Stecchi e Re, la forza della maturità

26 Luglio 2023

AtleticaTalk con due dei ‘senatori’ azzurri. L’astista da 5,82: “L’età aiuta nelle discipline tecniche. E a 20 anni dall’oro e record di Gibilisco…”. Il quattrocentista: “Tempi di recupero più lunghi ma corro per essere il Re di qualche anno fa”

A meno di un mese dai Mondiali di Budapest, e in un periodo più che mai ‘caldo’ per l’atletica italiana, ospiti nella puntata settimanale di AtleticaTalk due protagonisti dell’ultimo weekend: l’astista Claudio Stecchi, dopo il successo di sabato al meeting di Madrid dove ha eguagliato il personale di 5,82, e Davide Re, che proprio nella capitale spagnola ha centrato il primato stagionale di 45.39 nei 400 metri. “Una serata stupenda - racconta Stecchi, per la terza volta in carriera a quella misura - perché ho fatto quello che cercavo da un po’ di tempo. Tanta soddisfazione, poi ho provato i 5,91 con cui avrei superato il record italiano del mio tecnico Giuseppe Gibilisco e non ci sono andato troppo lontano. Sento di averlo nelle gambe in questo momento, serve qualcosa in più per quei dieci centimetri che fanno la differenza”. “Anche per i quattrocentisti le condizioni erano perfette - commenta Re, primatista italiano con 44.77 nel 2019 - e mi è dispiaciuto non sfruttarle al massimo. Ma sto correndo bene, sono in crescita, anche se un po’ indietro sui lavori di velocità. Spero presto di poter dire di essere tornato il Davide Re di qualche stagione fa”.

CLAUDIO - A quasi 32 anni Claudio Stecchi ha raggiunto la piena maturità agonistica. “In una disciplina tecnica - sottolinea il fiorentino delle Fiamme Gialle - l’età può aiutare. Ora credo di essere al top della forma, e senza gli infortuni del passato. In questa stagione ho fatto tante gare di buon livello, che mi aiutano ad arrivare con più consapevolezza all’evento clou”. E prima dei Mondiali (19-27 agosto)? “Tornerò in azione il 4 agosto in Germania, a Jockgrim, in un meeting dedicato all’asta ma in una pedana vera, non in piazza, ed è meglio così in vista di Budapest. Poi continuerò la preparazione in Sicilia. Non sarà facile la qualificazione, in tanti possono saltare 5,80 e anche agli Europei indoor di Istanbul ho dovuto fare 5,75 al mattino. Devo molto a coach Gibilisco, che dalla fine del 2018 in pratica si allena con me: non salta, ma il resto lo facciamo insieme, tra Roma e Siracusa. Mi trasmette emozioni vissute, per me è molto motivante. È stato bellissimo pareggiare il suo record italiano indoor di 5,82 a Liévin, il 15 febbraio, esattamente 19 anni dopo. Per quello all’aperto siamo vicini al ventesimo anniversario di Parigi 2003...”.

DAVIDE - “Sapevo di star bene, ero a Madrid per correre intorno a 45.20 - le parole di Davide Re - e devo ammettere che nel post-gara non ero così contento del risultato. Poi l’ottava corsia non mi ha consentito di dare il massimo, ma dopo un paio di giorni ho tirato le somme e mi rendo conto che è un bel crono, se penso che in primavera ho perso almeno due mesi tra un infortunio e l’altro”. Da un paio di stagioni il trentenne ligure delle Fiamme Gialle si è trasferito a Zurigo, in Svizzera, nel gruppo del tecnico Flavio Zberg: “Mi trovo molto bene dopo l’adattamento dell’anno scorso, è un metodo in linea con quello di cui ho bisogno in questo momento: meno quantità, poche prove ma ad altissima intensità, ad esempio quattro giorni prima di Madrid ho fatto un 500 ‘a bomba’. Ormai devo fare i conti con l’età, ho bisogno di più tempo per recuperare grandi volumi di allenamento”. Nel weekend è atteso in pista agli Assoluti di Molfetta: “Sarà una gara di alto livello, con Benati che con la 4x400 agli Europei U23 ha appena vinto l’oro, Scotti che ha corso bene in staffetta agli Europei a squadre, Aceti al rientro... Mi fa piacere pensare che si siano appassionati guardando anche me. E posso dire che all’estero la Nazionale italiana, dopo gli ori olimpici e il trionfo in ‘Coppa Europa’, viene vista come una delle più competitive e forti”.

l.c.

VIDEO | GUARDA LA PUNTATA CON CLAUDIO STECCHI E DAVIDE RE


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