Torrieri e Howe, due lampi
E’ stato il week-end dei Societari regionali assoluti e l’evento, pur ampiamente trattato su queste pagine web, non può essere ignorato nella rubrica settimanale. E’ appena il caso di sottolineare come la natura della fase regionale del CdS sia profondamente cambiata, alla luce del regolamento entrato in vigore due anni fa: in precedenza questa scadenza poteva benissimo esprimere le reali potenzialità dei movimenti locali. Ora invece, la possibilità di conseguire risultati validi per il punteggio di società anche in occasione di altre manifestazioni, ha in parte svuotato i contenuti tecnici dell’evento. QUANTO VALGONO I TEMPI DI CASAL DEL MARMO? In ogni caso non sono mancati riscontri interessanti e soprattutto i risultati di Marco Torrieri ad Andrew Howe nei 100 metri di Casal del Marmo hanno offerto spunti significativi, al di là del fatto che la brezza soffiasse generosa – come da copione - nell’impianto della Polizia penitenziaria. Quanto valgono il 10.12 di Marco e il 10.24 di Andrew, tra l’altro ottenuti in due serie diverse? Difficile elaborare comparazioni, ma non ci sembra di essere troppo lontani dal vero affiancando al “crono” dello sprinter di Monterotondo (aiutato da un vento di +2.7) il suo personale “regolare”, ossia il 10.22 con +1.7 corso due anni fa sulla stessa pista (ancorchè prima della sua ristrutturazione). Se si scorre la lista di sempre nella specialità, ci si accorge che ben pochi sono i risultati migliori ottenuti dagli atleti italiani: Mennea con 10.01 in altura e 9.99 ventoso; Stefano Tilli con 10.06 abbondantemente aiutato da Eolo; Boccarini con il suo controverso – ma ormai accettato – 10.08 a Rieti nel ’98; Marco si inserisce quindi tra Checcucci e Pavoni, rispettivamente presenti in lista con 10.09 e 10.13, entrambi ventosi. Insomma Torrieri, dopo una stagione senza acuti e un inverno di allenamenti a Vigna di Valle sotto le cure di Michele Moretti, può bene avanzare la sua candidatura per un posto nella staffetta olimpica. Tanto più che la composizione del quartetto azzurro dovrà necessariamente essere rivista alla luce dell’indisponbilità di Francesco Scuderi (il catanese delle Fiamme Azzurre sta uscendo solo ora da una misteriosa infezione che gli impedirà probabilmente di competere nella stagione). Venendo al compagno di allenamento di Torrieri, il talentuoso Andrew Howe che lo ha raggiunto da alcuni mesi in Aeronautica: 10.24 (con +3.3 di vento) è – sotto il profilo meramente facciale – il miglior tempo mai corso da uno junior azzurro. Il reatino ha compiuto 19 anni lo scorso 12 maggio (curiosamente anche Torrieri ha festeggiato il compleanno nella stessa settimana, il 14, allenandosi a Vigna di Valle) e pare finalmente uscito dal tunnel nel quale lo aveva cacciato la microfrattura rimediata nel giugno 2003 al Brixia Meeting. Rimane per ora intatto nell’albo d’oro il primato di categoria, segnato nel 1982 da Pier Francesco Pavoni con quel 10.25 che gli valse l’argento europeo (dei grandi!). Alle spalle di Howe, il 10.28 – pure ventoso – segnato da Alessandro Orlandi nell’Otto Nazioni juniores di Salamanca nel luglio 1991: neanche un mese dopo lo sprinter milanese conquistava il bronzo agli Europei di categoria di Salonicco. Per completare il discorso, è opportuno accennare anche al 10.34 ottenuto, alle spalle di Torrieri, da Koura Kaba Fantoni: anche in questo caso non si tratta di risultato trascurabile, se non altro perché l’italo-congolese è solo al primo anno nella categoria promesse e sembra avere maggiori prospettive sulla distanza doppia. SI MUOVE ANCHE LO SPRINT FEMMINILE Sono in corso le manovre anche per la composizione della 4x100 femminile, in vista di un’eventuale convocazione per Atene. Sotto gli occhi del CT del settore Augusto D’Agostino, la gara di Casal del Marmo ha dato qualche indicazione in merito, con un arrivo in verità molto stretto tra Graglia, Bellanova e Grillo. Anche qui, ovviamente, il vento ha giocato la sua parte sul piano cronometrico, ma l’esito di questo primo confronto diretto può comunque essere illuminante. Di ben altro spessore il rientro di Vincenza Calì a Catania: pur ostacolata da un sensibile vento contrario, la palermitana allenata da Paolo Pecora (approdata da poco alle Fiamme Azzurre) si è dimostrata in grande ripresa dopo una stagione tribolata, concludendo in 11.62 (a fronte di un personale di 11.52, risalente al 2002). Avendo perso gran parte della stagione invernale per il noto infortunio in motorino, la sprinter siciliana difficilmente si cimenterà ad alto livello sui 200, ma il suo contributo per la staffetta azzurra – in attesa della prima uscita di Manuela Levorato – appare comunque assicurato. SIMONA VA LUNGA Simona Lamantia, grande protagonista della stagione indoor, ha ottenuto uno dei risultati più interessanti dell’intera rassegna regionale: il suo primato del lungo, fermo dal ’98 alla misura di 6.11 che ancora rappresenta il limite cadette nella specialità, è stato abbondantemente riscritto. Il 6.32 di Catania è per la finanziera palermitana un biglietto da vista decisamente importante in vista degli impegni stagionali nel triplo, sua specialità favorita. A proposito di triplisti: bisognerà spendere due parole su Paolo Camossi, non tanto per il suo 16.32 di Casal del Marmo (sulla pedana che lo rivelò anni or sono, con un fantastico 17.20), quanto per il fatto che il goriziano si è ora affidato alle cure del tecnico federale Roberto Pericoli. Ed è quindi probabile che diventi abituale compagno di allenamento del suo avversario storico Fabrizio Donato: un colpo di scena nel rapporto tra i due alfieri azzurri della specialità, sicuramente improntato alla lealtà sportiva, ma anche insaporito dal pepe di un’aperta rivalità. E, dopo un decennio di assalti, è finalmente riuscito a violare la linea dei 16 metri il triplista toscano Leandro Mangani: ora dovrebbero essere 45 gli italiani capaci dell’impresa. Il padovano dei Carabinieri Giorgio Piantella ha saltato il suo primo 5.40 all’aperto, a Modena, mentre ancora con le polveri bagnate appaiono i saltatori in alto. Nel lungo, lo junior emiliano Alessio Guarini ha confermato i suoi progressi a Modena con 7.30, dopo aver saltato 7.48 in precedenza (a sette centimetri dal minimo per Grosseto). Sempre in tema di salti, due gare interessanti di alto femminile: quote ancora non strabilianti, ma protagoniste importanti, a Roma e a Marcon. A Casal del Marmo si è valorosamente misurata con 1.92 Daniela Galeotti, ora compagna di allenamento del gioiellino Andrea Lemmi (ma il livornese, dopo i problemi al ginocchio, tornerà alle gare solo nel prossimo fine settimana a Rieti, nel CdS giovanile). Di buon auspicio, sulla stessa pedana, anche l’esibizione di Antonietta Di Martino: una carriera a singhiozzo, turbata prima da problemi alla schiena poi – da ultimo – da un infortunio al legamento della caviglia di stacco, potrebbe ora essere ripresa con successo dalla finanziera salernitana. In Veneto l’ex campionessa mondiale indoor Khristina Kalcheva, bulgara trapiantata in provincia di Treviso, ha affrontato la veterana azzurra Antonella Bevilacqua, ora in forza all’Asi Veneto (società ambiziosa, che ha reclutato anche Danielle Perpoli e Silvia Sommaggio). MEZZOFONDO POVERO Inflazione di tesserati stranieri e contenuti tecnici davvero poveri per le gare di mezzofondo, forse il settore più penalizzato dal regolamento vigente dei Societari (e dalla congiuntura tecnica del nostro movimento). Ci possiamo consolare con alcuni risultati incoraggianti dei più giovani: i 3000 siepi lombardi, a Pavia, hanno visto il successo del mantovano di origine marocchina Marco Najibe Salami (personale a 9:01.24, con ingresso nei primi 30 juniores di sempre della specialità), mentre il 18enne Devis Licciardi, seguito all’Arcisate Crestani da Silvano Danzi, ha esordito sulla distanza con 9:12.38. Apprezzabili anche il primo 5000 stagionale del grossetano Stefano La Rosa (che punta ai Mondiali giovanili sulla pista di casa) e la volata dell’alto-atesino Lukas Rifesser negli 800 di Rovereto (1:52.36, dopo aver provato sulla stessa pista, una settimana prima, i 1500 alla Quercia d’Oro). A livello assoluto si può essere moderatamente soddisfatti per un Luciano Di Pardo sulla via del recupero: dopo un discreto 1500 nella prima giornata di Casal del Marmo (battuto da Lettieri), il finanziere molisano è stato aiutato da Scaini per concludere i 5000 in 14:02.50. Poco da osservare sul settore femminile, salvo accettabili esibizioni in 800 solitari da parte di Alexia Oberstolz a Rovereto e di Betta Artuso a Roma. LANCI PROMETTENTI In attesa che ci sia l’atteso ricambio al vertice di molte specialità dei lanci tuttora dominate dagli ultraveterani del settore (la doppietta di Agnese Maffeis insegna), si è avuta una conferma generalizzata della grande vitalità di questa struttura a livello giovanile: teatro dell’impresa da copertina, l’Helvia Recina di Macerata, con il lancio-boom del 18enne ascolano Daniele Baiocchi. Si tratta del terzo giavellottista junior oltre i 70 metri, buon viatico anche in prospettiva dei Mondiali di categoria: l’allievo di Armando De Vincentis, in quanto reduce da una serie di infortuni, ha limitato il suo impegno a soli tre lanci. Di seguito la lista di sempre “under 20”: 71.74 (1) Ivan Soffiato 050768 Grosseto 4-10-87 71.14 (2) Alberto Desiderio 260373 Tirrenia 8-3-92 70.40 (1) Daniele Baiocchi 080786 Macerata 15-5-04 69.64 (1) Daniele Ferazzuto 131271 S.Giuliano Terme 20-6-90 69.34 (1) Cristian Nonino 310170 Massa 29-7-89 69.30 (1) Antonio Lazzaretto 070769 S.Bonifacio 20-9-87 68.46 (4) Carlo Sonego 200272 Gorizia 19-5-91 68.34 (2) Francesco Pignata 140278 Nembro 3-8-96 67.06 (3) Paolo Casarsa 020775 Tarvisio 24-7-94 66.32 (6) Paolo Valt 150772 S.Donato Mil. 24-9-91 Sempre nella sede marchigiana, il discobolo Nazzareno Di Marco ha migliorato il personale con l’attrezzo dei seniores, lanciando a 49.82. In tema di scuola ascolana, ma sul versante del gruppo curato da Nicola Silvaggi, il promettentissimo Massimo Marussi – già in evidenza nella stagione invernale – ha ripreso a lanciare il martello: nonostante la recente frattura dell’anulare sinistro, Massimo ha voluto coprire la gara per i Carabinieri a Modena ed è probabile che a breve scadenza la fettuccia dei 70 metri possa essere violata. Ancora inoperoso in estate il campione europeo juniores del 2003 a Tampere, Povegliano. Nella sede romana ha mancato di una spanna il limite per Grosseto Eugenio Mannucci: il pesista viterbese, scoperto da Sergio Burratti alla Colavene e seguito anche da Liana Calvesi durante il suo soggiorno aostano per motivi famigliari durante il 2003, ha stabilito il personale con l’attrezzo seniores (16.18 domenica a Casal del Marmo). Invece il duello a distanza tra i due talenti del martello femminile, Silvia Salis e Laura Gibilisco, si è risolto a favore della siracusana (61.44 a Catania, contro i 58.85 della rivale genovese). Nel settore assoluto ha tenuto banco ovviamente il minimo olimpico conseguito da Claudia Coslovich (un 62.66 frutto del primo dei tre lanci effettuati dalla triestina della Sai), mentre in Friuli Elisabetta Marin si è confermata in confortante ripresa dopo un 2003 in chiaroscuro, lanciando a 58.86. Ester Balassini, in gara alla Farnesina, ha dimostrato di essere ancora in una fase iniziale della preparazione: più convinta Clarissa Claretti (quest’anno reclutata dall’Aeronautica) con il suo 65.40, contro il 64.82 della finanziera bolognese. Duello di alto profilo tra pesiste in Lombardia: Assunta Legnante non ha lasciato scampo a Cristiana Checchi (18.45 contro 17.33). OLTRE L’OSTACOLO A Cesano Maderno, dietro la malgascia Rakotozafy, la varesina Sara Quercioli ha corso il primo meno 14.00 della sua carriera, sia pure con vento oltre il limite. L’esordio all’aperto di Margaret Macchiut è stato invece convincente in chiave Coppa Europa: 13.30 ventoso per la giuliana, a contrastare le pretese della più giovane Micol Cattaneo. Nei 400 con barriere, in assenza di Monika Niederstatter, si è invece confermata Benedetta Ceccarelli: per la ragazza umbra, seguita come al solito da Sauro Mencaroni, il cronometro è sato appesantito dalle condizioni di vento di Casal del Marmo, da sempre nemiche degli specialisti del giro di pista. Nel settore giovanile, buono il trentino Petrolli a Rovereto (ancora 14.63 per lui) e in progresso stagionale la friulana Rita Apollo (61.99 a Pordenone). Personale anche per Denis Lovallo sugli ostacoli alti (14.85 a Pavia). I migliori juniores dei 400 ostacoli sono ancora il fiorentino Giovanni Gregori (53.39 al Ridolfi) e il fermano Leonardo Loddo (buon 53.47 per lui, che l’anno scorso era stato l’autentica sorpresa dei campionati di categoria, vincendo il titolo a Grosseto). CASIEAN CRESCE Il decathleta italo-romeno Franco Casiean, del quale ci siamo occupati di recente a proposito del conseguimento del minimo di partecipazione per i Mondiali juniores, ha gareggiato a Firenze sui 110 ostacoli e l’alto, ottenendo due primati personali (15.54 e 2.04). Per rimanere in tema di prove multiple: Gertrud Bacher, che a a Desenzano ha rinunciato alla seconda giornata del Multistars, ha fatto il peso e il lungo (rispettivamente 13.74 e 5.84) e Silvia Dalla Piana ha fatto 1.83 di alto. Poco da dire sulla marcia, se non per il buon risultato di Erica Alfridi a Cesano Maderno (22:01.85 per l’allieva di Gianni Perricelli). IMPEGNI ALL’ESTERO Potrebbe delinearsi con maggiore chiarezza la formazione azzurra per la maratona olimpica, alla luce della vittoria di Rosalba Console a Vienna: il suo 2:29:22 è frutto di due “mezze” da 1:14:28 e 1:14:54 (parziali ogni 10km: 35:32, 35.07, 35.06, 36.29, e ultimo tratto coperto in 8:23). Tra le battute, due nomi importanti come la romena Lidia Simon (2:30:40) e la tedesca Sonja Oberem (2:30:58). Ben piazzata nella capitale austriaca anche la veneta Francesca Zanusso, sesta in 2:45:16. Il 14 maggio a Doha, nel GP Iaaf del Qatar, trio di pesisti italiani in gara, con questi risultati: 5.Dal Soglio 19.41, 6.Dodoni 18.54, 7.Mottin 17.44 (primo il finnico Ville Tiisanoja con 20.37). Sabato 16 a Rio de Janeiro, Nicola Ciotti è stato quarto nella tappa brasiliana con 2.20. ALTRO DA PISTE E PEDANE Conferma della campionessa italiana di mezza maratona Patrizia Tisi, dominatrice dell’Avon Running (33:10 sui 10km del percorso sulle strade milanesi). A Matera il 3 aprile Annamaria Porcelluzzi, pugliese classe ‘88 dell’Olimpia Club, ha corso gli 800 in 2:13.4, mentre la cadetta campana Adriana Capodanno (Ideatletica Aurora) ha lanciato il giavellotto della categoria a 46.17 nella stessa riunione. A Salerno l’8 maggio, gara di contorno nel CdS giovanile: Luciano Di Pardo vince al rientro su pista i 1500 con 3:49.6 e lo junior napoletano Gilio Iannone gli arriva dietro con 3:52.3. Sempre l’8/5 a Scorzè, buon 3000 femminile con Michela Zanatta a 9:24.4 e Silvia Sommaggio a 9:30.7. Vola a 55.58 il disco dell’aviere padovano Andrea Nicoletti. ULTIME DAI SOCIETARI ALLIEVI Chiudiamo con alcuni risultati di rilievo usciti dalla prima tornata dei Societari allievi, l’8 e il 9 maggio. A Udine il giovane colosso pordenonese Maicol Spallanzani ha dato spettacolo: 19.14 nel peso (non lontano dal suo recente primato di categoria) e nuovo personale con il disco da 1.5kg a 56.48. L’astista Giulia Cargnelli, classe ’88, ha superato ancora una volta i 3.60, mentre la coetaneo Cuperlo (1.79 indoor quest’anno per la sedicenne dell’Atletica Giuliana) ha esordito con 1.73 nell’alto. A Roma il canadese di origini nigeriane Obiora Smith Oluseyi (Cus Roma), che abbiamo presentato nella precedente rubrica, ha vinto i 100 con 10.8. Un tranquillo approccio stagionale per l’azzurrina braccianese Veronica Borsi (14.0 sui 100 ostacoli e 5.64 nel lungo). Nel gruppo marchigiano, la cadetta ascolana Federica De Santis (classe ’89) ha saltato a Fermo 5.58 con +2.3 di vento. Buono anche il 53.49 di Alessandro Botti (con il disco da 1.5kg): ora l’allievo di De Vincentis deve trovare continuità. A Torino, in evidenza un nome nuovo per il mezzofondo: Valentina Costanza (della Zegna, club con buone tradizioni nel settore) ha doppiato 800 e 1500 ottenendo 2:15.1 e 4:38.7, personali su entrambe le distanze. La “sorella e figlia d’arte” Zoe Anello, ben conosciuta, si è portata a 61.3 sui 400 ostacoli. Buono l’approccio di Fabio Buscella tra gli allievi, dopo che il triplista piemontese era stato la rivelazione dei cadetti lo scorso anno ad Orvieto. Da tener d’occhio anche una coppia di giovani albanesi, da tempo residenti in Italia: la martellista Jeta Sokoli (classe ’88, cresciuta a 46.35 ad Asti il 13 maggio) e il 17enne Orest Laniku, personale di 46.44.3 nella 10km di marcia a Torino. La mini-atleta dell’Assindustria Padova Valeria Lucentini, impegnata ad Arzignano, ha dato un saggio della propria carica agonistica: 58.0 sui 400 e 14.0 sui 100 ostacoli. Dopo i brillanti risultati di inizio stagione nell’esathlon, non si può dire che la ragazza veneta si sia risparmiata. Diamo appuntamento ai lettori tra due settimane, prima di entrare nel vivo della stagione olimpica. Raul Leoni
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