Simonelli e Cavalli: “In Nazionale come a casa”
29 Marzo 2023di Nazareno Orlandi
Due atleti emergenti, l’ostacolista Lorenzo Simonelli e la mezzofondista Ludovica Cavalli, sono gli ospiti della puntata settimanale di AtleticaTalk intitolata ‘Primavera azzurra’ e dedicata ai giovani talenti della nostra atletica. Quarto agli Euroindoor nei 60hs, Simonelli; tre volte campionessa italiana nei primi mesi dell’anno, Cavalli: gli azzurri raccontano la propria rapida ascesa e l’arrivo in Nazionale assoluta dopo aver percorso la trafila delle Nazionali giovanili. Per il romano Simonelli, vent’anni, a Istanbul la medaglia è mancata di un soffio e sarebbe stata una sorpresa grandiosa: “Cosa si fa in cinque millesimi? Si rosica…”, ammette. “Ma è stato bello, magnifico, perché non mi aspettavo nemmeno di raggiungere la finale. Me la sono goduta davvero. Il quarto posto con il personale di 7.59 è il primo frutto del lavoro con il mio nuovo allenatore Giorgio Frinolli, nel gruppo con Dosso e Bogliolo al Paolo Rosi: una scelta azzeccata”. Anche per la genovese Cavalli, classe 2000, il recente cambio tecnico ha contributo in maniera decisiva alla svolta di questa stagione (soprattutto l’8:44.40 nei 3000 indoor): “Stefano Baldini lo vedevo ai raduni da quando ero piccolina - ricorda - È molto umile, non ti fa pesare il fatto che sia stato un gran campione. Riesce sempre a spronarti e darti consigli. A Istanbul (nona in finale) ho sprecato un po’ in batteria, è una questione di esperienza. Ma in ogni caso è stata una stagione indoor di crescita esponenziale”.
Nella Nazionale ‘dei grandi’ sono stati accolti con calore. “Mi sono sentito subito a casa - spiega Simonelli - Sono stati tutti gentili nei miei confronti, in poco tempo ero già parte del gruppo. Ho un ottimo rapporto con Dal Molin, ci tiene a me, io mi ispiro a lui. Ogni tanto giochiamo anche a basket insieme. Il suo record italiano dei 110hs di 13.27? Certo, ci si punta sempre, già in questa stagione (Simonelli ha corso 13.59 nel 2022, ndr). Credo sarebbe il primo a esserne felice. E poi c’è Marcell Jacobs, vederlo allenarsi al Paolo Rosi è uno spettacolo: lo considero l’atleta da raggiungere, tutti vogliono vincere le Olimpiadi. I 100 senza ostacoli? Quest’anno li proverò almeno una volta (PB 10.56), se poi un giorno ci fosse la possibilità di entrare nella staffetta non mi tirerei indietro”. Ludovica Cavalli è tra le protagoniste del rilancio del mezzofondo azzurro: “Le nostre annate sono state stimolate da atlete come Nadia Battocletti, che fin da piccola ha sempre puntato all’internazionale. Guardando lei, ho pensato che anch’io un giorno avrei potuto puntare al podio. Siamo tutte amiche e non vediamo l’ora di portare a casa una medaglia”.
Dialogando con il giornalista e scrittore Andrea Schiavon, gli azzurri rivelano anche i propri miti: i primatisti mondiali Aries Merritt e Grant Holloway per Simonelli, la mezzofondista Laura Muir per Cavalli, incontrata in batteria agli Europei di Monaco di Baviera della scorsa estate: “Ha una volata molto lunga, parte anche ai -500 e in quel momento cambia espressione, diventa un cane arrabbiato pronto a sbranare chiunque le si metta davanti. Sto provando a prendere spunto da lei. Io mi riconosco una bella reattività dei piedi che mi consente di avere una buona volata. I 1500 mi piacciono tantissimo ma anche i 5000 mi ispirano, e in futuro mi piacerebbe correre i 10.000 in pista”. Intanto il 1° maggio la attendono i 5 km su strada di Oderzo. E il classico rito pre-competizione: “Chiamo al telefono mia mamma e con lei ripasso la tattica di gara…”. I Mondiali di Budapest, l’Europeo di Roma in casa, i Giochi di Parigi, ecco le tappe principali del biennio per lo studente di scienze motorie (“Ma un giorno vorrei fare lo psicologo, mi ha sempre affascinato la mente umana”) e la studentessa di chimica. La primavera azzurra è pronta a sbocciare in tutto il suo splendore.
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