Torino Under 23 Perini e Re show
07 Giugno 2014Quattrocentisti e ostacolisti in evidenza nella seconda giornata dei Campionati Italiani juniores e under 23 in corso allo stadio Nebiolo di Torino. Nei 110 ostacoli under23 va in scena un duello entusiasmante fra il campione uscente Hassane Fofana (Fiamme Oro) ed il vicecampione europeo junior Lorenzo Perini (Aeronautica): la spunta per un centesimo quest'ultimo, che polverizza il personale con 13.77 (-0.8) ma entrambi ottengono lo standard per gli Europei Assoluti di Zurigo (e la quarta e sesta prestazione di sempre nella categoria). Il giro di pista Promesse mette in evidenza invece Davide Re (Cus Torino) che disegna un 46.34 con cui abbatte il primato personale e balza in testa alle graduatorie italiane assolute 2014. Sempre nei 400, ma fra le junior, Ilenia Vitale diventa la sesta under20 di sempre con il crono di 53.87. A Torino ci sono anche la vicecampionessa mondiale Allieve Erika Furlani (CUS Pisa Atletica Cascina) che salta 1,84 nell’alto, e la primatista italiana assoluta indoor dell’asta Roberta Bruni (Forestale) che vince con 4,25 sfiorando per tre volte il record italiano under23 a 4,40. Va in scena un bel duello anche nella pedana del lungo junior, con l’italo-cubano Harold Barruecos (Atl. Vicentina), già tricolore di prove multiple, che balza in testa con 7,.61 (0.0), un solo centimetro più lontano di Filippo Randazzo (Pro Sport 85 Valguarnera) a 7,60 (+1.0). Entrambi si prendono lo standard per i Campionati Mondiali di categoria di Eugene. Di seguito la cronaca delle gare Junior mentre a questo LINK è pubblicata la cronaca della gare under20. La terza e ultima giornata di gare è in programma domani sempre in diretta streaming su http://10x10.tv/fidal/
TUTTE LE NEWS SUI CAMPIONATI - GALLERY – RISULTATI/Results
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LA PRIMA GIORNATA (6 giugno): parte 1 – parte 2
LA SECONDA GIORNATA (7 giugno): parte 1 – parte 2 – parte 3 – parte 4
LA TERZA GIORNATA (8 giugno): parte 1 – parte 2
TV - Una sintesi televisiva, autoprodotta dalla FIDAL, andrà in onda nei prossimi giorni su RaiSport. Gli orari saranno comunicati al più presto.
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di Anna Chiara Spigarolo - Raul Leoni
LE GARE DELLA SECONDA GIORNATA (a questo LINK la cronaca della prima giornata, QUI le gare junior di oggi)
Promesse UOMINI
5.000 (finale) – È lotta a tre fra l’argento europeo junior della distanza Samuele Dini (Fiamme Gialle), Daniele D’Onofrio (Atletica Gran Sasso) e Yassine Rachik (Cento Torri). Il terzetto rimane compatto sino a prima dell’ultima campana quando Rachik, plurititolato a livello giovanile e bronzo assoluto nel cross nel 2014, piazza l’allungo determinante. L’under 23 – di stanza a Pavia ma ancora di passaporto marocchino - chiude così in 14:17.47. Secondo è Daniele D’Onofrio che in 14:21.94 supera anche Dini a 14:23.91.
Triplo (finale) – Daniele Cavazzani (Studentesca CaRiRi) gioca per tutta la gara sul filo dei 16 metri. Il 15,96 (+0.2) d’esordio metterebbe già una buona ipoteca sul titolo italiano, sigillato con il 16,21 ottenuto al quarto con vento +0.3. Riccardo Apolloni (Insieme New Foods Verona) si avvicina con l’ultimo tentativo, quando atterra a 15,99 (0.0), ma non basta. Terzo posto per Alexandru Mitirica (il romeno in maglia La Fratellanza che l'anno scorso aveva difeso il Paese d'origine agli Europei juniores) a 15,47 (-0.2).
Disco (finale) – Martin Pilato (Atletica Ravenna) esordisce con un 52,41 ma ben presto Stefano Petrei (Udinese Malignani) mette le cose in chiaro. Il friulano, che ha un personale di 58 metri esatti siglato quest’anno, mette in fila 51,05 - 53,58 – 53,59 – 55,38 per chiudere in bellezza con un 55,81 finale. Pilato si migliora sino a un 52,54 che vale l’argento ed anche il terzo, Giacomo Grotti Libertas Runners Livorno), oltrepassa la fettuccia dei 50 metri con 51,17.
400hs (batterie) – Si scatena, già in batteria, Mattia Contini (Lib. Runners Livorno), un ragazzo che – con ogni probabilità – ha ottenuto finora meno di quanto meritasse e ha un credito con la sorte: in parte saldato, grazie al PB di 51.36.
Poi c’è il marchigiano Lorenzo Veroli (Enterprise Sport & Service, 51.96) – protagonista, con l’assente José Bencosme, di una memorabile finale mondiale degli allievi a Bressanone 2009 – oltre al milanese Lorenzo Vergani (Riccardi, 52.17 dopo una carriera sulle barriere alte). Gran lotta per il ripescaggio dei tempi, perché il gruppo è complessivamente di buon valore.
Alto (finale) – Il vincitore non è azzurrabile, perché Eugenio Rossi (Biotekna Marcon) rappresenta in campo internazionale la federazione sammarinese: ciò non toglie che la sua faticosa progressione (ben 11 quote tentate) meriti alla fine la ricompensa del PB a 2.21 (poi tre errori a 2.24). Per i piazzamenti da podio, torna in gioco l’ex cestista trentino Stefano Nadalini (US Quercia Trentingrana, 2.09), che alcuni anni fa era stato tricolore allievi, mentre il doppio figlio d’arte cagliaritano Eugenio Meloni (Cus Cagliari) resta al di sotto del suo rendimento al coperto (2.09 alla seconda prova).
4x100m (serie) – Nella prima serie ci sono le formazioni più quotate, ma delle sei partenti ne arrivano solo la metà: soprattutto la Stud. Cariri – con un quartetto collaudato fin dalla categoria juniores – paga le disattenzioni al cambio butta via un bel piazzamento. Però non è che la Riccardi sia da meno, schierando una signora staffetta – Ricchetti, Rodella, Tortu e l’ex bronzo mondiale allievi Giovanni Galbieri – al traguardo in 41.00. Poi l’Enterprise Sport & Service, 41.43: e resteranno questi i migliori due tempi di giornata, perché nella seconda serie l’Atletica Vicentina – con l’ex campione allievi Alessandro Pino – fa 41.61.
800m (finale) - Il gruppo lo lancia precocemente Gabriele Bizzotto (Cus Parma), poi restano in tre davanti dopo i 500 metri: il finale di Emilio Perco (Ana Atl. Feltre) è imperioso, non certo una novità: finiscono nell’ordine, il feltrino (1:49.66) e Bizzotto (1:49.93). Terzo Riccardo Tamassia (La Fratellanza 1874), 1:50.50.
110hs (finale) – Uno dei momenti-clou dell’intera rassegna tricolore: in due vanno sotto il minimo per gli Europei assoluti di Zurigo, Lorenzo Perini 13.77 e Hassane Fofana 13.78 (-0.8). La gara è bellissima, intensa, come solo i duelli spalla a spalla riescono a trasmettere anche ad un pubblico di neofiti: per gli amanti delle cifre non sarà inutile precisare che si tratta della quarta e della sesta prestazione di sempre nella categoria. Esce definitivamente dal tunnel anche Ivan Mach di Palmstein, 14.09 ed un altro centesimo limato al PB di stamattina.
400m (finale) – Non parte in prima il russo Ivan Nichik, campione juniores uscente: peraltro l’interesse della tribuna è soprattutto per l’enfant-du-Pays Michele Tricca oltre che per l’imperiese Davide Re, con i colori dell’organizzatore locale Cus Torino. Ed è proprio questa la grande, grandissima giornata dell’ex sciatore ligure, più volte indicato come prospetto da seguire nelle categorie giovanili e non sempre pronto a cogliere il momento giusto per confermarsi. Fatto sta che stavolta non ci sono “ma”: 46.34 è il PB strabattuto, frutto anche dell’esperienza negli States, miglior prestazione italiana assoluta in questo 2014 (e ormai alle soglie della top-10 di sempre tra le promesse). Tricca e Lorenzi? I due finanzieri fanno il loro, ma il segusino è secondo a debita distanza dal vincitore (47.05) ed il trentino appena quarto (47.67), risucchiato dal ritorno di Matteo Iachini (Campidoglio Palatino, 47.38).
200m (batterie) – Attenzione a Marcell Jacobs “formato sprint”: il texano di Desenzano, ora in maglia Fiamme Oro, strapazza il suo PB con 21.15 (0.0) e giustifica la scelta di puntare sulla pista, lasciando per il momento la pedana del lungo. Naturalemnte per la finale di domattina bisognerà tener conto di Giacomo Tortu (Riccardi, 21.35/-0.7) e soprattutto di “Fausto” Desalu (Fiamme Gialle, 21.35/-0.8).
110hs (batterie) – La buona notizia della mattina è il primo meno-14” (con ostacoli senior) del vicecampione europeo juniores Lorenzo Perini (Aeronautica, 13.98/-1.0), mentre quella cattiva sarebbe una partenza al limite di Hassane Fofana (Fiamme Oro) nella seconda batteria: fortunatamente lo starter si dimostra clemente, assumendosi la responsabilità (decisione probabilmente giusta), e così salva il motivo più interessante della finale del pomeriggio, ossia il duello tra l’aviere di Saronno e il poliziotto di origini ivoriane (14.00/-2.1). Ulteriore motivo di soddisfazione, il nuovo PB dell’ex primatista italiano allievi Ivan Mach di Palmstein (Fiamme Gialle, 14.10/+1.3): erano diverse stagioni che il livornese combatteva contro guai di varia natura.
Promesse DONNE
Martello (finale) - Si finisce piuttosto tardi, ma qui si vede la miglior Francesca Massobrio della stagione: l'astigiana del Cus Torino colpisce ripetutamente il prato oltre i 60 metri con una punta di 62.00 subito al primo turno: mancano ancora due metri e mezzo al PB dell'anno scorso, comunque una buona conferma in vista dei Giochi del Meditarraneo U.23 di Aubagne, la prossima settimana. L'ex campionessa giovanile Maria Chiara Rizzi (Cus Pavia) ritorna sul podio e alle misure che contano (56.04), come pure l'emiliana Giulia Rossetti (Atl. Brescia 1950, 54.74), già azzurra ai Mondiali allievi di Lille 2011.
Tra le deluse, la campionessa italiana juniores uscente e doppia figlia d'arte Chiara Andrei, che resta sotto i 50 metri e finisce sesta.
Asta (finale) – Ci vogliono ore prima che entri in pedana Roberta Bruni (Forestale), mentre Sonia Malavisi ha rinunciato dopo aver gareggiato all’Olimpico nel Golden Gala: comunque la reatina onora in pieno l’impegno, fa lo stagionale a 4.25, poi prova il primato promesse a 4.40 con molta dignità. A quota 4.00, per la prima volta in carriera, c’è anche il nome di Elisa Kosuta (Cus Trieste): il terzo gradino del podio va, in comproprietà, ad Elisa Molinarolo (Assind. Padova) e Letizia Marzenta (Firenze Marathon), 3.80 per entrambe.
400hs (batterie) – “Raffi” Lukudo (Mollificio Cittadella) torna al primo amore, gli ostacoli, e fa il PB in batteria nonostante un’incertezza sull’ultima barriera, 1:00.59. A questo punto l’emiliana di famiglia sudanese è di nuovo ai vertici della categoria. I tempi delle altre sono abbastanza vicini: per curiosità, entra anche la seconda del triplo Priscilla Carlini e, da ultima ripescata, una libica di stanza a Milano, Najla Aqdeir.
3000m siepi (finale) – A differenza della gara juniores qui c’è più di una protagonista decisa a mettersi in mostra, così la triatleta romana Sveva Fascetti (Stud. Cariri), così pure l’ex pentatleta Camille Marchese (Cus Pisa Atl. Cascina), una delle due gemelle pure nate nella Capitale che avevano vestito la maglia azzurra nel mezzofondo da juniores. Invece, alla fine la maglia tricolore va sulle spalle della veneta Laura Dalla Montà (GS Valsugana Trentino, 10:44.36), sulle rivali romane (Marchese 10:45.99, Fascetti 10:51.57).
Triplo (finale) – La campionessa uscente Dariya Derkach – argento agli Europei di categoria 2013 – si arrende alla stanchezza: torna così al successo in una finale tricolore Francesca lanciano (Cus Pisa Atl. Cascina), anche se la salentina resta un metro e più al di sotto del suo PB da junior (12.49/+0.8). Piazzate a pari misura, 12.39: seconda Priscilla Carlini (Acsi Italia), terza Teresa Bruni (Atl. Sestese Femm.)
4x100m (serie) – Una sola serie per assegnare il titolo: e si deve arrivare all’ultimo metro per capire a chi andrà. La veneta Silvia Zuin, in maglia Bracco Atletica, resiste fin quasi sul traguardo al ritorno di una vera specialista come Sabrina Galimberti (Atl. Rovellasca). Il quartetto del club comasco – Giulia Romico, Roberta Arrighi, Beatrice Fontana, Sabrina Galimberti – chiude in 47.63, le milanesi in 47.72.
800m (finale) – Unica prova sul doppio giro per la quale non erano in programma le batterie: nonostante il turno in meno, il passaggio alla campana è turistico. Però la volata lunga di Irene Baldessari è uno spettacolo, una chiusura a palla di fucile che non lascia scampo alle rivali: 2:09.13 per la trentina dell’Esercito. Poi due ragazze del ’94, quindi primo anno, entrambe medagliste nelle categorie giovanili: Silvia Pento (Atl. Vicentina, 2:11.48) e la friulana cresciuta in Sierra Leone Joyce Mattagliano (Brugnera Friulintagli, 2:12.47).
100hs (finale) – Sul “killer-istinct” di Giada Carmassi (Brugnera Friulintagli) c’è ben poco da discutere: è ormai una consuetudine per la friulana migliorarsi nelle finali che valgono per il titolo o comunque nelle occasioni che contano. Ci riesce anche stavolta con 13.82 (-1.1) – aveva 13.93 di Rieti 2013, europei juniores – e sotto i 14” torna ancora una volta Silvia Zuin (Bracco Atl. 13.99), mentre la recuperata Rebecca Palandri (Acsi Italia) trova il bronzo in tuffo (14.00 per la ventenne toscana).
Peso (finale) – Ormai si è perso il conto dei tricolori di categoria conquistati dalla reggina Monia Cantarella (Stud. Cariri, 14.77), anche perché nell’occasione mancava la capolista stagionale Francesca Stevanato. E allora Claudia Rota (Bracco Atl., 13.41) si merita totalmente la piazza d’onore, tornando su misure per lei apprezzabili. Perde il podio Sara Jemai, campionessa del giavellotto ieri sera, a beneficio della discobola Elisa Boaro (Lib. Friul Palmanova, 12.69)-
400m (finale) – Dal punto di vista agonistico è una grande finale, un po’ meno sotto il profilo squisitamente tecnico: in una spanna finiscono in tre, Alessia Ripamonti (N.Atl. Fanfulla Lodigiana, 55.10), davanti alla coppia della Bracco Atletica Beatrice Mazza (55.16) e Flavia Battaglia (55.20).
200m (batterie) – Irene Siragusa (Atl. 2005) vuole fare doppietta e non si vede chi possa contrastarla: la ragazza di Colle Val d’Elsa fa 23.72 (+0-4), con un vantaggio di 70/100 sulla seconda prestazione del turno, 24.42 della ritrovata Giulia Riva (N. Atl. Fanfulla Lodigiana). In finale va la campionessa di eptathlon Flavia Nasella (Acsi Italia, prima ripescata con 24.60), che fa addirittura meglio di Judy Ekeh (Esercito, 24.66)
100hs (batterie) – I valori vengono rispettati, ma il cronometro per ora non scende sotto i 14”: l’impressione è che oggi pomeriggio sarà lotta a tre con la capolfila dell’anno Silvia Zuin (Bracco Atl., 14.04/+0.3) e le ragazze che nella prima batteria hanno anche trovato un po’ di vento contro (-1.6), Giada Carmassi (Brugnera Friulintagli, 14.02) e una Rebecca Palandri (Acsi Italia, 14.10) tornata sui buoni livelli delle stagioni giovanili.
Marcia 10000m (finale) – La marcia under23 si risolve già nei primi chilometri. Sono Anna Clemente (Fiamme Gialle) e Federica Curiazzi (Atl. Bergamo Creberg) a fare da battistrada nel caldo di Torino, ma la lombarda a partire dal secondo mille rompe gli indugi con la pugliese allenata da Tommaso Mottola, già campionessa olimpica giovanile, che fatica a tenere il ritmo. Ai 5.000 - 23:29 il passaggio di Curiazzi che guadagna metri giro dopo giro - la gara è già decisa. Il tabellone finale indica 46:52.89 per la vincitrice, costretta da due proposte di squalifica a scalare di qualche marcia nel finale. Il margine su Clemente, al traguardo in 49:58.90, è comunque superiore ai tre minuti con Mariavittoria Becchetti (Studentesca CaRiRi) terza in 50:30.33.
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