Tokyo, un decathlon da favola
05 Agosto 2021Nella giornata della splendida medaglia d’oro per Massimo Stano, campione olimpico della 20 di km di marcia sulle strade di Sapporo, altri quattro titoli assegnati allo stadio di Tokyo. In chiave italiana, le azzurre della staffetta 4x400 non riescono a superare il turno eliminatorio: settimo posto in batteria per Maria Benedicta Chigbolu, Alice Mangione, Petra Nardelli e Rebecca Borga in 3:27.74, tredicesimo tempo complessivo. Nel decathlon il nuovo superman è il canadese Damian Warner, che trionfa diventando il quarto di sempre oltre il muro dei novemila punti con 9018 dopo essere stato al comando dalla prima delle dieci gare. Ancora un argento per il primatista mondiale, il francese Kevin Mayer, risalendo posizioni fino al secondo posto (8726), terzo il 21enne australiano Ashley Moloney (8649).
Conferma nell’eptathlon della belga Nafissatou Thiam, 6791 punti e il bis dell’oro di Rio a cinque anni di distanza, sorpassando alla penultima prova l’olandese Anouk Vetter (6689) che chiude davanti alla connazionale Emma Oosterwegel (6590). Sui 400 metri il bahamense Steven Gardiner, campione del mondo in carica, festeggia anche il successo a cinque cerchi con 43.85 e precede di nuovo il colombiano Anthony Zambrano (44.08), come alla rassegna iridata, mentre finisce terzo il grenadino Kirani James (44.19), già oro a Londra 2012. Fuori dal podio gli Stati Uniti, che invece conquistano la vittoria nell’asta con Katie Nageotte, l’unica a valicare la quota di 4,90 dopo aver rischiato di uscire alla misura di ingresso (4,50 soltanto alla terza e ultima prova). Si deve accontentare dell’argento la russa Anzhelika Sidorova (4,85 dopo un percorso netto fino a quella misura), bronzo alla britannica Holly Bradshaw (4,85) e quarta la campionessa uscente, la greca Katerina Stefanidi (4,80).
Domani tocca a 14 azzurri: in chiusura di giornata alle 15.50 ci sarà l’attesa finale della 4x100 maschile, al via dall’ottava corsia con Lorenzo Patta, il campione olimpico dei 100 metri Marcell Jacobs, Fausto Desalu e Filippo Tortu, che in batteria hanno portato il record italiano a 37.95 (quarto tempo di ammissione). A Sapporo altre due gare di marcia: alle 9.30 la 20 km femminile con i bronzi mondiali Antonella Palmisano ed Eleonora Giorgi, insieme a Valentina Trapletti, e al maschile la 50 chilometri (Andrea Agrusti, Teodorico Caporaso, Marco De Luca dalle 22.30 italiane di giovedì sera). Entrano in azione gli uomini della 4x400 con la batteria (ore 13.25) che vedrà schierati Vladimir Aceti, Davide Re, Edoardo Scotti, Alessandro Sibilio: l’ordine delle frazioni sarà definito nelle ore precedenti la gara.
4x400 donne - batterie - Per andare avanti si doveva correre in 3:24.05, che a conti fatti è l’ultimo tempo di recupero: oltre un secondo in meno del record italiano che cinque anni fa, nella batteria ai Giochi di Rio, aveva consegnato la finale alle azzurre della 4x400. Basta questo per rendere l’idea di quanto fosse impegnativo il compito del quartetto che come in quell’occasione scatta dai blocchi con Maria Benedicta Chigbolu, settima al primo cambio. Poi tre atlete alla prima esperienza olimpica: Alice Mangione, ancora protagonista di una bella frazione come nella 4x400 mista di qualche giorno fa, recupera un paio di posizioni e cede il testimone a Petra Nardelli che parte forte in caccia del terzo posto, ma poi si ritrova settima, lo stesso piazzamento al traguardo di Rebecca Borga. Davanti imprendibili gli Stati Uniti (3:20.86) su Giamaica (3:21.95) e Gran Bretagna (3:23.99), con Olanda (3:24.01) e Canada (3:24.05) a timbrare i crono utili per il ripescaggio. Le azzurre chiudono con 3:27.74, ritoccando il primato stagionale di 3:29.05 ottenuto agli Europei a squadre anche se con formazione diversa. Chigbolu: “Era un’impresa difficile, ma siamo scese in pista molto cariche, con l’euforia per la medaglia d’oro appena conquistata da Massimo Stano nella marcia. Ci abbiamo creduto, purtroppo non è bastato”. Mangione: “Ci aspettavamo qualcosa di meglio, un 3:26 poteva essere alla nostra portata e le avversarie non le scopriamo oggi. Adesso dobbiamo fare in modo che Parigi sia la nostra Olimpiade”. Nardelli: “Abbiamo dato tutto, però anch’io avrei voluto correre meglio e sono un po’ delusa”. Borga: “C’è ancora molto da lavorare, ma siamo pronte a farlo”.
l.c.
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