Tamberi cerca l’impresa: Belgrado per volare
19 Marzo 2022Da Portland 2016 a Belgrado 2022. Dall’oro mondiale indoor di sei anni fa, il primo di una luminosa carriera, al tentativo che lui stesso ha definito “una follia”: salire sul podio iridato alla prima gara dell’anno con una sola seduta di tecnica. Gianmarco Tamberi ama le sfide, vive di agonismo, sa trasformare situazioni svantaggiose in energia positiva. Il campione olimpico di Tokyo cerca un’altra delle sue imprese, nella mattinata di domenica, alle 10.45, nella finale diretta del salto in alto ai Mondiali indoor in Serbia. Un solo vero rivale che può impensierirlo (il coreano da 2,36 Sanghyeok Woo), un’altra possibile insidia (il neozelandese da 2,30 in stagione Hamish Kerr) e una serie di avversari di buon livello ma certamente non tra i primissimi della classe: il belga Thomas Carmoy (2,27 quest’anno), il polacco Norbert Kobielski 2,26, quattro atleti con uno stagionale da 2,25, come il bahamense Donald Thomas, lo svizzero Loic Gasch, l’americano Darryl Sullivan, il brasiliano Thiago Moura. Un parterre alla portata di Gimbo anche senza gare nelle gambe e soprattutto nella testa: se le garanzie tecniche sono poche, la fame è tantissima. Oggi il 29enne marchigiano, insieme al papà-coach Marco, ha seguito dalla tribuna la finale dell’alto femminile, applaudendo il 2,02 dell’ucraina Yaroslava Mahuchikh. E domattina si confronterà con questa progressione: 2,15, 2,20, 2,24, 2,28, 2,31, 2,34, 2,36. Il suo palmares indoor, oltre all’oro mondiale di Portland, include la medaglia d’oro europea di Glasgow del 2019 e l’argento degli Euroindoor di Torun dello scorso anno. Aggiungere un’altra perla alla collezione è l’obiettivo di Tamberi, in una tappa di avvicinamento al vero appuntamento stagionale, quello che potrebbe completare l’en plein d’oro, ai Mondiali di Eugene, l’unica palma che ancora gli manca.
Nella giornata finale dei Mondiali indoor gareggiano altri quattro azzurri. Dalle 10.05 il primo round dei 60hs con Hassane Fofana: il bergamasco è in una durissima quinta batteria (alle 10.13) con il primatista del mondo Grant Holloway (Usa) e l’oro mondiale in carica Andrew Pozzi (Gran Bretagna), già compagno d’allenamento nel periodo di Formia. Avanti i primi 3, più 6 tempi. A proposito di Formia, tocca a Dariya Derkach nel triplo alle 11.00: finale diretta con sedici partecipanti, la stella è la venezuelana oro olimpico e primatista del mondo Yulimar Rojas. Nel pomeriggio, gli eventuali turni successivi per Fofana, e due finali con azzurri: Larissa Iapichino nel lungo, con quindici saltatrici in gara tra cui la padrona di casa Ivana Vuleta (alle 17.37), e Pietro Arese nei 1500 (alle 18.35) dopo aver sfiorato il record italiano in batteria con 3:37.31. L’uomo più atteso è il norvegese Jakob Ingebrigtsen, campione olimpico e primatista del mondo indoor. Nel corso della giornata si assegnano anche i titoli dell’asta maschile con tutti gli occhi su Armand Duplantis, nel mezzofondo con gli 800 donne e i 3000 uomini, nelle staffette 4x400 al maschile e al femminile.
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