Straneo, missione compiuta
12 Giugno 2016La maratoneta azzurra vince a Wurzburg (Germania) in 2h39:50 e risolve la formalità del minimo olimpico. ''Sto bene, ora subito al lavoro''
L’obiettivo della vigilia era uno solo: correre la maratona di Wurzburg (Germania) al di sotto dello standard di iscrizione ai Giochi Olimpici di Rio, un abbordabile 2h45:00, ultima formalità necessaria a completare il percorso di selezione per l’Olimpiade. E Valeria Straneo ha assolto il compito con cronometrica puntualità, interpretando la prova come un allenamento “lungo”, coronato infine anche dalla vittoria in 2h39:50.
Accompagnata dal marito Manlio e dal fido fisioterapista Maurizio Odorizzi (entrambi in bici autorizzate sul percorso), l’argento mondiale di Mosca 2013 (ed europeo di Zurigo 2014) ha cercato un ritmo adeguato fin dal via, transitando in 1h19:19 ai 21,097km, sotto la pioggia battente. Avversarie fuori gioco già al quindicesimo chilometro, quando la belga Alemitu (poi ritiratasi) ha perso contatto con l'azzurra. Nel finale, l’allieva di Beatrice Brossa ha saggiamente risparmiato ulteriori energie, in modo da poter tornare al più presto al lavoro in vista dell’appuntamento a cinque cerchi. Questi i parziali: 37:14 (10km); 1h19:19 (mezza maratona); 1h52:53 (30km); 2h31:19 (40km).Per la cronaca, il podio è stato completato dalla ceca Nekolova (1h54:06) e dalla tedesca Muller (2h59:47).
“Sono soddisfatta per tanti motivi – racconta la Straneo – a cominciare dal fatto di essermi sentita molto bene in corsa. Nella prima parte mi sono piaciuta: ero in pieno equilibrio, riuscivo a muovermi con facilità sul piede dei 3:45 al chilometro; non è poco, se si considera che sulle gambe, a causa dei tanti infortuni, ho praticamente un solo mese di lavoro. Questo mi fa guardare con ottimismo alle prossime settimane”. Qualche difficoltà solo nel finale: “Diciamo un po’ di fatica muscolare, ma assolutamente nella norma: è pur sempre una maratona! No, battute a parte, sono davvero contenta; ho cercato soprattutto di non forzare, in particolare nei chilometri conclusivi; in questo modo, mi basterà una settimana per recuperare e ricominciare la preparazione per i Giochi Olimpici”.
Marco Sicari
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