Tortu e gli altri: Grosseto 2017 è sprint!
17 Luglio 2017Meno 3 giorni ai Campionati Europei Under 20 di Grosseto, allo stadio Zecchini dal 20 al 23 luglio. Alla rassegna sono attesi i più talentuosi sprinter del continente: scopriamo quali.
Mancano 3 giorni dal via dei Campionati Europei Under 20 di Grosseto, dal 20 al 23 luglio allo Stadio Zecchini. L'Italia si presenta davanti al pubblico di casa con 94 atleti e con una squadra mai così numerosa. Nello sprint e negli ostacoli il DT allo Sviluppo Stefano Baldini ha schierato in ogni specialità il massimo degli atleti: fra loro diversi leader delle liste continentali 2017. Il più atteso - inutile negarlo - è Filippo Tortu, il più veloce nei 100 e 200 con 10.15 e 20.34. Il brianzolo correrà solo la distanza breve (con la finale in programma venerdì alle 17.30) e l'ultima frazione di un'ambiziosa 4x100. Ma il primatista italiano junior è in buona compagnia grazie a Vladimir Aceti, che ha il secondo accredito 2017 sui 400 (46.30), alla coppia di ostacoliste e compagne di allenamento Elisa Di Lazzaro (13.24 sui 100hs per la campionessa italiana assoluta al coperto) e Desola Oki (13.54 per l'oro europeo U18). Da tenere d'occhio il tris di duecentiste formato da Alessia Pavese, Sofia Bonicalza e dalla giovane Dalia Kaddari, capace di strappare a Vincenza Calì il primato allieve, mentre gli addetti ai lavori assegnano il ruolo di outsider a Nicholas Artuso sui 100 e al neo italiano Alexandru Zlatan sui 200. A Grosseto sono in palio 44 titoli: sono attesi 1159 atleti di 47 nazioni.
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UOMINI - Altro fatto straordinario, fino ad un paio di settimane fa tutte le bandierine in testa alle liste europee della velocità maschile erano un familiare tricolore: per merito di Filippo Tortu su 100 e 200 (10.15 e 20.34) e di Vladimir Aceti sui 400 (46.30). Ora il leader stagionale del giro di pista è diventato il belga Jonathan Sacoor (46.21), ma il brianzolo di origini russe tiene la seconda posizione: e lo sfortunato incidente del dopo Golden Gala costringerà Tortu a limitare il suo impegno allo sprint puro. Detto questo non ci si può nascondere: Stefano Baldini e il suo staff puntano molto su questi settori e gli azzurri strizzano l’occhio ai metalli pregiati, su più di un podio. Se Filippo è almeno nella condizione che gli diede l’argento mondiale un anno fa a Bydgoszcz, sarà difficile strappargli la medaglia: il più vicino è il britannico Rommell Glave, che in stagione ha corso due volte in 10.21 ai campionati inglesi di Bedford (ventoso in semifinale, regolare in finale). Se i numeri hanno un senso, nell’ultima frazione della staffetta veloce, Italia e Gran Bretagna potrebbero giocarsi il titolo – probabilmente ancora Filippo e Rommel protagonisti – con la Germania nel ruolo di terzo incomodo. Per la continuità dimostrata in stagione, anche l’altro azzurro Nicholas Artuso si presenta come outsider sui 100 metri: il siciliano non è troppo lontano dai tempi della zona medaglia, ma il primo traguardo da centrare è ovviamente una corsia in finale. Sulla distanza doppia, con Tortu fuori dai giochi, gli aspiranti al titolo navigano un po’ sopra e un po’ sotto il muro dei 21 secondi: il migliore è il finnico Samuel Purola (20.84), ancora allievo e con le credenziali del bronzo sui 100 e del quinto posto sui 200 ottenuti nella passata stagione agli Europei U18 di Tbilisi. Il casa Italia si punta soprattutto sul neo-azzurro Alexandru Zlatan: il reggiano di origini romene è finora più quotato nello sprint, ma probabilmente non ha espresso tutto il talento disponibile sul lanciato. Sul giro di pista Vladimir Aceti è l’unico a vantare tre prestazioni sotto i 47 secondi in stagione: e peccato che un problema delle ultime settimane abbia costretto il primatista italiano allievi Edoardo Scotti a limitare il suo impegno alla 4x400: ma non si può negare che il gruppo azzurro possa contare sulla migliore profondità in chiave staffetta, quindi una carta da giocare con le migliori scelte strategiche.
Chissà se i quattro cavalieri di Tallinn 2011 potranno trovare degli eredi a Grosseto: l’esito delle gare individuali sarà comunque importante per decidere lo schieramento dei quartetti e potenzialmente tutti gli azzurri – oltre ai già citati schieriamo l’allievo Lorenzo Paissan sui 100, i 18enni Mario Marchei ed Enrico Cavagna sui 200, un altro junior al primo anno come Klaudio Gjetja (finalista tra egli allievi a Tbilisi) e Lapo Bianciardi sul giro – sono in grado aspirare almeno alle semifinali. Il discorso sulla staffetta del miglio maschile ci porta diretti alle barriere intermedie: perché tutti ci auguriamo che Alessandro Sibilio possa centrare la finale e magari qualcosa in più, appena quattro ore prima dell’impegno in quartetto. Poiché il campione europeo allievi in carica ci ha abituati a finalizzare gli obiettivi con precisione chirurgica, non saremmo stupiti dalla sua possibile rincorsa al podio sui 400hs, al di là del 51.98 di partenza: la lista continentale, capeggiata al momento dal francese Wilfried Happio (50.60), vede solo un paio di prestazioni inferiori ai 51 secondi e a Grosseto sarà con ogni probabilità rivoluzionata, con il napoletano in grado di far valere i suoi margini di miglioramento. Meno ambizioso il terzetto azzurro sugli ostacoli alti, dove la Svizzera continua a sfornare talenti: in testa alla lista quest’anno c’è Jason Joseph, quarto europeo di sempre con il suo 13.25. Le prospettive degli ostacolisti sono concrete: tolto ovviamente Sibilio, le semifinali sono il traguardo minimo per Marco Bigoni e Mattia Montini, in crescita sui 110hs, e accessibile da parte degli altri in gara (il quinto degli Europei allievi Mattia Di Panfilo, e gli specialisti del giro Jean-Marie Robbin e Federico Cesati).
DONNE – Cifre individuali alla mano, la Germania dovrebbe avere l’oro della staffetta veloce e anche il titolo di quella del miglio già in tasca: ma prima le tedesche devono portare il testimone fino al traguardo della finale e la storia insegna che il compito può rivelarsi tutt’altro che facile. Per quanto riguarda i 200 metri, poi, il bronzo dei Mondiali di Bydgsozcz Estelle Raffai reclama i favori del pronostico (23.05 il tempo da leader stagionale da parte della francese), mentre sui 400 c’è la figlia d’arte Anastasiya Brizhina in testa alla lista (51.89 per l’ucraina, che è figlia della pluricampionessa mondiale e olimpica dell’era sovietica Olga Vladykina). A proposito, appena dietro Anastasiya, nella finale Mondiale U18 dei 200 a Cali 2015, era finita Alessia Pavese: e questo ci ricorda che in chiave azzurra sono forse i 200 la distanza più congeniale dello sprint, con la bergamasca in buon recupero a far compagnia alla neo-primatista allieve Dalia Kaddari (23.68) e alla detentrice del primato juniores indoor Sofia Bonicalza (23.73). Per puntare ad una medaglia individuale, ovviamente, l’Italia punto soprattutto sui 100 ostacoli: la bella stagione di Elisa Di Lazzaro (13.24 per la triestina, campionessa assoluta al coperto) e le credenziali da campionessa europea U18 della sua compagna di allenamento Desola Oki (13.54 per la fidentina di origini nigeriane) autorizzano legittime ambizioni per entrambe. Lo stesso per una ritrovata Linda Olivieri (58.47), che dalla semifinale iridata di Cali 2015 sui 400hs ha accumulato un discreto credito nei confronti della sorte: e per le azzurre citate, se la leadership stagione della britannica Alicia Barrett (13.07) e della slovena Agata Zupin (56.80) complica magari un po’ le cose nella corsa all’oro, le carte per il podio sono ancora tutte da giocare in entrambe le gare. A completamento del discorso sul fronte italiano, il line-up dello sprint puro è notevolmente verde, con la quarta degli Europei U18 sui 100 Zaynab Dosso (11.82 di stagionale, ma 11.63 PB) e due allieve al primo anno Eleonora Alberti e Rebecca Menchini (11.84 e 11.86) in possesso di credenziali forse più solide almeno per una semifinale di quanto dicano le cifre d’iscrizione. Se si parte dal 44.73 del test di Rieti, anche le prospettive della staffetta veloce sembrano consolidarsi rispetto al credito individuale: vedremo. Quanto al giro e alla staffetta del miglio, il corso della manifestazione potrebbe rimescolare le carte: intanto perché Rebecca Borga potrebbe tornare quella della passata stagione, quando aveva sfiorato il primato juniores con un 53.35 di eccellente fattura (53.94 in stagione). E poi perché sulle ambizioni del quartetto – anche per la medaglia - possono pesare un paio di considerazioni: non ultime quelle relativa al percorso individuale della già citata ostacolista Olivieri, ma anche dell’emergente romana Eloisa Coiro (17 anni da compiere a dicembre) sugli 800 metri e al pieno recupero di Ilaria Verderio, talento puro che gli infortuni hanno fatto un po’ appassire rispetto alle stagioni da allieva. Il campo delle iscritte si completa con la doppia figlia d’arte Elisabetta Vandi (54.98 di buon caratura per un’allieva, anche per il supporto alla staffetta), e con le ostacoliste Linda Guizzetti (100hs), Anna Polinari e Alice Boasso, entrambe in progresso rispetto alla sfortunata trasferta degli Europei allievi nella passata stagione.
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