Tortu, Fantini, Crippa: “Che carica gli ori!”

08 Giugno 2024

Lo sprinter: “Punto tantissimo sui 200”. La martellista: “Gli Europei a Roma sanno di magia”. L’azzurro alla vigilia della mezza maratona: “La gara che aspetto da due anni”

“I ragazzi stanno meritando quanto si dice di loro dopo i risultati di ieri. Questo aiuta chi arriva dopo: è l’effetto Tokyo, avendo negli occhi quei 10 minuti straordinari, tutti hanno provato a dare di più e non parlo solo di medaglie ma di prestazioni. Ho chiesto di impegnarsi e divertirsi, per il resto la strada è tracciata. Io mi sento uno di loro, da campione d’Europa dico di godersi il momento”. Il presidente della FIDAL, Stefano Mei, accoglie tre atleti azzurri che nelle prossime sessioni di gare saranno protagonisti come la martellista Sara Fantini, lo sprinter Filippo Tortu e Yeman Crippa, al via nella mezza maratona.

“EMOZIONI IN CASA” - “Ieri i ragazzi ci hanno dato la carica. Prendiamo esempio da loro”, le parole di Yeman Crippa, allo start della mezza maratona domenica alle 9, attraverso le vie più belle di Roma per poi arrivare dentro l’Olimpico. La domanda su Nadia Battocletti, regina dei 5000, è d’obbligo: “Emozionante vederla quando prende le medaglie. Ci troviamo spesso a gareggiare assieme, ci scambiamo complimenti. Sono orgoglioso di lei, portiamo il Trentino in cima all’Europa”, sottolinea il pluriprimatista italiano che quest’anno ha realizzato anche il record della maratona. Per il resto, si pensa ai 21 km nel cuore di Roma: “La gara che aspettiamo da due anni, un’emozione incredibile farlo in casa. Non vedo l’ora di fare questo giro per Roma: è l’obiettivo dell’anno con le Olimpiadi. Sarà una gara tosta per il clima, bisognerà capire come reagirà il fisico. Il caldo ci toglierà tanto, andrà studiata chilometro per chilometro. Si starà sull’ora e un minuto circa. Non mi ritengo un maratoneta, ma rispetto a due anni fa ho imparato molte cose: a leggere le gare, la pazienza. La maratona mi ha insegnato tanto. I 10mila? Dopo la mezza vedrò se sarò in grado di competere anche su pista, se ci sarò è per riconfermarmi”.

CAPITANI DA SPUNTO - “Una Nazionale con numeri incredibili (gli azzurri a Roma sono 113, ndr), ma unita. Tutti ragazzi che hanno voglia di fare. Trascinati da capitani come Gianmarco Tamberi o Antonella Palmisano, che rappresentano ciò che un atleta può esprimere e a cui aspiriamo”. È Sara Fantini a parlare, martellista che domenica mattina scenderà in pedana nel gruppo B della qualificazione alle 11.30. “Gli Europei è quanto stiamo aspettando da quando ci hanno detto che si sarebbero fatti a Roma. Sanno di magia. E noi siamo agguerriti: i ragazzi e le medaglie di ieri ci hanno dimostrato che siamo pronti. Penso si siano visti la coesione, l’affiatamento del gruppo, già dalla Coppa Europa”. Su Sara Fantini c’è attenzione, dopo le mancate qualificazioni dei discoboli: “Il settore dei lanci femminili soffre degli stereotipi in questo paese e nella società, ma è una mia opinione strettamente personale - analizza l’emiliana - ma è anche un settore che sta rifiorendo dopo le difficoltà. Sì, sento la responsabilità, ma questo dà grinta. So benissimo cosa posso vincere, perdere e cosa posso fare. Le ragazze (del disco, ndr) hanno fatto del loro meglio, le qualificazioni non sono facili, di mattina poi. Tutti, io compresa, impareremo da questi tredicesimi posti, non solo nei lanci ma anche in altre specialità”.

“TIFO TUTTI” - Filippo Tortu andrà ai blocchi di partenza nei 200 metri in semifinale alle 21.35 di domenica, per un pass nella finale di lunedì alle 22.50. Non sarà nei 100: “Mi dà fastidio guardare gare di velocità dove non ci sono: mi consola che si è liberato un posto per Rigali grazie al mio no. E Jacobs gli fa pesare che è il campione in carica, quindi un doppio slot (scherza, ndr). Tifo per tutti e quattro per centrare quante più medaglie possibile”, dice sui 100 in programma stasera, finale alle 22.53. “I 200 sono la gara su cui ho puntato quasi tutto. E punto tantissimo su questi Europei, con le Olimpiadi ti trovi quasi a scegliere. Dopo la brutta gara dei Marmi dove ho corso in 20.72 ho cercato tranquillità - analizza il primo italiano della storia sotto i dieci secondi - mi sono allenato in Sardegna, sono stato in raduno con la squadra. Non vedo l’ora di scendere in pista, di conoscere la corsia e aspettare lo sparo per fare quel che penso di poter fare. Anche perché ai Marmi speravo di stare intorno al mio personale. Serenità e grinta le ho ritrovate perché ho tanto da perdere, ho questa chance una volta nella vita e voglio dimostrare a me stesso di poter fare grandi risultati. Penso semplicemente a correre tranquillo e felice. Sono certo di poter fare un grande Europeo”. Correre forte, pensando di fare un regalo: “Ci sentiamo prima e dopo le gare con Livio Berruti, mi ha scritto anche oggi: correre nella stessa curva dove ha vinto le Olimpiadi è una grande emozione, spero di omaggiarlo”. A Tortu anche il compito di analizzare il momento dello sprint: “Negli ultimi anni il movimento della velocità è cresciuto enormemente. La dimostrazione sono i 100 con quattro atleti in semifinale. E poi nei 200, i 400: il termometro sono le staffette, molto competitive e dalle quali negli ultimi anni sono arrivate diverse medaglie”.

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