Speedy Jacobs: due volte 6.54 e vince a Liévin

09 Febbraio 2021

Lo sprinter vola nei 60 a tre centesimi dal primato italiano. Dal Molin super 7.55 nei 60hs (terzo) a quattro centesimi dal record. Bogliolo 8.05, si migliorano Bouih (7:47.98) e Bocchi (16,89). Tsegay primato mondiale nei 1500

di Nazareno Orlandi

Fa sempre più sul serio Marcell Jacobs. Lo sprinter azzurro sfonda a Liévin nei 60 metri con un doppio 6.54, in batteria e poi in finale, e centra un prestigioso successo nella seconda tappa del massimo circuito mondiale al coperto, il World Athletics Indoor Tour Gold. In Francia migliora di un centesimo il primato personale dopo il debutto di venerdì scorso a Berlino (6.55) e ormai bussa alle porte del record italiano di Michael Tumi (6.51 nel 2013). Jacobs, con questo crono, diventa in solitaria il secondo azzurro di sempre sulla distanza, oltre a rafforzare la leadership europea stagionale a poche settimane dagli Euroindoor di Torun (4-7 marzo) e a collocarsi al quarto posto delle liste mondiali dell’anno. Il velocista delle Fiamme Oro non si lascia scoraggiare da due false partenze segnalate in finale (la seconda con squalifica dell’olandese Van Gool) e al terzo start infiamma la pista francese mettendo in mostra soprattutto un’ottima fase lanciata, con la quale si sbarazza di avversari di livello assoluto come lo statunitense Mike Rodgers (6.60) e l’ivoriano Arthur Cissé (6.61). Battuti anche i potenziali rivali europei Mouhamadou Fall (Francia, 6.62), Amaury Golitin (Francia, 6.65) e lo slovacco oro continentale in carica Jan Volko (6.67), oltre allo statunitense Devin Quinn, quinto in 6.63. Nel primo round Jacobs era sfrecciato in 6.54 battendo già Cissé (6.64), Golitin e Fall entrambi a 6.66, e Volko (6.67). Una serata, per lo sprinter allenato da Paolo Camossi, che ne consolida la dimensione internazionale e la stabilità su prestazioni di estremo valore.

“Peccato per le due ‘false’ in finale perché mi hanno fatto perdere un po’ di tensione emotiva - le parole di Marcell Jacobs - ma vincere una gara a questi livelli dà tanta fiducia. E poi quattro gare e quattro PB, peraltro con questi tempi, fanno davvero ben sperare in vista degli Europei. Stasera sono rimasto molto sorpreso della mia fase lanciata: ho proprio avuto la sensazione che se ci fossero stati altri 40 metri sarebbe uscito un bel tempo nei 100! Mi è uscito tutto naturale, tutto facile. Invece rispetto al debutto di Berlino (6.56 in batteria, 6.55 in finale, ndr) penso che stasera la partenza sia stata meno buona: venerdì a Lodz, in Polonia, nella mia prossima gara, devo riuscire a migliorarla. Perché se trovo anche un avvio veloce, allora cominciamo veramente a divertirci. E pensare che abbiamo deciso di fare le indoor nemmeno due settimane fa…”.

DAL MOLIN 7.55 SHOW - Straordinaria anche la serata di Paolo Dal Molin (Fiamme Oro) nei 60 ostacoli: l’azzurro è terzo in finale con il crono di 7.55 a soli quattro centesimi dal suo record italiano del 2013, dopo il 7.65 della batteria. È il secondo crono italiano di sempre e soltanto in occasione del 7.51 con cui conquistò l’argento agli Euroindoor di Goteborg aveva corso più veloce. Strepitoso, in finale, il 7.32 dello statunitense Grant Holloway a due centesimi dal record del mondo. Secondo il francese Wilhem Belocian (7.52). Dal Molin scala le liste europee stagionali fino al terzo posto e può cominciare a ragionare seriamente sulla rassegna continentale di Torun di inizio marzo. Stasera con la classica fulminea uscita dai blocchi e un’efficace ritmica tra gli ostacoli prevale sullo statunitense Aaron Mallett (7.57), il polacco Damian Czykier (7.59), l’altro USA Jarret Eaton (7.60). “Sono contento, è una grossa boccata d’aria - il primo commento dalla Francia - la mia stagione proseguirà sabato in Lussemburgo”. Meglio in batteria che in finale Luminosa Bogliolo: l’azzurra delle Fiamme Oro eguaglia il primato stagionale di 8.05 nel primo turno dei 60 ostacoli, correndo a tre centesimi dal primato personale dello scorso anno. In finale, però, la ligure non riesce a rimanere in gara con le più forti, mancando di brillantezza già dalla partenza: chiude così al settimo posto in 8.17. Fuori in batteria Lorenzo Perini (Aeronautica) con 7.81.

MEZZOFONDO RECORD - Nel mezzofondo è una notte pazzesca. In primo piano il record del mondo femminile dei 1500 metri dell’etiope Gudaf Tsegay, bronzo mondiale di Doha, capace di un clamoroso 3:53.09, per cancellare il 3:55.17 della connazionale Genzebe Dibaba del 2014. Nei 3000 al maschile l’etiope Getnet Wale impressiona con 7:24.98 a soli 8 centesimi da uno dei record del mondo considerati più irraggiungibili, il 7:24.90 di Daniel Komen del 1998. Sulla sua scia gli altri due etiopi Selemon Barega (7:26.10) e Lamecha Girma (7:27.98), terzo e sesto di sempre. È la gara in cui Yassin Bouih (Fiamme Gialle) diventa il quinto italiano alltime con 7:47.98, crono che soddisfa lo standard per gli Europei indoor di Torun (fissato a 7:55.00): decimo posto e deciso progresso sul primato personale di 7:50.65 centrato tre anni fa nella finale mondiale di Birmingham. “Finalmente ho battuto il personale che risaliva al 2018, l’anno del mio miglior risultato, da cui ho fatto un po’ fatica a uscire - spiega Bouih - Questa è una ripartenza. Oggi ho osato perché sono passato in 2:32 e qualcosa al primo mille e ho pagato negli ultimi giri, ma preferivo finire la gara così, senza avere rimpianti”.

Da brividi anche i 1500 metri del prodigio norvegese Jakob Ingebrigtsen: dopo 22 anni spazza via il record europeo con 3:31.80, quinto tempo della storia, schiantando il 3:33.32 dello spagnolo Andres Diaz del 1999. Nell’attesa sfida dei 3000 al femminile, la terza incomoda tra Sifan Hassan e Beatrice Chepkoech è la diciannovenne etiope Lemlem Hailu (8:32.55), piuttosto a sorpresa: il cambio di ritmo sulla campana dell’ultimo giro stende l’olandese oro mondiale dei 1500 e 10.000 (8:33.62) e la keniana primatista mondiale delle siepi (8:34.21). Mondiale stagionale anche nel lungo maschile per effetto dell’8,25 del cubano Juan Miguel Echevarria, mentre lo scontro fra le star dell’asta non si accende: vittoria ma “soltanto” con 5,86 per il primatista del mondo Armand Duplantis che si ritira dopo due salti a 5,92 per un fastidio muscolare.

BOCCHI AL PERSONALE - Balzo in avanti verso i 17 metri per Tobia Bocchi nel triplo: l’emiliano dei Carabinieri si regala una serata magica, in pedana insieme al primatista del mondo Hugues Fabrice Zango (che salta 17,82) e decolla al primato personale di 16,89, cogliendo il quarto posto e un miglioramento di 16 centimetri rispetto al proprio limite di 16,73 realizzato due anni fa a Gavle all’aperto. Da stasera è il sesto italiano di sempre nella specialità al coperto. “Sono proprio contento di essere riuscito a fare il personale in un meeting di livello - afferma Bocchi - Adesso insieme al mio tecnico Renato Conte e alla mia compagna di allenamento Francesca Orsatti (entrambi abbiamo appena fatto il personale e siamo esattamente a 4 metri di distanza l’uno dall’altro) vedremo di impostare le prossime due settimane di allenamento per andare all’attacco di due barriere: i 13 metri lei e i 17 metri io, in vista degli Assoluti”.

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