Tricolori Allievi, Stella sotto la pioggia
06 Ottobre 2013Si chiudono a Jesolo (VE) i Tricolori Allievi: ancora condizioni ambientali sfavorevoli e i risultati tecnici ne risentono. In ogni caso Matteo Beria (Atl. Vicentina) doppia il titolo di ieri sulle barriere e vince i 110hs (14.21), mentre in mattinata il bronzo mondiale di Donetsk Noemi Stella (Atl. Don Milani) domina i 5000m di marcia con 23:17.24. Si conferma sui 3000m, dopo l’oro sulle siepi, Nicole Reina (Cus Pro Patria Milano, 9:45.05: e anche la romana Silvia Salera va per la prima volta sotto i 10 minuti,9:59.14 ). Altra doppietta d’autore sulla pedana del disco: il neo-primatista del peso Sebastiano Bianchetti (Stud. Cariri) trova il lancio vincente a 54.78. Immediato riscatto per due finalisti mondiali delusi dalle gare di ieri: Benedetta Cuneo (Firenze Marathon) fa 12.82 nel triplo, dopo il secondo posto nel lungo, e Yohannes Chiappinelli (Montepaschi Uisp Siena) si riscatta sui 3000 all’indomani dei faticosi 1500. Sorprese nei 400 metri, che premiano due outsider come Leonardo Vanzo (Insieme New Foods, 48.74) e Alice Mangione (Cus Palermo, 57.30), dopo la rinuncia al doppio impegno della campionessa degli 800 metri Elena Bellò (Atl. Vicentina, 2:13.67 meno di un’ora prima). Oltre agli ultimi titoli in palio, allo Stadio Picchi era ancora aperta la lotta per un posto alle Gymnasiadi di Brasilia (dal 27 novembre al 4 dicembre: la formazione azzurra, composta di una quarantina di unità, sarà definita nei prossimi giorni).
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LE GARE DELLA TERZA GIORNATA (in aggiornamento)
4x400m M (finale) – E’ la gara che chiude la 48^ rassegna tricolore, ma i giochi non sono ancora fatti: ne sa qualcosa Leonardo Vanzo il quale – dopo il titolo individuale del giro di pista – porta alla vittoria anche il quartetto dell’Atletica Insieme New Foods (3:23.42) e presenta la sua candidatura per la nazionale studentesca in vista delle Gymnasiadi in Brasile. Grande rivincita per il veronese, visto che ai Mondiali di Donetsk era stato l’unico azzurro non utilizzato dallo staff tecnico in Ucraina, anche perché reduce da un infortunio.
4x400m F (finale) - L’epopea delle gemelle Troiani è sempre attuale: nella passata edizione a Firenze le trigemine bustesi – Alexandra, Serena e Virginia - erano state una scoperta ed una specie di caso “sociologico”, ma quest’anno i favori del pronostico non mancavano affatto. In compagnia della fidata Camilla Colombo, alla quale è stata oggi affidata la delicata frazione di lancio nel quartetto targato Pro Patria Busto Arsizio. Le contromisure delle rivali si sono rivelate infruttuose, compreso il tentativo del Cus Parma che schierava Sara Dall’Aglio in seconda e “Ayo” Folorunso all’ultimo cambio: 3:54.20 per le lombarde (circa tre secondi peggio dello stagionale) e 3:57.05 per le universitarie parmensi in maglia nera. Brave anche le ragazze dell’Atl. Bergamo 59 Creberg, 3:57.43 con una formazione molto compatta.
3000m F (finale) – Forse il dato più interessante non è tanto l’ennesimo titolo di Nicole Reina (9:45.05 e doppietta con i 2000st di ieri) – l’allieva di Giorgio Rondelli è ormai un’insaziabile “cannibale” – quanto la buona tenuta di Silvia Salera: per la prima volta in carriera la romana della Lazio va sotto il “muretto” dei 10 minuti (9:59.14) su una distanza a lei abituale, perché è la frazione podistica del pentathlon moderno praticato finora dalla campionessa dei 1500m. Si riuscirà ad orientare la scelta verso la pista di atletica?
3000m M (finale) – Non parte il vincitore dei 1500 di ieri sera Yemaneberhan Crippa e invece il battuto Yohannes Chiappinelli (Montepaschi Uisp Siena) ha troppa voglia di riscatto: non per niente il senese nato in Etiopia è stato finalista mondiale a Donetsk e lo scorso anno ha dato vita ad uno spettacolare assolo su questo anello, regalandosi titolo ed un fantastico primato italiano dei 2000m cadetti. I primi tre sono tutti ragazzi al primo anno di categoria e, tra l’altro, sulla scia di Chiappinelli (8:36.47) finisce quel Riccardo Usai (Atl. Valeria, 8:45.01) che era stato buon piazzato anche nella gara-primato dei 2000m cadetti cui si accennava (oltre che bronzo nei 1500 di Utrecht). Un po’ indietro l’azzurro dell’Eyof di Utrecht, Pietro Riva (Atl. Alba), alla fine quinto con 8:49.65.
Disco M (finale) – Continua il momento magico di Sebastiano Bianchetti (Stud. Cariri): dopo il titolo del peso, a suon di primato italiano, arriva anche la doppietta nel disco (54.78). Il ragazzo di Contigliano è apparso concentratissimo, molto serio e determinato: a questo punto l’unico rammarico di una grande stagione resta quello di non essersi espresso al meglio sulla pedana dell’Olympisliy. E, a proposito di azzurri a Donetsk, Marco Primaveri e addirittura Giulio Anesa, che in Ucraina aveva agguantato la finale, qui a Jesolo non trovano i giusti automatismi. Nonostante la pioggia, in quattro vanno oltre i 50 metri: citazione di merito per il vicentino Filippo Vaidanis (Atl.Vicentina, 53.45), abbastanza vicino al personale. E Leonardo Fabbri? L’argento del peso fa 50.28 (quarto).
Triplo F (finale) – Non è giornata di grandi misure: peccato, perché Benedetta Cuneo (Atl. Firenze Marathon) si è presentata qui in forma ancora brillante e la mezza delusione di ieri nel lungo aveva già provato il carattere della campionessa aretina. Almeno stavolta arriva la maglia tricolore, come le era già successo due anni fa sulla stessa pedana tra le cadette: allora “Benni” aveva raggiunto per la prima volta in carriera i 12 metri, ora arriva un 12.82 (+1.0) che non rende merito alle sue potenzialità. La specialista azzurra delle prove multiple, Giulia Sportoletti (5 Cerchi Seregno), nobilita la sua gara con un grande secondo posto e una pregevole misura vicina al personale (12.37).
110hs M (finale) – Che doppietta per Matteo Beria! La gioia dell’atleta vicentino è incontenibile e fa il paio con quella di ieri dopo i 400hs: a questo punto è il re incontrastato delle barriere alte e intermedie e nemmeno si riesce a capire quale sia la sua vera specialità. L’ordine d’arrivo, dopo il 14.21 (-1.2) di Matteo, riporta tutti i pretendenti più accreditati: Gabriele Segale (14.31) – ricordiamo, quinto a Utrecht – poi il capolista stagionale Leonardo Bizzoni (14.34) e il secondo dei 400hs, Giuseppe Biondo (14.48).
Resta la curiosità di voler rivivere una simile finale in un momento diverso dell’anno, con tutti i protagonisti nel pieno della forma e con qualche grado in più di temperatura.
100hs F (finale) – La piacentina Camilla Papa, che un anno fa aveva gioito per il titolo conquistato al Ridolfi, stavolta finisce alle spalle di Elena Marini nella finale B: la nuova campionessa si chiama Agnese Mulatero (Atl. Pinerolo, 14.33/-0.6), che riscatta invece la delusione patita nella passata stagione qui a Jesolo nei Tricolori cadette. L’azzurra di Donetsk Rachel Malamo (Stud. Cariri), già portiere delle giovanili australiane di calcio durante la sua permanenza a Sydney con la famiglia, si ferma a 14.61.
Alto M (finale) – Quando i due favoriti Michele Longhi (Atl. Lecco-Colombo) e Filippo Lari (Atl. Livorno) si ritrovano con due nulli a testa alla quota di 1.93 la gara sembra ad una svolta, poi invece raddrizzano la situazione e proseguono entrambi. Ma le condizioni ambientali sono quelle che sono, basta un 2.02 a Longhi per vincere, ben al di sotto del suo recente PB (2.10): a 2.00 si fermano Edoardo Gambaretto (Atl. Vicentina), che a luglio non era riuscito a strappare il biglietto per Donetsk, ed il finalista dei Mondiali Lari. Il livornese, un anno fa, aveva vinto a Jesolo il titolo cadetti con 2.07 togliendo ad Andrew Howe il primato di categoria.
100m M (finale) – Un finale a sorpresa anche qui: il nome di Davide Rossi (GS Bernatese) non era certo tra i più gettonati alla vigilia: un premio per il gruppo che ha saputo esprimere anche la staffetta seconda ieri. Tempo rivedibile, 11.12 (-1.6), comunque sufficiente per tenersi alle spalle il turco della Maurina, Badur, e altri più ambiziosi (i vari Tarussio, Mulassano, Pettorossi e Federici, finiti nell’ordine).
100m F (finale) – La gara perde subito una protagonista, perché Micaela Moroni va fuori per falsa partenza. Ma la nuova regina della velocità è un nome forse inatteso alla vigilia, quello di Beatrice Fiorese (Atl. Vicentina), già campionessa del lungo cadette giusto un anno fa: il più bel sorriso della stagione per una ragazza che aveva rincorso senza riuscirci il minimo mondiale per la sua specialità di parata, poi aveva colto un brillante piazzamento e il personale (6.03) negli Assoluti di Milano e ora vince i 100 in 12.43 (-2.0). Il tempo, viste le condizioni, non richiede eccessive spiegazioni: ma una notazione di merito è anche per Chiara Torrisi, oggi seconda dopo il terzo posto di ieri sui 200metri.
400m M (finale) – Le ultime uscite stagionali non hanno mentito: il più in condizione, a questo punto, è proprio Leonardo Vanzo – l’unico azzurro selezionato per i Mondiali a non aver corso a Donetsk. Il portacolori dell’Insieme New Foods, allenato dal giovanissimo tecnico Diego Appoloni, è l’unico a correre sotto i 49” (48.74), vicino al recentissimo PB di 48.52: nulla da fare per i romani Simone Serafini (49.00) ed Emanuele Grossi (49.05), come per il capolista della categoria e valoroso semifinalista iridato Giuseppe Leonardi (49.15). Nonostante la durezza degli impegni stagionali, una finale degnissima per un settore molto vivace.
400m F (finale) – Ecco qua, Elena Bellò – neocampionessa degli 800 metri e miglior tempo stagionale tra le finaliste - non va sui blocchi: invece c’è Irene Vian, che circa 40 minuti prima era finita terza sulla doppia distanza. Ma, tra tutte le pretendenti, esce forse l’esito più razionale: quello che mette davanti a tutte Alice Mangione, la promettente siciliana di Niscemi trasferitasi al Cus Palermo per allenarsi con Gaspare Polizzi. Distribuzione perfetta (57.30), che sul rettilineo mette in crisi la novità stagionale Sara Dall’Aglio (Cus Parma, 57.88), alla fine superata dalla bolzanina Petra Nardelli (LC Bozen, 57.81).
800m M (finale) – Qui le serie sono cinque, con il campione uscente dei 1000m cadetti, Lorenzo Casini, inserito nella penultima: a riprova dell’ottimo livello tecnico complessivo degli specialisti stagionali. In ogni caso i migliori accrediti partono con il riferimento di Simone Soncina nella quarta (1:57.18)e - rispetto alle ragazze - con l’imperativo di non addormentarsi. D’altronde sono tanti i ragazzi con un buon tasso di talento e gli azzurri di Donetsk, il semifinalista Jacopo Peron (Pol. Gavirate) e Marco Lano (Cus Torino), devono tener conto dell’ottimo stato di forma messo in mostra ieri da Lorenzo Pilati (Atl. Valli di Non e Sole) sui 1500 metri. Ci pensa Peron a giocare d’anticipo, alla campana (53.93) prende il largo e sembra in grado di resistere ai tentativi di rientro della concorrenza: l’ultimo ad arrendersi è il campione dei 1000m indoor Yassin Bouih (Reggio Event’s) capace di riagguantare Peron proprio sul traguardo. Alla fine il margine a favore del reggiano di famiglia marocchina, allenato da Paolo Gilioli, è di 3/100 (1:54.15 contro 1:54.18), comunque assolutamente meritato per la caparbietà dimostrata. Tutti da accomunare in un applauso.
800m F (finale) – Ben quattro serie, nell’ultima due finaliste dei 400 metri in programma tra un’ora – Elena Bellò (Atl. Vicentina) e Irene Vian (Silca Conegliano) – per un tentativo di doppietta che richiama le leggendarie imprese olimpiche del “Caballo” Juantorena. Manca invece la campionessa in carica, Eleonora Vandi, che prova a ricaricare le batterie dopo una stagione non fortunata. I risultati delle prime tre serie – assolutamente non impossibili (top a 2:22.30) - autorizzano le migliori a scegliere la condotta di gara che preferiscono, compresi ritmi tattici molto tranquilli. E’ quello che pensa anche Elena Bellò, chiaramente la più ambiziosa: fatto sta che il passaggio in 68.70 è una passeggiata, mentre la chiusura è impegnativa perché deve tener conto di un attacco importante di Chiara Ferdani (Spectec Atl. Carispezia) sul rettilineo opposto. Lo sforzo della campionessa cadette dei 1000m però non riesce e la vicentina Bellò, grande rivelazione stagionale, mette il primo mattoncino (2:13.67, chiaramente in “negative split”). Vedremo più tardi, come se la caverà sul giro di pista.
100m M (batterie) – Criteri meno draconiani che in campo femminile, ma in queste condizioni si rischia ugualmente: intanto il campione dei 200 metri, Ferdinando Mulassano (Atl. Mondovì) deve ricorrere al ripescaggio (11.19), dietro un Francesco Tarussio abbastanza in palla (11.10/-0.9). Il vicentino di origini brasiliane, uno dei più delusi ai Mondiali, si è invece ben riproposto in questo finale di stagione. Una partenza ai limiti dell’inguardabile potrebbe costare caro a Diego Pettorossi (Sef Virtus Emilsider), invece il campione degli 80 cadetti si riscatta bene nella fase lanciata (11.26/-0.9). Con Tarussio, fa il miglior tempo a 11.10 (-1.6) anche “Abdul” Badur (Maurina Olio Carli): il turco di Borgomaro è arrivato ad Imperia con i genitori e la numerosa famiglia (sei fratelli), l’anno scorso a Firenze aveva conquistato il secondo posto. Rivedibile il semifinalista di Donetsk, Andrea Federici (Atl. Bergamo 59 Creberg, 11.30).
100m F (batterie) – Un esercito sui blocchi, otto batterie: senza possibilità di un turno intermedio, passano i migliori otto tempi. Potrebbe essere una lotteria, la variabile più rilevante potrebbe essere il vento: per 2/100 non ce la fa la campionessa dei 200 metri, Alessia Niotta (12.77 con -1.7). Tutto sommato l’esito è abbastanza equo, però non mancano alcune sorprese: ad esempio il miglior tempo è quello di Beatrice Fiorese (Atl.
Vicentina, 12.52/-1.8), che nel 2012 vinse qui il lungo cadette e si rivede – a distanza di dodici mesi – l’aquilana Ludovica Clementini (12.61/-1.7), una delle rivelazioni dello sprint cadette. Doppiano la finale già ottenuta sui 200 Chiara Torrisi, Micaela Moroni, Gloria Rontani e Denise Rega.
Triplo M (finale) – Finale molto attesa per lo spessore tecnico dei protagonisti e purtroppo penalizzata dalla pioggia battente proprio nella fase decisiva: il campione cadetti in carica, l’ex rugbista di Parma Tobia Bocchi (Cus Parma), trova la battuta giusta già al secondo salto e fa il personale a 15.24 (+1.5). Resterà la misura vincente, visto che il quinto dei Mondiali di Donetsk, Simone Forte (Campidoglio Palatino), litiga con la pedana fino all’ultimo turno, ma il suo 15.20 (+1.1) alla fine non basta. La rivelazione di giornata è un altro romano, Simone Contaldo (Fiamme Gialle Simoni), che incrementa il personale di quasi mezzo metro arrivando a 14.86 (+1.5) e lascia dietro il rampante Filippo Randazzo (Pro Sport 85 Valguarnera), 14.81 ventoso dopo lo splendido lungo di ieri.
Disco F (finale) – Dopo il terzo posto nel peso di ieri, Daisy Osakue (Sisport Fiat) trova soddisfazione sulla pedana (zuppa) del disco: la torinese, nata da genitori nigeriani, può far conto su una prestanza fisica che a questi livelli fa la differenza in più di una specialità. Basti pensare che ai campionati cadetti del 2011, sempre qui a Jesolo, aveva vinto gli 80 ostacoli … Il merito di Daisy è quello di lanciare ad una spanna dal suo record (41.23 contro 41.35),cosa che non riesce alla capolista stagionale Giulia Camporese (Cus Padova), che non riesce a doppiare la maglia del martello. Ancor più delusa la campionessa delle cadette Giuliana Cristarella Orestano (Atl. Marano), visto che la campana aveva lanciato di recente a 42.06 e qui non fa meglio di 28.30 (16^). Si merita il bronzo Giada Larice (Udinese Malignani), che si migliora in condizioni difficili a 38.49.
Marcia 5000m F (finale) – Tentativo di primato dichiarato in partenza: anche perché alle Gymnasiadi la marcia non ci sarà e quindi è questa l’ultima occasione stagionale per il bronzo mondiale Noemi Stella (Atl. Don Milani) di togliere il limite di categoria alla conterranea Anna Clemente. La ragazza di Grottaglie parte decisa, 4:23.10 al primo passaggio, poi cominciano i doppiaggi e comunque la pioggia non concede tregua: difficile pensare al record. Già ai 3000m (13:50.32) l’impresa sembra lontana e ancor di più al 4° chilometro (18:40.25): finisce in 23:17.24 e i tentativi sono rimandati al prossimo anno, visto che Noemi è classe ’97, già in possesso di un palmarés invidiabile (su questo anello aveva già messo a segno una doppietta tra le cadette, lo scorso anno a suon di record italiano). L’altra azzurra di Donetsk, la romana di Olevano Eleonora Dominici, subisce la squalifica dopo aver provato con buona lena a star dietro alla battistrada: e così spunta dal gruppo una parziale novità come Caterina Bertazzo, padovana di Tribano uscita dai centri giovanili delle Fiamme Oro (seconda in volata, 25:32.62, sull’abruzzese di scuola teatina Erica Fusella).
110hs M (batterie) – Sembra quasi che i protagonisti dei 400hs di ieri, Matteo Beria (Atl. Vicentina) e Giuseppe Biondo (Cus Palermo), abbiano tratto ispirazione da Marlon Humphrey: il giamaicano a Donetsk aveva tentato – invano – una doppietta mondiale sugli ostacoli mai riuscita ad alcuno. Vedremo se ci riuscirà il vicentino allenato dall’ex ostacolista Lorenzo Muraro, ma intanto i due amici-rivali passano in finale vincendo le rispettive batterie (rispettivamente 14.92 e 14.78). Il miglior tempo del turno è comunque quello di Gabriele Segale (Atl. Bergamo 59 Creberg, 14.73/-0.9), il finalista dell’Eyof quinto a Utrecht. Non ci sono sorprese: entra pure il capolista stagionale Leonardo Bizzoni (Stud. Cariri, 14.95) ed uno dei delusi dalle barriere intermedie, Guglielmo Tadini (Pol. Gavirate), ripescato con 14.93.
100hs F (batterie) – L’azzurra dell’Eyof di Utrecht, Agnese Mulatero, si trova a suo agio sul rettilineo anche oggi bagnato: la torinese di Pinerolo è di gran lunga l’atleta che riesce a rimanere più vicina ai suoi limiti stagionali (14.31 con -1.5). Nell’ultima batteria si presenta bene anche Chiara Genero (Atl. Alba, 14.59/-1.0) e così sembra quasi che la finale del pomeriggio si risolva in una questione di leadership regionale: anche perché esce di scena la campionessa in carica Camilla Papa e l’altra azzurra di Donetsk, l’italo-australiana Rachel Malamo, si limita al compitino (14.99). Con l’ultimo tempo (15.03) viene ripescata la campionessa 2012 degli ostacoli cadette, la lombarda di Sovico Marta Ferrario.
Raul Leoni
I CAMPIONI ITALIANI 2013
ALLIEVI
100m: (-1.6) Davide Rossi (GS Bernatese) 11.12
200m: (-0.9) Ferdinando Mulassano (Atl. Mondovì) 22.17
400m: Leonardo Vanzo (Insieme New Foods) 48.74
800m: Yassin Bouih (Reggio Event’s) 1:54.15
1500m: Yemaneberhan Crippa (GS Valsugana Trentino) 3:57.99
3000m: Yohannes Chiappinelli (Montepaschi Usip Siena) 8:36.47
2000st: Ahmed Abdelwahed (Fiamme Gialle Simoni) 6:11.92
110hs: (-1.2) Matteo Beria (Atl. Vicentina) 14.21
400hs: Matteo Beria (Atl. Vicentina) 52.45
Alto: Michele Longhi (Atl. Lecco-Colombo) 2.02
Asta: Federico Biancoli (Atl. Rigoletto) 4.50
Lungo: Filippo Randazzo (Pro Sport 85 Valguarnera) 7.56 (+1.3)
Triplo: Tobia Bocchi (Cus Parma) 15.24 (+1.5)
Peso: Sebastiano Bianchetti (Stud. Cariri) 20.38 (RN all)
Disco: Sebastiano Bianchetti (Stud. Cariri) 54.78
Martello: Tiziano Di Blasio (Fiamme Gialle Simoni) 67.52
Giavellotto: Andreas Zagler (LC Bozen) 63.28
Marcia 10000m: Gregorio Angelini (Alteratl. Locorotondo) 45:21.10
4x100m: Riccardi Milano 43.02
4x400m: Atl. Insieme New Foods 3:23.42
ALLIEVE
100m: (-2.0) Beatrice Fiorese (Atl. Vicentina) 12.43
200m: (-1.5) Alessia Niotta (Atl. Sestese Femm.) 25.45
400m: Alice Mangione (Cus Palermo) 57.30
800m: Elena Bellò (Atl. Vicentina) 2:13.67
1500m: Silvia Salera (Lazio Atl.) 4:33.50
3000m: Nicole Reina (Cus Pro Patria Milano) 9:45.05
2000st: Nicole Reina (Cus Pro Patria Milano) 6:48.34
100hs: (-0.6) Agnese Mulatero (Atl. Pinerolo) 14.33
400hs: Ayomide Folorunso (Cus Parma) 61.18
Alto: Eleonora Omoregie (Udinese Malignani) 1.74
Asta: Francesca Semeraro (Alteratl. Locorotondo) 3.70
Lungo: Eleonora Andreis (Lib. Valpolicella) 5.86 (-1.2)
Triplo: Benedetta Cuneo (Firenze Marathon) 12.82 (+1.0)
Peso: Marta Baruffini (Cus Parma) 13.42
Disco: Daisy Osakue (Sisport Fiast) 41.23
Martello: Giulia Camporese (Cus Padova) 63.25
Giavellotto: Ilaria Casarotto (Atl. Vicentina) 50.59
Marcia 5000m: Noemi Stella (Ayl. Don Milani) 23:17.24
4x100m: Lib. Valpolicella Lupatotina 48.28
4x400m: Pro Patria Busto Arsizio 3:54.20
Sebastiano Bianchetti (Foto Colombo/FIDAL)
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