Senza freni: Tamberi vola anche a Trinec (2,33)
07 Febbraio 2016Il marchigiano fa il bis dopo il successo di Banska Bystrica di giovedì sera. Dopo un 2,31 ottenuto al terzo tentativo, la misura della vittoria arriva al primo salto. Si migliora Silvano Chesani, che fissa lo stagionale a 2,25
di Marco Sicari
Incontenibile Gianmarco Tamberi. Il saltatore in alto delle Fiamme GIalle mette a segno un nuovo successo nel Moravia High Jump Tour (tre prove di solo salto in alto, organizzate in Repubblica Ceca), a sole 72 ore dalla vittoria - con record italiano di 2,35 - di Banska Bystrica. La tappa di Trinec vede l'azzurro sfoderare una nuova prestazione superlativa, che lo porta a valicare l'asticella alla considerevole misura di 2,33. Battuto il greco Konstadinos Baniotis (2,31) e l'ucraino Andriy Protsenko (2,28), al termine di una serata ricca di colpi di scena, nella quale si migliora Silvano Chesani (Fiamme Oro; per lui, primato stagionale di 2,25 e quinto posto).
A quota 2,31, la decisione della sfida: il greco, a sorpresa, vola oltre l'asticella al primo tentativo; l'ucraino, fino a quel punto senza errori, invece, si arrende, mentre Tamberi, con un guizzo di puro orgoglio, sostenuto dal pubblico, ce la fa al terzo salto (asticella colpita ma non caduta). Prima del capolavoro, i 2,33 superati alla prima prova (asticella ancora sfiorata) nel tripudio generale. Una prova di forza che rafforza il ruolo di protagonista
Nella gara donne, vittoria per la ceca Mihaela Hruba, con 1,94. La terza e ultima tappa del Tour dell'alto mondiale indoor è in programma sabato prossimo, 13 febbraio, a Hustopece. Tamberi ritroverà Marco Fassinotti, secondo alle sua spalle a Banska Bystrica, ma capace di condividere il record italiano in sala di 2,35 (l'attuale miglior prestazione mondiale 2016 al coperto). L'alto si colora sempre più d'azzurro.
LA GARA - I primi due ostacoli, a 2,12 e 2,17, vengono superati senza difficoltà sia da Tamberi che da Chesani. Quest'ultimo, in particolare, appare particolarmente brillante, tanto che vola subito oltre i 2,22, mentre Gianmarco Tamberi è costretto a ripresentarsi in pedana per guadagnare il turno successivo. Tra i 2,22 e i 2,25 la selezione si fa massiccia. La fatica della gara precedente, abbinata, con ogni probabilità, al duro fondo della pista di hockey ghiaccio che ospita la sfida, acuisce le difficoltà. Chesani si arrende (ma con lo stagionale, ed è quinto: bravo), mentre i propositi della vigilia di Tamberi, di contenere il numero di tentativi per risparmiare energie, va presto a farsi benedire, con un errore sia a 2,25, sia a 2,28. L'unico che non sembra patire è l'ucraino Protsenko, un solo erorre in assoluto (commesso a 2,22) fino a 2,28. E in quel momento, come già accennato, che la gara si accende. Colpisce un particolare, ripreso dalla regia televisiva: Tamberi, dopo il secondo errore a 2,31, si rivolge al padre Marco, in tribuna, e dopo aver mimato l'errore, dice (il labiale è chiaro): "Ho capito". E infila in successione due salti validi, a 2,31 e a 2,33. Impressionante. Lo show accende il pubblico e regala all'azzurro una nuova vittoria di rilievo internazionale. Poi, anche tre tentativi ai 2,36 del record italiano indoor. Colpisce, di Tamberi, non solo la maturazione tecnica, intesa come sensibilità nel correggersi e trovare la soluzione ai quesiti più complessi, quanto piuttosto la sua capacità di reggere il confronto, di raccogliere le energie nervose, e trasformarle in dinamite. Una dote preziosa, che potrebbe fare la differenza.
TAMBERI: PIU' CONTENTO PER LE VITTORIE CHE PER LE MISURE
"Sono stanchissimo - racconta Gianmarco Tamberi da Trinec - anzi, se devo dirla tutta, all'inizio, durante il riscaldamento, non ero nemmeno sicuro di riuscire a gareggiare... Poi, con il salire delle misure, la voglia di stare davanti agli altri mi ha dato energie, e alla fine è uscito fuori l'animale che è in me. In queste gare mi esalto, le situazioni di difficoltà mi stimolano, anche se all'inizio mi arrabbio, ma poi mi rendo conto che è proprio quando sono sotto pressione che riesco a dare il massimo. Sono molto soddisfatto, paradossalmente lo sono più dopo questa vittoria che dopo il 2,35 di Banska Bystrica, perché credo di aver imparato molto questa sera, su una pedana davvero ai limiti dell'impossibile, durissima, tanto che quasi tutti si sono peggiorati, a parte Baniotis e Silvano Chesani". L'azzurro spiega la sua sodisfazione: "Tre sere fa, non avevo bisogno di modificare il mio gesto tecnico, perché salivo senza problemi. Qui, l'essere costretto a ragionare, mi ha fatto crescere tecnicamente. A 2,31 ho utilizzato la rincorsa ridotta, a nove appoggi; poi, per provare i 2,33, ho scelto di salire a undici. Un azzardo, ma ho pensato: se ce la faccio, ammazzo la gara. E' andata proprio così. Per me è finita lì: i tentativi a 2,36 non erano nemmeno male, ma non avevo più energie, l'obiettivo era solo vincere".
Il doppio centro è la parte più bella dell'inizio dell'anno: "Sono felice più per le due vittorie, che per le misure, perché credo di poter valere anche qualcosa più di quello che ho fatto. Riuscire a vincere in gare così importanti, contro avversari di livello mondiale, per me ha un significato speciale". Ora, prima di Hustopece, si ritorna a casa. "Sì, devo tornare assolutamente, ho bisogno di ricaricare le pile per la gara di sabato. Mi allenerò ad Ancona con Silvano Chesani e Jesse Williams, poi torneremo tutti e tre in Moravia". Tamberi ha due cose da sottolineare: "Voglio dire che ho visto Silvano Chesani molto migliorato tecnicamente, tanto che è riuscito ad aggiungere un centimetro allo stagionale malgrado le condizioni non fossero proprio ideali. E poi voglio fare i miei complimenti a Stefano Sottile per il personale portato a 2,21 oggi pomeriggio ad Ancona. Bravo davvero".
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