Tricolori di Ancona: Howe si proietta a 8,10
La prima giornata dei Tricolori di Ancona regala all’atletica italiana una notizia attesa da tempo: il recupero a pieno livello di Andrew Howe. La sua scelta di dedicarsi in toto al salto in lungo ha dato un primo risultato, il minimo per i Mondiali di Mosca ottenuto alla sua prima uscita italiana, la seconda in questa stagione. Andrew Howe, che partiva dal 7,94 dell'unico test agonistico durante il suo stage negli Usa, teneva particolarmente a questa occasione perché la pedana di Ancona è particolarmente elastica e poteva proiettarlo lontano. La finale del lungo non poteva avere pathos a proposito del vincitore, ma la caccia del portacolori dell’Aeronautica agli 8,10 che gli sarebbero valsi il viaggio per la Russia è stata appassionante. Howe ci è arrivato al quarto salto, questa la sua serie: 7,92; 7,72; 8,10; 8,07; nullo; 8,02. Va detto che in tutti i suoi salti Howe ha staccato con notevole anticipo rispetto al punto di battuta, a conferma che c’è ancora molto lavoro tecnico da fare ma anche che i suoi margini di progresso sono notevoli. Intanto si assesta al 9° posto nella lista mondiale stagionale e l’attesa per il test iridato di Mosca cresce a dismisura. La prestazione di Howe chiaramente schiaccia un po’ il resto di una prima giornata comunque interessante, forse più brillante di quanto era stata la rassegna tricolore dello scorso anno, sempre all’interno del confortevole Palaindoor di Ancona. Le gare dei 400 hanno visto primeggiare due atleti di diversa estrazione, entrambi presenti alla rassegna tricolore come tappa di passaggio verso la stagione all’aperto. Nella prova maschile il titolo è andato a Gianni Carabelli (Carabinieri) che si è così preso la rivincita dopo la piccola delusione incassata lo scorso anno sempre su questa pista. Lo specialista dei 400hs è passato ai 200 dietro il compagno di colori Marin, ma con particolare tenacia è riuscito a sopravanzarlo sull’ultima curva, primeggiando in 48.51. Dal punto di vista cronometrico ha ben altro spessore la prova di Daniela Reina (FF.AA.) nell’identica gara femminile. La marchigiana, assolutamente senza avversarie, ha vinto in 54.13, suo primato personale e decima prestazione italiana all time. In proiezione Mondiali un messaggio importante è arrivato anche da Chiara Rosa (FF.AA.) che nel peso ha incrementato il suo personale stagionale di una ventina abbondante di centimetri. Il suo 18,41 le vale l’ottava prestazione mondiale e l’accredita come una seria pretendente alla finale iridata. La pesista veneta dimostra di avere ormai una notevole sicurezza oltre i 18 metri, il che costituisce una base importante per ottenere misure di grande spessore internazionale. Questa la sua serie: 18,41; 18,10; 17,73; 17,41; 17,85; nullo. Antonietta Di Martino (FF.GG.) aveva promesso una prestazione di rilievo e non ha tradito le attese. Sicura fino a 1,91 valicato alla prima prova, ha tentato 1,94 dimostrando, soprattutto al terzo tentativo, di avere la misura nelle gambe. Ora la sua stagione indoor si ferma fino alla rassegna iridata, dove spera di migliorare il suo stagionale di 1,92 completando così la sua resurrezione. E’ stata comunque una giornata prettamente al femminile (Howe a parte): nei 60hs Margaret Macchiut (Fondiaria Sai) con 8.20 ha migliorato di due centesimi il suo stagionale dimostrando di essere sulla via della completa ripresa. Bella poi la prova di Elisa Cusma (Esercito) nei 1500 metri (4:17.17 il tempo finale) dove non si è fatta spaventare dai ripetuti attacchi di Berlanda e della compagna di squadra Palmas dimostrando di avere maggiore sprint. Fra le altre gare vanno segnalate le vittorie di Obrist (Carabinieri) nei 1500 in 3:47.67 dopo un bel confronto con Neunhauserer che ha già staccato il biglietto per Mosca; di Rubino (FF.GG.) con 19:33.74 nei 5 km di marcia; della sorprendente Canella (FF.AA.) nel lungo con 6,48, quarta prestazione italiana di sempre. La prima giornata è stata davvero ricca, nella seconda ci si attende qualche prestazione di rilievo dalla velocità maschile, con il confronto fra Scuderi e Dacastello nei 60; dall’alto maschile, con la sfida fra i fratelli Ciotti e Bettinelli; dal triplo, dove Donato (che ad Ancona ha già ottenuto il record italiano con 17,33) è atteso ancora oltre i 17 metri e potrebbe portare con sé altri promossi per Mosca. Gabriele Gentili Nelle foto: il salto vittorioso di Andrew Howe, che eguaglia il primato italiano Promesse di Giovanni Evangelisti (foto Petrucci/FIDAL) File allegati:
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