Tallinn: Fontana 11.28 nel vento, Selvarolo quarto
08 Luglio 2021di Luca Cassai
Lo sprint di Vittoria Fontana, che vola in 11.28 nella semifinale dei 100 metri anche se con troppo vento a favore (+3.0), è tra i risultati di spicco in chiave italiana nel pomeriggio della prima giornata agli Europei under 23 di Tallinn, in Estonia. È il secondo crono del turno alle spalle della belga Rani Rosius (11.16) e domani la velocista azzurra, oro nella rassegna under 20 due anni fa e convocata per le Olimpiadi di Tokyo, cercherà di nuovo una medaglia alle 19.47. Nelle due finali della giornata inaugurale, podio sfiorato dal pugliese Pasquale Selvarolo che chiude quarto nei 10.000 metri (29:25.56), a poco più di un secondo dal bronzo, dopo una condotta di gara coraggiosa mentre è sesto Luca Ursano (29:32.39). Al sesto posto anche l’altro calabrese Riccardo Ferrara nel peso con 18,97 ripetendo lo stesso risultato della qualificazione del mattino. Sbarcano in finale altri cinque azzurri: negli 800 metri Eloisa Coiro, che vince la sua batteria in 2:04.06, poi la martellista Cecilia Desideri con la quarta misura (63,57) e nel triplo Lucrezia Sartori che si migliora a 13,35 (+0.5), ma anche Enrico Saccomano nel disco (55,67) e Nesim Amsellek nei 1500 con 3:44.45, invece Pietro Arese viene squalificato per invasione del cordolo dopo aver tagliato per primo il traguardo nella sua batteria. Nell’eptathlon, dopo quattro gare, diciottesima Marta Giovannini. Domani in gara 44 azzurri con 11 finalisti: oltre a Fontana sui 100 e Sartori nel triplo, anche il martellista Giorgio Olivieri, poi nei 10.000 metri Anna Arnaudo, Giovanna Selva e Gaia Colli, nei 20 km di marcia Riccardo Orsoni, Davide Finocchietti e Andrea Cosi, al femminile Sara Buglisi e Vittoria Giordani. Diretta su RaiSport+HD dalle 8.30 del mattino.
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VITTORIA, CHE SPRINT - Si viaggia forte sulla pista di Tallinn. Una folata di vento a +3.0 spinge le velociste della prima semifinale e Vittoria Fontana ne approfitta per stampare un eccellente 11.28 sul cronometro: non vale come primato personale (11.33 il suo record ottenuto un mese fa), ma la dice lunga sulle potenzialità dell’azzurra anche in vista della finale. Stavolta non vince la gara, perché si trova subito a inseguire la belga Rani Rosius (11.16) e anche per questo motivo non avverte le stesse ottime sensazioni della batteria, però si conferma tra le candidate per il podio. Tutti i crono di recupero arrivano da lì: quindi Zaynab Dosso che acciuffa al fotofinish il terzo posto nella sua gara con 11.57 (+1.3) non può essere ripescata ed è out come Giorgia Bellinazzi, settima in 11.73 (+0.3). Al maschile eliminato Samuele Ceccarelli che comunque non demerita, quarto in semifinale con 10.52 (+1.3) a sette centesimi dal personal best.
AI PIEDI DEL PODIO - Prova coraggiosa nei 10.000 metri per i due azzurri: Pasquale Selvarolo è quarto in 29:25.56, a un soffio dalle medaglie, e Luca Ursano sesto con 29:32.39, che vale il record personale migliorato di una ventina di secondi. Poco prima di metà gara è proprio Selvarolo a rompere gli indugi per portarsi in testa a dettare l’andatura, poi a un giro e mezzo dall’arrivo decide di lanciare la sua progressione, ma non basta per raggiungere i primi tre con il successo allo spagnolo Eduardo Menacho (29:14.92) che supera il francese Florian Le Pallec (29:23.82), bronzo all’altro transalpino Valentin Gondouin (29:24.40). “C’è stato un rallentamento - racconta il pugliese di Andria, portacolori dell’Atletica Casone Noceto - e ho deciso di prendere in mano la situazione, forse è stato un azzardo tattico ma non mi è mancato il finale. È un primo passo, per prendere maggiore consapevolezza del nostro valore a questo livello”. “Un’emozione, alla mia prima volta in azzurro - gli fa eco Ursano, calabrese di Catanzaro che gareggia per la Cosenza K42 - e mi sembrava di sognare nel gruppo davanti, perché non ero tra i più accreditati. So che la strada è lunga, ma la voglio percorrere tutta”.
PESO: FERRARA SESTO - Ci voleva un lancio a 19,41 per salire sul podio nel getto del peso. Una misura che poteva essere nelle braccia di Riccardo Ferrara, alla fine sesto con 18,97 per replicare al centimetro quanto già fatto al mattino. Il ventenne di Reggio Calabria, arrivato quest’anno a 19,80, ritrova lo stesso risultato della qualificazione con il sesto e ultimo tentativo. Dopo aver anche sognato per pochi attimi la medaglia, in terza posizione provvisoria grazie al 18,93 del quarto turno, l’atleta dei Carabinieri riflette: “Erano misure alla portata ma sono contento di questa esperienza, al primo anno di categoria”. Sopra i venti metri c’è il bielorusso Karpuk (20,33 in apertura), argento per il turco Karahan (19,75) e all’ultima chance il greco Mouzenidis agguanta il terzo posto.
800: COIRO OK - C’è il sorriso di Eloisa Coiro sul traguardo degli 800 metri. Vince in batteria l’azzurra, che lascia l’iniziativa alla spagnola Daniela Garcia prima di emergere nel rettilineo conclusivo in 2:04.06 davanti all’iberica (2:04.25). La ventenne romana si è messa ripetutamente alla prova di recente su una distanza più breve, come i 400, e sfrutta così il suo spunto veloce. Si torna in pista sabato per la finale (ore 18.00). Nella batteria più rapida tirata dalla svizzera Delia Sclabas (2:03.83), chiude quinta con 2:05.70 la brianzola Laura Pellicoro che lotta fino all’ultima curva prima di farsi staccare nella volata conclusiva.
DESIDERI FA CENTRO - Ancora a segno i martellisti azzurri. Dopo Giorgio Olivieri tra gli uomini, conquista la finale Cecilia Desideri con 63,57 al secondo lancio per incrementare nettamente il 60,84 ottenuto in avvio. È quarta nella classifica della qualificazione e sabato potrà giocarsi le sue carte dalle ore 16.40. Meglio di lei soltanto la tedesca Borutta (65,12), unica sopra i 65 metri del pass diretto, l’ucraina Ivanenko (64,46) e la polacca Rozanska (63,63).
SARTORI, UN SALTO IN FINALE - Il miglior risultato della carriera, nella gara più importante dell’anno. È in finale nel triplo Lucrezia Sartori, da applausi per il balzo a 13,35 (+0.5) nel primo salto della gara: 22 centimetri in più del fresco personale ottenuto agli Assoluti di Rovereto. Poi resta al di sotto della barriera dei tredici metri (12,87 e 12,91) ma ci sarà l’occasione di tornarci domani, dalle 15.00 ora italiana. La bassanese, già tricolore di categoria in questa stagione, chiude al sesto posto provvisorio e segue le orme della sorella Rebecca, finalista due anni fa proprio agli Europei under 23 (quarta nei 400 ostacoli). Peccato per l’altra azzurra Veronica Zanon che dopo un primo salto nullo millimetrico ma promettente (atterrando a una misura che le avrebbe dato la qualificazione) non fa meglio di 12,82 (+1.7) ed è 24esima.
1500: AVANTI AMSELLEK - Nelle batterie dei 1500 si muove bene Pietro Arese, che rimane sempre nella parte alta del gruppo per evitare rischi e allunga nell’ultimo giro sulle tracce del britannico George Mills, tagliando per primo il traguardo in 3:43.58. Poi arriva la doccia fredda: squalifica per invasione del cordolo, non viene accolto il ricorso della delegazione italiana. Ci sarà Nesim Amsellek nella finale di sabato pomeriggio (ore 16.20): il mezzofondista bresciano si fa largo al suono della campana, poi viene superato dal portoghese Isaac Nader (3:44.27) ma può esultare per il secondo posto in 3:44.45. Nelle retrovie invece Matteo Guelfo: quando la gara si accende, perde terreno e con 3:51.75 arriva ottavo della sua gara. Ci prova nei 3000 siepi Linda Palumbo, agganciata al gruppo di testa nei primi due chilometri, ma poi la trentina non riesce a tenere il ritmo: all’arrivo è tredicesima in 10:35.89.
SACCOMANO PASSA NEL DISCO - Torna il sole nel cielo di Tallinn, con circa 25 gradi di temperatura. Nel disco arriva la soddisfazione della finale per Enrico Saccomano: 55,67 all’ultimo lancio del friulano, che migliora il 54,65 di esordio con cui avrebbe comunque superato la qualificazione, e si piazza undicesimo nella classifica totale. Non è giornata per Carmelo Musci, che infila tre lanci nulli nel precedente gruppo.
EPTATHLON - Nel peso Marta Giovannini con 10,07 non si esprime al meglio, un paio di metri sotto i propri standard, e perde punti preziosi. La campionessa italiana assoluta trova però il riscatto nei 200 metri correndo in 25.04 (+1.3), per togliere sedici centesimi al proprio limite. Dopo quattro prove è diciottesima con uno score di 3188.
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