Sottile 2,33, migliore al mondo dell'anno!
28 Luglio 2019Capolavoro del saltatore azzurro agli Assoluti di Bressanone nell'alto, è anche secondo di sempre e record italiano U23. Infantino e Hooper campioni nei 200, Visca-Olivieri primato U20
di Nazareno Orlandi - interviste video di Anna Chiara Spigarolo
Capolavoro di Stefano Sottile nell’ultima giornata degli Assoluti di Bressanone. Il 21enne saltatore azzurro supera quota 2,33 nel salto in alto e realizza la migliore prestazione mondiale dell’anno. In tutto il pianeta, a due mesi dai Mondiali di Doha per i quali aveva già ottenuto lo standard d’iscrizione, soltanto i russi Ilya Ivanyuk e Mikhail Akimenko hanno saltato questa stessa misura. Il piemontese delle Fiamme Azzurre migliora il primato personale di tre centimetri, dopo il 2,30 dell’8 giugno, e batte la migliore prestazione italiana under 23 che apparteneva a Gianmarco Tamberi (2,31 saltato proprio a Bressanone nel 2012). Con questo salto, l’atleta allenato da Valeria Musso diventa anche il secondo italiano di sempre all’aperto nell’alto, il terzo se si considerano anche le liste indoor. È il lampo che illumina l’intero weekend tricolore. Sottile, senza avversari che possano stimolarlo in pedana, compie una scalata solitaria: 2,22 al secondo, due tentativi per sbarazzarsi di 2,28 e infine la magia a 2,33 al terzo assalto. Alla fine si concede anche un tentativo a 2,36 prima di fermarsi e godersi il risultato, che vale come riscatto per la delusione del quarto posto ai recenti Europei U23 di Gavle. Il resto del podio: Manuel Lando (Atletica Vicentina) ed Eugenio Meloni (Carabinieri) secondo e terzo con 2,11.
QUINTO AZZURRO DA 2,33 - Sottile, che da allievo nel 2015 a Cali fu campione del mondo e che negli anni successivi è stato frenato da una lunga serie di infortuni, è il quinto saltatore azzurro in grado di raggiungere la misura di 2,33 dopo Gianmarco Tamberi (2,39), Marco Fassinotti (2,35 indoor), Marcello Benvenuti (2,33) e Silvano Chesani (2,33 indoor). È una crescita molto rapida quella del vercellese di Borgosesia che si allena a Torino: a fine maggio, due mesi fa, aveva ancora un personale all’aperto di 2,20 che risaliva al 2015. Qualcosa di meglio, invece, al coperto con il 2,24 del titolo assoluto vinto lo scorso anno ad Ancona. In pochi mesi l’exploit, prima con il 2,30 di Rieti ai Tricolori U23, poi con il volo spettacolare di oggi. In mezzo, la medaglia mancata alla rassegna continentale di categoria in Svezia. Tutto passato, si riparte da qui.
VIDEO | IL 2,33 DI STEFANO SOTTILE NELL'ALTO
SOTTILE: “VORREI LA FINALE A DOHA” - “Stavo bene ma non me l’aspettavo - le parole di Sottile a caldo - Gimbo Tamberi mi aveva detto… quando ripassi da quelle misure prova 2,33 che è il minimo per Tokyo! L’ho sentito, è contentissimo, so che ha urlato tanto. Adesso spero di andare ai Mondiali di Doha e fare buone cose, ho soltanto 21 anni e voglio fare esperienza. Andare in finale non sarebbe niente male. Dopo Gavle avevo troppa rabbia: lì ho pagato la pressione, sentivo le gambe rigide, stasera invece ero tranquillo. Programmi? Farò sicuramente una gara a fine agosto e vedremo se prima ci saranno altre occasioni per gareggiare. È dedicato alla mia allenatrice Valeria che voleva vedere dal vivo un 2,30: quando l'ho fatto a Rieti non c'era e stasera le ho fatto vedere ancora di più. Poi alla famiglia, alla mia fidanzata Erica Marchetti, alle Fiamme Azzurre. È una ‘figata’ avere il miglior accredito al mondo”.
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200: INFANTINO+HOOPER - Antonio Infantino (Athletic Club 96 Alperia) e Gloria Hooper (Carabinieri): et voilà i campioni italiani dei 200 metri sulla pista di Bressanone. L’italobritannico Infantino conquista il primo titolo nazionale grazie al 20.84 (-0.4) in finale, e prevale su Davide Manenti (Aeronautica, 20.92) e sul primatista italiano dei 400 metri Davide Re (Fiamme Gialle), 21.02 in finale dopo aver migliorato il personale in batteria con 20.90 (+0.2). Alla finale non partecipa Andrew Howe (Aeronautica) a causa di un fastidio muscolare avvertito dopo la batteria, corsa con il miglior tempo di 20.83 (-0.2). Al femminile la Hooper comanda con 23.56 (-0.2) lasciandosi alle spalle la junior Dalia Kaddari (Tespiense Quartu, 23.63) e Alessia Pavese (Atl. Brescia 1950 Ispa Group, 23.77).
400HS: FOLORUNSO BATTE OLIVIERI - Lotta a due nei 400 ostacoli: Linda Olivieri (Fiamme Oro) mette paura ad Ayomide Folorunso (Fiamme Oro) fino all’ultima barriera, poi negli appoggi finali l’oro dell’Universiade Folorunso (56.40) si disunisce meno della vicecampionessa europea U23 Olivieri (56.50) e afferra il titolo, pur lontana i tempi dello stadio San Paolo di Napoli (54.75 in finale). La tripletta Fiamme Oro è completata dalla finalista continentale U23 Rebecca Sartori (58.43). Al maschile, è il solito Alessandro Sibilio (Fiamme Gialle) con finale in crescendo: il ventenne napoletano è campione d’Italia assoluto nei 400 ostacoli per la prima volta. A farne le spese è Eusebio Haliti (Esercito) che si smarrisce dopo l’ultima barriera (51.06), mentre Sibilio (50.84) beneficia di una distribuzione più accorta e festeggia. Sul podio anche Lorenzo Veroli (Fiamme Azzurre) con 52.00.
VIDEO | FOLORUNSO-OLIVIERI, LA SFIDA TRA GLI OSTACOLI
ANCORA VISCA - "Una vittoria che dedico a nonna Sandra, se n'è andata ieri sera". Sette giorni dopo Boras, è ancora protagonista Carolina Visca (Fiamme Gialle), oggi in pedana con una motivazione in più. La campionessa europea U20 del giavellotto migliora il suo stesso primato italiano di categoria del giavellotto con una spallata da 58,47 (precedente 57,93 a Pescara 2018), all'ultimo ingresso in pedana, e indossa la sua prima maglia tricolore assoluta. Dopo la Coiro, ecco un’altra atleta del 2000 che trionfa agli Assoluti, in una finale che rimescola il podio dello scorso anno, quando si erano vissute emozioni simili a quelle odierne. In tre si spingono oltre i 57 metri e tre centimetri separano Zahra Bani (Fiamme Azzurre) e la campionessa uscente Sara Jemai (Esercito): 57,83 a 57,80. È un confronto generazionale che si ripete: 21 anni di differenza tra Visca e Bani, ma la stessa voglia di lanciare lontano.
VIDEO | IL LANCIO RECORD DI CAROLINA VISCA A 58,47
1500: BIS ZENONI, SORPRESA SPANU - Marta Zenoni non si ferma più. Dopo la doppietta tricolore under 23, la mezzofondista dell’Atletica Bergamo 1959 Oriocenter si regala un prestigioso bis di titoli agli Assoluti, con i 1500 all’indomani dei 5000. Gara ipertattica: il ritmo della seconda serie è addormentato nei primi due giri e mezzo, e il rischio concreto - a un certo punto - è che non riescano a superare il tempo della prima serie, quella delle atlete con gli accediti peggiori. Quando Zenoni, Elena Bellò (Fiamme Azzurre) e Joyce Mattagliano (Esercito) se ne rendono conto, cominciano ad aprire il gas e inizia la corsa contro il tempo. La bergamasca si muove ai 250 metri dal traguardo e nel rettilineo finale ne ha più di tutte (4:30.83) davanti alla Bellò (4:31.55). Il terzo posto esce proprio dalla prima serie: se lo aggiudica Francesca Agostino Marangi (Cus Torino) che si inserisce in classifica con 4:32.44. La sorpresa arriva invece dai 1500 metri maschili: Matteo Spanu (Atl. Malignani Libertas Udine) spunta alle spalle dei vari Abdikadar, Bouih, Arese e Meslek che stavano sgomitando per la volata finale e li sorpassa tutti di slancio, chiudendo in 3:45.09 davanti a Pietro Arese (Safatletica Piemonte, 3:45.65) e Yassin Bouih (Fiamme Gialle, 3:45.85).
VIDEO | ZENONI BIS, LE SUE PAROLE DOPO I 1500 METRI
SIEPI - Tra Osama Zoghlami (Aeronautica) e Yohanes Chiappinelli (Carabinieri) chi gode è Ahmed Abdelwahed (Fiamme Gialle). Il mezzofondista di origine egiziana, finalista europeo a Berlino, si sbarazza dei due favoriti nei 3000 siepi e conquista il titolo con 8:31.56, precedendo Zoghlami (8:35.25) e Chiappinelli (8:41.73). Al femminile, Isabel Mattuzzi (Us Quercia Trentingrana) in bella progressione si impone con 10:10.66. Nella sua scia Laura Dalla Montà (Assindustria Sport Padova) in 10:14.27 e Silvia Oggioni (Pro Sesto Atletica) in 10:15.26.
SALTI - Ottavia Cestonaro (Carabinieri) si conferma campionessa italiana del triplo dopo il titolo dello scorso anno a Pescara. Il salto vincente è il 13,52 (-0.2) che le consente di far meglio dell’altra azzurra Dariya Derkach (Aeronautica), oggi 13,26 (+0.1). Si merita il podio come un anno fa Giada Bilanzola (Atl. Gran Sasso Teramo) con 12,99 (-0.8). Emozionante il triplo maschile, soprattutto per l’agonismo. All’ultimo salto piazza la zampata Samuele Cerro (Enterprise Sport & Service): con 16,52 (-0.4) scalza dal primo posto Fabrizio Schembri (Carabinieri) che fino a lì aveva saltato 16,41 (+0.3) e che controbatte a Cerro con il 16,49 (-0.3) conclusivo. Terzo Daniele Cavazzani (Studentesca Rieti Milardi) con 16,39 (-0.2). Sonia Malavisi (Fiamme Gialle) si riprende il titolo dell’asta nella sfida classica con Roberta Bruni (Carabinieri). La misura-chiave è il 4,36 saltato dalla romana al secondo tentativo, quota passata dall’oro dell’Universiade dopo aver oltrepassato 4,31: dieci centimetri più su, a 4,41, Bruni sbaglia ed è seconda, poi Malavisi prova anche senza fortuna 4,46. È terza Elisa Molinarolo (Aristide Coin Venezia) con 4,20.
LANCI: OLIVIERI RECORD U20, ROSA 25 TITOLI - Con il martello dei grandi, sfonda Giorgio Olivieri (Team Atletica Marche): 72,03 da record italiano under 20 per il terzo posto nella gara vinta dal veterano Marco Lingua (asd Marco Lingua 4ever) con 73,88 davanti a Simone Falloni (Aeronautica) 72,32. Sempre lei: 25esimo titolo italiano nel peso per Chiara Rosa (Fiamme Azzurre) che trionfa ancora con 16,10 all’ultimo lancio. Brivido: un solo centimetro in più di Michaela Obijiaku (16,09) e quattro più di Monia Cantarella (Atl. Arcs Cus Perugia, 16,06). Nel disco successo per Giovanni Faloci (Fiamme Gialle) con 59,92. Lo seguono Nazzareno Di Marco (Fiamme Oro) con 57,93 e Alessio Mannucci (Atl. Livorno) con 54,36.
STAFFETTE - Al maschile, nella 4x400, vittoria alle Fiamme Gialle con Vladimir Aceti, Michele Tricca, Alessandro Sibilio e Matteo Galvan (3:11.15) davanti ad Acsi Campidoglio Palatino (3:11.90) che bissa il secondo posto degli Assoluti indoor, e ad Atl. Imola Sacmi Avis (3:14.03). Fiamme Gialle che svettano anche nella classifica della Coppa Italia con 141 punti. Alla fine della serata, sotto la pioggia, a causa di un guasto tecnico non è stato possibile far correre due serie della staffetta 4x400 femminile e di conseguenza il titolo non è stato assegnato.
IL RICONOSCIMENTO - Nel pomeriggio di Bressanone anche la consegna a Carlo Giordani, già vicepresidente FIDAL e storico organizzatore del meeting di Rovereto, del riconoscimento European Athletics Golden Pin. Un premio che ha lo scopo di rendere merito a chi si sia distinto per aver contribuito allo sviluppo dello sport in Europa, al successo nell’organizzazione degli eventi e alla realizzazione di progetti nell’ambito dell’Associazione Europea di atletica leggera.
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