Tricolore Allievi: MPI Giampietro, Olivieri 59.05
20 Giugno 2015Ai Campionati Italiani Allievi di Milano 16,84 nel peso di Sidney Giampietro, vincitrice anche del disco. Nei 400 ostacoli Linda Olivieri diventa la terza under18 di sempre
Arriva anche una Miglior Prestazione Nazionale di categoria dai 50° Campionati Italiani allievi in corso all'Arena Civica 'Gianni Brera' di Milano: l’autrice è Sydney Giampietro (Cus Pro Patria Milano) che in poche ore vince sia il disco (45,57) che il peso, disciplina nella quale ottiene il 16,84 del nuovo limite nazionale di categoria (all’aperto, perché indoor ha lanciato 17,12 a Schio in inverno). Il talento del mezzofondo Marta Zenoni (Atl. Bergamo 1959 Creberg), capolista mondiale stagionale degli 800, vince la distanza con tranquillità in 2:11.60, ma il secondo giro è addirittura da 61.8. Gara fotocopia per il secondo italiano all-time Andrea Romani (Centro Ester): 59.94 alla campana e 1:54.00 finale. Nei 400 ostacoli è da registrare il bel 59.05 di Linda Olivieri (Atl. Mercurio) che diventa la terza under18 di sempre (tallonando Ilaria Verderio, oggi 55.98 nei piani) anche nelle liste mondiali 2015), mentre al maschile Federico Cesati (Pro Sesto) arriva alle soglie della top-10 di sempre (53.06, PB demolito). La giavellottista Sara Zabarino (Atletica Gaglianico) dopo il 50,30 di ieri in qualificazione vince il titolo in 48,99. Nei 200 è testa a testa tra Michele Rancan (Atl. Vicentina) e Christian Bapou (Cento Torri Pavia), entrambi al traguardo in 21.75 (-1.5).Per gli under18 italiani, in gara sotto lo sguardo del direttore tecnico delle nazionali giovanili Stefano Baldini, si tratta di un appuntamento importante anche in vista delle rassegne internazionali dell'estate, a cominciare dai Campionati Mondiali Under 18 che si svolgeranno a Cali, in Colombia, dal 15 al 19 luglio. Si continua domani domenica 21 giugno dalle 9.30 con la terza e ultima giornata di gare, sempre in DIRETTA STREAMING su http://fidal.idealweb.tv.
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IL RACCONTO DELLA SECONDA GIORNATA (in aggiornamento)
di Raul Leoni
ALLIEVI
Asta (finale): Con l’uscita di scena di Max Mandusic – tre nulli d’entrata in qualificazione – si temeva che la finale perdesse il suo principale interprete: ed invece il ruolo di protagonista è stato assunto a tutto tondo da Francesco Masci (Cariri). Rimasto solo in pedana già a quota 4.40, il reatino di Vazia è salito impavido fino a 4.75, venti centimetri di progresso sul precedente PB. L’anno scorso era stato secondo tra i cadetti, nonostante uno stop di sei mesi per mancanza di motivazioni: solo le insistenze del tecnico Riccardo Balloni l’hanno riportato in pedana. Bella mossa.
3000m (serie): In chiave azzurra conta ovviamente il secondo posto di Tindaro Lisa (Cus Palermo), 8:47.24 per il messinese di Torregrotta, sfortunato interprete dei 2000m cadetti a Borgo Valsugana nella scorsa stagione. Ma anche la storia di Nfamara Njie (Tre Casali San Cesario) è degna di nota, in senso generale: ragazzo gambiano, è arrivato in Italia un paio d’anni fa e da qualche mese, dopo essere andato in affidamento ad una famiglia leccese, viene seguito atleticamente dal mezzofondista azzurro Gian Marco Buttazzo. Si sta lavorando sulla procedura dello status di rifugiato ed eventualmente sugli spiragli di una naturalizzazione anticipata: nel frattempo Nfamara ha aggiunto al titolo di corsa campestre pure questa nuova maglia tricolore sui 3000m (8:42.15). Di origini africane anche il terzo sul podio, Ademe Cuneo (Cento Torri Pavia, 8:49.50), adottato in Etiopia nel 2007 da una famiglia di Vigevano.
Peso (finale): Un solo, piccolo centimetro: è questo a decidere la finale, più incerta di quanto si potesse ipotizzare. Intanto Andrea Proietti (Cariri, 18.06), conquista il suo primo titolo allievi dopo i due cadetti già in bacheca: ma il fatto che Simone Bruno (Pro Sesto, 18.05) gli sia arrivato così vicino è degno di nota. Milanese di Parabiago, Simone è un mezzo neofita, solo un paio d’anni di militanza atletica.
4x100m (serie): La plurititolata Riccardi Milano, priva di Filippo Tortu, non sarebbe competitiva al vertice e viene pure squalificata. Falsa partenza, persino un po’ banale in verità, ed anche il quartetto della Cento Torri – campione uscente – è fuori dai giochi. Ancora manca, ma dall’inizio, la E. Servizi Futura: ed il club romano poteva ambire alla vittoria. E così spuntano le maglie gialloverdi delle Fiamme Gialle Simoni: bastone portato al traguardo da Edoardo Lecce in 43.30, dopo le frazioni di Lorenzo Iacona, Edoardo Perrotti ed Edoardo Bianco.
800m (finale): Anche qui, come in campo femminile, un grande favorito con credenziali da secondo tempo italiano all-time (il migliore di sempre per un sedicenne): Andrea Romani (Centro Ester) si adegua al ritmo lentigrado, 59.94 alla campana, poi si esibisce in una progressione che piega ogni resistenza dei rivali (1:54.00 finale, vuol dire un parziale da 54”, praticamente in solitaria). Il feltrino Alberto Dal Sasso (Ana Atl. Feltre, 1:55.89) , che prova a ripercorre le orme del concittadino Emilio Perco (finalista ai Mondiali allievi di Lille 2011) è secondo: poi un’altra novità, il toscano Alessio Ferrara (C.A. Piombino, 1:56.27), allenato dall’ex 400ista Armando Mansani.
Disco (qualificazioni): Ancora Asa Ascoli, ancora Armando De Vincentis, il ragazzo si chiama Marco Balloni: stavolta, più propriamente, sulla pedana del disco dopo il successo del giavellottista Simone Comini. Ma l’ascolano, campione cadetti 2014 e capofila stagionale flirtando con i 60 metri, deve ricorrere al secondo lancio per fare la qualificazione (50.96). Nel secondo gruppo c’è l’altro favorito, il grossetano Giacomo Marinai, che fa ancora meglio: 52.86 per l’allievo di Francesco Angius. Qualche brivido di troppo per il siciliano Isidoro Mascali, in partenza terzo incomodo, che deve ricorrere al terzo lancio (47.53).
Triplo (qualificazioni): Assente il campione indoor Andrea Dallavalle – in convalescenza per intervento al menisco – e per gli altri è abbastanza complicato attentare ai 15 metri: quello che ci è andato più vicino in stagione è il moglianese Fabio Camattari, che si allena a Mestre con Enrico Lazzarin (14.29/-0.2 è il miglior triplo balzo del turno).
Alto (qualificazioni): Appena un antipasto di quanto potrà offrire la finale di domattina: dove si ripropone un duello già andato in scena tra i cadetti a Jesolo 2013, tra il bergamasco Andrea Motta e il piemontese Andrea Sottile.
Per ora bastano un paio di salti per fare l’1.94 richiesto per la qualificazione: ma domani sarà tutta un’altra storia, con il capolista mondiale stagionale in caccia di uno dei primati allievi più vecchi, il 2.21 di Roberto Cerri datato 1978.
200m (finali): Manca sui blocchi il terzo dei 100m, Michael Fichera: poi è testa a testa tra Michele Rancan (Atl. Vicentina) e Christian Bapou (Cento Torri Pavia). L’ivoriano allenato da Paolo Brambilla festeggia l’avvio della procedura di naturalizzazione – la concessione della cittadinanza è prevista, si spera, prima dei Mondiali juniores di Kazan 2016 – strappando la vittoria per questione di millesimi: tre, per la precisione, 21.745 a 21.748, con il vicentino di San Pietro Mussolino che peggiora un bel po’ il suo tempo della mattina. Ma è anche colpa di un certo vento contrario (-1.5), cui Bapou è riuscito meglio ad opporsi. Si conferma anche sui 200m sul podio Steve Abe (Cus Parma), altro ivoriano in via di naturalizzazione: 22.19.
400hs (finale): Squillo di Federico Cesati (Pro Sesto), arrivato a questa finale in una condizione invidiabile: il ragazzo di Cusago arriva alle soglie della top-10 di sempre (53.06, PB demolito) e si trascina dietro il primatista cadetti dei 100hs, Mattia Di Panfilo (E.Servizi Futura Roma, 53.46), un primo anno che ora potrebbe tornare utile anche per l’Eyof di Tbilisi e per il momento farà il tifo nei 200m per il compagno di allenamento Mario Marchei, anche lui nel gruppo allenato da Maura Cosso. Poi Emmanuel Ihemeje (Atl. Cento Torri, 54.25) e l’altra rivelazione della prova tricolore, il veronese di Pescantina Zeno Zuliani (Insieme New Foods, 54.78 ma ieri PB in batteria), portato agli ostacoli da Diego Appoloni.
Giavellotto (finale): In quattro sopra i 60 metri, un peso specifico più che accettabile per le nostre parti: Simone Comini (ASA Ascoli) del gruppo ascolano di Armando De Vincentis (non solo disco, anche l’ex primatista italiano Daniele Baiocchi è passato di lì) – si prende tutto col secondo lancio da 66.57. E’ una misura marginalmente inferiore al suo PB dell’anno scorso, ma l’infortunio che ne aveva bloccato i progressi sembra ormai un ricordo. Poi il veneto dell’Assindustria Samir Masato (il nome esotico glielo ha dato la mamma, di origini siriane), che sale di quota con 65.13, facendo felice il suo tecnico Gianfranco Temporin. Il bronzo è per il livornese Andrea Picchi (Atl. Livorno, 62.66), mentre in fondo alla fila resta l’ex capolista stagionale Michele Cerruti, fermato da un infortunio dopo il Brixia Meeting.
Peso (qualificazioni): Dopo le disavventure di ieri nel martello, Andrea Proietti ritorna alla specialità che gli ha dato più soddisfazioni, considerato il doppio titolo cadetti di Jesolo e Borgo Valsugana: il 17.05 del reatino è il miglior lancio di giornata.
Lungo (finale): Sotto un sole a picco va in scena una finale dagli esiti incerti e, purtroppo, dai contenuti tecnici un po’ evanescenti per la categoria. Nessuno va sopra i sette metri e in pochi c’erano riusciti in stagione: il neo-campione arriva da Brunico, Thomas Schifferegger (SSV Brunico, 6.87/-0.5), e il secondo – Ferdinand Egbo (Lib. Sanvitese Iperottica, 6.84/-1.0) – a San Vito al Tagliamento si allena col fratello minore Collins, che proverà a far meglio nei prossimi Tricolori cadetti di Sulmona. A proposito di cadetti, non riesce a migliorarsi Mattia Zagotto (Atl. Vicentina, 6.78/+0.9), che lo scorso anno era diventato a Borgo Valsugana il secondo cadetto di sempre dopo Andrew Howe.
400m (batterie): Subito in prima batteria c’è il favorito assoluto, Vladimir Aceti: il ragazzo nato in Russia e adottato da famiglia brianzola non si fa pregare, tira un bel po’ e poi molla giusto per raccogliere gli applausi della platea (48.37). Alle spalle del primati sta italiano indoor si migliora il vicentino di Arzignano Lorenzo Pegoraro (50.09), erede del tecnico ed ex azzurro Umberto. Ma la notizia migliore del turno è il progresso di Michael Albrecht (49.71), perché il primatista italiano dei 300m cadetti – anche per colpa di un problema muscolare – aveva iniziato questa prima stagione sul giro di pista senza squilli.
Martello (finale): Dai cadetti agli allievi, in meno di un anno Omar Chirico, scuola Fiamme Gialle Simoni, si conferma padrone del martello. Purtroppo manca l’appuntamento con i 60 metri (59.94 al quinto turno, con altri due lanci oltre i 59.00) e la sfortunata defaillance di ieri in qualificazione, da parte del capolista stagionale Andrea Proietti, toglie un po’ di pepe a questa finale: la seconda forza del gruppo si chiama Giovanni Gorgato (veneziano della Lib. Sanvitese Iperottica, 57.39), approdato ieri al PB di 58.30 sotto la guida di Adriano Sappa.
200m (batterie): I due protagonisti della finale sui 100 di ieri corrono entrambi in seconda corsia, Christian Bapou (21.81/+0.3) e Steve Abe (22.07/-0.5). Ma il miglior tempo della mattinata arriva dalla novità Michele Rancan, vicentino di Arzignano che ha iniziato addirittura col programma promozionale di “Giocatletica”: 21.65 nonostante il vento contrario (-1.0),a 3/100 dal PB. In ultima si vede il campione cadetti degli 80m 2014, Marco Marchei (22.24/-1.2).
ALLIEVE
Martello (qualificazioni): I 52 metri della norma stabilita non possono costituire un ostacolo per le migliori: men che meno per Alessia Beneduce (53.69), ormai frequentatrice abituale dei 60 metri e oltre.
Triplo (qualificazioni): Un salto e via: Chiara Bertuzzi (11.91/-1.8) ha il sale sulla coda in una qualificazione che la vede unica concorrente oltre i 12 metri in stagione. Domattina si ricomincia da capo.
4x100m (serie): Il primo interrogativo sull’ordine d’arrivo lo pone la Brixia Atl. 2014 (48.99) – le bresciane schierano Giulia Curone in seconda frazione – già nella seconda delle quattro serie. Si arriva all’ultima con le idee tutt’altro che chiare: ma il Cus Trieste – sulla carta un eccellente quartetto – pasticcia sui cambi, poi è corsa a tre. Sembra una faccenda tra LC Bolzano e N. Atl. Varese, invece Miriam Vercellone si conferma in splendida condizione e porta la Bracco Atl. al successo (48.08, con la formazione che comprende pure Silvia Cardinale, Sofia Borgosano e Francesca Aquilino). Le milanesi precedono bolzanine (48.37) e varesine (48.49), mentre il Cus Trieste deve fare solo ammenda per i suoi errori (48.71).
Asta (qualificazioni): Il primo gruppo arriva fino alla quota di qualificazione, 3.40, mentre il secondo si ferma a 3.30, una volta definito il quadro delle ammesse. Per la cronaca, le due capolista – entrambe friulane, scuola di Sacile e di Udine – Rebecca De Martin e Martina Molinaro, sono entrambe promosse senza patemi: domani vedremo se si riproporrà il duello che lo scorso anno assegnò il titolo tra le cadette sulla pedana di Borgo Valsugana. Tra le titolate della categoria inferiore, anche la torinese Gaia Guadagnini: e tra le outsider c’è pure la seconda delle indoor di Ancona, Virginia Scardanzan.
Marcia 5000m (finale): Un esercito di iscritte e quindi due serie in programma: ma tutto si decide nella seconda. Si rinnova il duello familiare tra le gemelle romane Anthea e Angelica Mirabello (Fiamme Gialle Simoni) e nuovamente entra in scena l’abruzzese Vanessa Tomei (Atl. Gran Sasso), che era stata co-protagonista di una finale cadette a Jesolo 2013. Ora come allora, drammatica: cambiano le categorie, ma non l’intensità delle sensazioni, quando entrano in gioco le decisioni della giuria che incidono sulle ambizioni di queste ragazze.
Fatto sta che la supremazia in casa Mirabello stavolta tocca ad Anthea, con il PB a 24:33.26: l’argento in coppia sembra prendere la via di Ostia, con Angelica, che però viene fermata in pit-lane per marcia irregolare quando mancano 200 metri all’arrivo. Ecco allora emergere Vanessa Tomei, che manifesta la sua soddisfazione per un brillante PB al traguardo (24:47.08): e Angelica resta di bronzo, 25:41.60 dopo la sosta obbligata. Nel corso della gara, altre due protagoniste: la napoletana di Sant’Antimo Annalisa Russo, che però viene poi riassorbita dalle inseguitrici, e la bergamasca di Almenno San Bartolomeo Alice Rota (Atl. Bergamo 1959 Creberg), che invece salva il quarto posto (25:45.04) sotto lo sguardo esperto del tecnico Ruggero Sala.
Peso (finale): Arriva anche la prima MPN di categoria in questa 50^ edizione dei Tricolori allievi: se la merita, in sede di doppietta dichiarata peso/disco, una delle atlete più apprezzate dal pubblico dell’Arena, Sydney Giampietro (Cus Pro Patria Milano). Il lancio record arriva al secondo turno (serie: 16.21 16.84 N N 15.66 16.17) e il precedente merita una chiosa, perché vale il 16.75 del Brixia Meeting, ma la ragazza lombarda aveva fatto meglio da cadetta (16.80 nel 2014) e in competizione indoor (17.12 a Schio, l’inverno passato). Poi, nel duello per l’argento, Martina Carnevale (Cariri) precede Francesca Raffaello (Alteratletica Locorotondo) per 14.79 (PB) a 14.63. Per la lanciatrice di Pontecorvo una bella soddisfazione, considerati anche la piazza d’onore nel disco e il miglioramento personale.
800m (finale): E’ sempre Marta Zenoni (Atl. Bergamo 1959 Creberg), ma non sarà un azzardo il primo giro sotto ritmo, 69.76? No, è pur sempre Marta Zenoni e il ritorno in negative-split segna 61.8, con il lusso di un saluto alla platea: 2:11.60 è la cifra finale per la capolista mondiale stagionale. Da segnalare un podio molto interessante, con la figlia e nipote d’arte Martina Tozzi (Fiamme Gialle Simoni, 2:13.83) a precedere Federica Baldini (Cus Pisa Atl. Cascina, 2:13.96) e poi Gaia Sabbatini (Gran Sasso, 2:14.20). E’ un blocco di belle prospettive: per quanto riguarda Martina abbiamo ricordato ieri gli ascendenti e collaterali più o meno nobili, dallo zio Roberto (campione europeo juniores e bronzo olimpico) a papà Mauro e mamma Elena Ambrosini.
400hs (finale): Lo aveva promesso ieri, dopo la batteria: Linda Olivieri voleva assolutamente migliorarsi sull’anello dell’Arena. La novarese dell’Atl. Mercurio, cresciuta sotto le cure di Gianluca Camaschella, tallona ormai Ilaria Verderio anche nelle liste mondiali stagionali: 59.05 - oltre che il terzo tra le allieve di sempre - è già un tempo da indiziati alla finale, in vista di Cali. Anche se, è giusto ricordarlo, ogni gara fa storia a sé. Rispettate tutte le gerarchie tra le piazzate di giornata, con Gioi Spinello (Fiamme Oro Padova, 61.31), poi le novità delle batterie di ieri – la napoletana Federica Maione (Partenope, 62.46) e la siciliana Giorgia Di Vara (Young Runners Gela, 63.36) – divise da Aurora Casagrande Montesi (Sisport Fiat, 62.68). Bella finale.
Lungo (finale): La capolista stagionale Anna Ferrighetto, dopo la franca qualificazione, resta fuori dal podio: è questa la notizia di una finale che conferma in maglia tricolore la campionessa cadette in carica, Giorgia Sansa (Lib. Friul, 5.67/+0.6). Bella struttura, la ragazza di Chiopris Viscone cresciuta atleticamente a Palmanova, con Francesco Comuzzo, non si può considerare una sorpresa: ma in pochi l’avrebbero promossa dal suo ruolo di outsider. Sul podio anche due specialiste delle prove multiple: Alice Lunardon (Fiamme Oro Padova, 5.63/+0.1) e Sofia Ronchetti (Ilpra Atl. Vigevano, 5.60/+0.7). Purtroppo, come nella gara maschile, si resta ben al di sotto del livello tecnico cui ci avevano abituato le ultime stagioni.
Disco (finale): Gara infernale per la temperatura che avvolge la pedana dell’Arena: difficile esprimersi al meglio, tanto che Sydney Giampietro (Cus Pro Patria Milano) – dopo le qualificazioni mattutine nel peso – resta ben al di sotto della misura eliminatoria di ieri e vince con 45.57. Il merito di Martina Carnevale (Cariri) è invece quello di far ricorso alle energie più riposte per migliorarsi (42.36): per la ragazzona di Pontecorvo è una bella soddisfazione precedere la bicampionessa cadette 2013-2014 Elena Varriale (Atl. Prato, 40.33)
400m (batterie): La primatista italiana Ilaria Verderio ha rinunciato agli ostacoli e si tratta di vedere come abbia recuperato dal fastidio occorso nel Brixia Meeting: il 55.98 della batteria non aggiunge molto al le credenziali della portacolori Pro Sesto, quindi aspettiamo la finale di domattina. La più convinta, nel resto del folto gruppo di partecipanti, è Alessia Tirnetta (56.26), romana di Nettuno nata però a Sciacca e molto legata alla Sicilia. La scriminante tecnica del turno sono i 57”: altre due vanno sotto e per Rebecca Borga (56.75) non è una novità, mentre per Silvia Meletto – comasca di Oltrona San Mamette che si allena a Casnate – il 56.88 rappresenta il nuovo PB.
Alto (finale): Per due terzi si ricompone il podio di Rieti 2014: resta fuori la seconda di allora Nicole Arduini, uscita a 1.67, che poi è la quota della prima, vera scrematura del gruppo di finaliste. Così il duello vero per il titolo si consuma a 1.75: la campionessa indoor Giorgia Niero (Atl. Stiore), allenata a Treviso da Fulvio Maleville, si arrende con qualche rammarico, mentre Erica Marchetti (Cus Pisa Atl. Cascina) – scuola pisana, scoperta da Roberto Bonechi e allenata da Stefano Giardi dallo scorso marzo – trova lo stacco giusto al secondo tentativo. Poi tre salti a 1.79, senza esito.
Giavellotto (finale): Sara Zabarino, forte del 50.30 di ieri in qualificazione, cerca con insistenza la fettuccia dei 50 metri e questo fa forse perdere un po’ di lucidità alla sua azione: in ogni caso 48.99 è la sua misura vincente, assolutamente dignitosa. L’altra ragazza oltre i 50 metri in stagione, la friulana Francesca Iacuzzo, conferma di essere una validissima spalla della neo-campionessa (47.66). Il miglior risultato stagionale con l’attrezzo da 500 grammi è della cadetta romana Carolina Visca, ma questa è un’altra storia.
200m (batterie): Ovviamente c’è grande curiosità di vedere all’opera Emma Girardello, visti i suoi precedenti nella velocità prolungata: 24.95 (-1.0) per la ragazza di Adria. E poi seguiamo sempre con attenzione i progressi di Alessia Pavese, che giusto un anno fa pagò un ricco dividendo alla sfortuna sulla pista di Rieti proprio nei Tricolori allievi e finì per rinunciare all’impegno olimpico nei Giochi Giovanili di Nanchino: per la bergamasca di Villa di Serio un 24.69 (-0.2) di ottimo auspicio. Da segnalare il PB della novità assoluta del turno, la milanese Miriam Vercellone (24.98/-0.1), un’ostacolista dirottata sulla velocità da un’infiammazione al tendine.
Peso (qualificazioni): Nessuna sorpresa: le favorite ci mettono veramente poco a sbrigare la pratica. Nel primo gruppo, basta un lancio per la ciociara di Pontecorvo Martina Carnevale (13.68), che in maglia Cariri affronterà poi la finale del disco, e per Francesca Raffaello (14.45), brindisina di Francavilla Fontana in grado di rinverdire la tradizione locale a livello giovanile nata con le sorelle Iaia. Anche Maite Vanucci supera la fettuccia gialla (13.04) e si sposta alla pedana del giavellotto per la finale che comincia dopo un’ora. Poi vanno in pedana le atlete del secondo gruppo e la primatista italiana Sydney Giampietro fa il suo dovere (16.31), cercando di ritrovare quel feeling con l’attrezzo che ogni tanto le sfugge: tanto che quest’anno la ragazza di ascendenti foggiani e nigeriani si esprime forse meglio nel disco.
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