempo non c’era una corsa a due per la presidenza ed entrambi, Simone Rocchetti e Fabio Romagnoli, sono sicuramente validi per poter raggiungere traguardi importanti. È positivo anche che ci siano tanti aspiranti al ruolo di consigliere regionale”.
Per il futuro?
“Come noto, mi candido all’assemblea nazionale del 31 gennaio per un posto da consigliere federale. E un altro marchigiano, Fabio Sturani, potrebbe diventare segretario in caso di successo del candidato presidente Roberto Fabbricini. Da parte mia, va il ringraziamento commosso a tutta l’atletica marchigiana per avermi consentito di vivere grandi emozioni”.
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