Tutte le tonalità dell'azzurro

23 Giugno 2014

Il giorno dopo l'Europeo per Nazioni, Giomi: ''Sabato critiche meritate, domenica il vero volto della squadra''. Magnani: ''Chi ha fatto male a Braunschweig non pensi agli Europei''

Prospettiva diversa rispetto al passato, si diceva alla vigilia. Una partecipazione, quella dell’Europeo per Nazioni, mirata più alla verifica, che non al risultato fine a se stesso. Ebbene, all’indomani della due giorni di Braunschweig, le risultanze sono sul tavolo. E offrono più di uno spunto di riflessione. “E’ stata una Nazionale azzurra a due volti – il commento del presidente federale, Alfio Giomi – e sono felice che nella seconda giornata, quella decisiva, sia venuto fuori il vero carattere di questa squadra. Il lancio di Bonvecchio oltre gli 80 metri ha dato entusiasmo a tutti, e probabilmente ha inciso sul rendimento di più di un atleta. Così come credo che il richiamo espresso dai veterani nei confronti del gruppo abbia avuto un ruolo determinante”. La prima giornata, però, ha visto più di un azzurro in difficoltà: “Non credo di dire nulla di strano nell’affermare che ci siamo meritati le critiche. Alcune prestazioni sono state oggettivamente deludenti. Tra l’altro, penso che i primi a non essere soddisfatti di questi risultati siano proprio gli atleti che li hanno ottenuti, insieme ai loro tecnici. La reazione della domenica non può far dimenticare ciò che è accaduto al sabato: andranno tratte delle conclusioni sia sul percorso di preparazione, sia sugli obiettivi stagionali”.

Il Direttore tecnico organizzativo Massimo Magnani elogia la squadra per la capacità di raddrizzare la classifica: “La seconda giornata ha reso merito all’orgoglio dei ragazzi, che hanno avuto la capacità di reagire ad una situazione fortemente negativa. La riunione di squadra del sabato sera, con i capitani che hanno raccolto i compagni per un confronto sereno ma deciso, e l’exploit di Bonvecchio, che ha dato il là alla riscossa, sono momenti che considero decisivi. Ho apprezzato la reazione dei giovani, in particolare delle ragazze del mezzofondo, ma tutti hanno dato quel qualcosa in più che ha fatto ritrovare all’Italia il proprio posto nella graduatoria”. Magnani però, dopo gli elogi, affronta chiaramente il tema del percorso verso gli Europei: “Chi ha fallito a Braunschweig, ha evidenziato di non essere pronto per un contesto ancora più competitivo come i Campionati Europei di Zurigo. Quindi, è bene che, insieme al proprio allenatore, continui il percorso di crescita internazionale, prima di pensare alla rassegna continentale ”.

Giordano Benedetti (Colombo/FIDAL)Sul piano individuale, il secondo posto di Fabrizio Donato, ed i terzi di Giordano Benedetti (800 metri), Giulia Viola (5000), Chiara Rosa (getto del peso) e della staffetta maschile 4x100 metri, rappresentano sicuramente il top nella manifestazione. Ma non vanno dimenticati i primati personali colti dalla stessa Viola (15:40.30), da Valeria Roffino nei 3000 siepi (10:02.56), da Margherita Magnani nei 3000 (8:51:82) e quello, fragoroso, del commercialista Norbert Bonvecchio nel giavellotto (80,37); o le prestazioni di buon rilievo stagionale, come il 6,51 realizzato da Tania Vicenzino nel salto in lungo. Finendo con l'eccellente resa dei più giovani: dalla superstar Federica Del Buono (tante le domande in sala stampa sulla vicentina) ad una sicura Erika Furlani, capace di non farsi prendere dall'emozione sulla prima pedana "da grande".

Sul piano più strettamente tecnico, anche il crono di Matteo Galvan, lo stagionale di 46.28, va rivalutato alla luce di ciò che era accaduto dodici mesi fa: a Gateshead, all’avvio della stagione che lo avrebbe poi condotto al personale di 45.35 (e ad un rendimento di spessore continentale) il vicentino aveva corso in 46.53. Tre decimi più di quanto ottenuto sabato scorso in Germania. Tra le note stonate, la più assordante è invece quella rappresentata da Simona La Mantia, campionessa di valore cristallino che sempre più appare vittima di una preoccupante involuzione. Ingombranti anche le controprestazioni di Daniele Secci nel getto del peso (oltre mezzo metro meno rispetto alla peggior gara stagionale, un metro e settanta circa meno del fresco primato personale), di Stefano Tremigliozzi nel lungo (atterrato ad un’ottantina di centimetri dallo stagionale di 8,06) e di Jamel Chatbi nei 5000 metri (terminati al passo, al decimo posto, in un contesto tutt’altro che proibitivo). Preoccupa anche la costanza di rendimento – purtroppo al negativo – di Marta Milani, la cui carriera da ottocentista aspetta orma da quasi tre anni il lampo promesso; un flash dalla luce perlomeno pari a quella che la bergamasca aveva saputo produrre come quattrocentista (finale europea, semifinale mondiale tra Barcellona 2010 e Daegu 2011). In generale, poi, fatto salvo l'episodio positivo della 4x100 maschile, ed esclusi i protagonisti del giro di pista, continua a non dare segni particolari il comparto dello sprint, i cui risultati nelle quattro prove individuali non sono stati certo esaltanti. Mentre merita probabilmente un break Marco Fassinotti, la cui primavera tarda a prendere i connotati del magico inverno appena trascorso.

Simona La Mantia (Colombo/FIDAL)Nel valutare il risultato d’assieme, vale anche la pena fare un raffronto con ciò che, sul piano numerico, era accaduto sempre lo scorso anno a Gateshead: alla squadra azzurra, rispetto ad un anno fa, mancano esattamente 23 punti (seppure la squalifica della staffetta 4x400, sesta al traguardo, pesi in questo conteggio in maniera abbastanza significativa): 262.5 punti nel 2013, 239.5 nel 2014. Un deficit che non si spiega solo con l’elevato numero di controprestazioni della prima giornata, ma anche con una maggior competitività delle squadre di bassa classifica, che hanno raccolto più che in passato: il nono posto della Svezia di quest’anno (salvezza) vale 213 punti, contro i 180,5 raccolti dalla Turchia dodici mesi fa per ottenere la medesima classifica; e l’Olanda, decima, è retrocessa con 209 punti, ben 50.5 in più della Bielorussia, ultima a scendere in First League nell’edizione 2013 (158.5 punti)! In testa (prime due piazze) i numeri sono più o meno simili: ad oscillare in maniera più significativa, sono le posizioni dalla terza in giù, la media classifica, per intenderci. La Francia è terza con 295 punti, lo scorso anno la Gran Bretagna ne collezionò 339, per collocarsi sul gradino più basso del podio.

A completare i dati azzurri, l’accresciuto numero di piazzamenti individuali nei primi tre posti rispetto alla passata edizione: dodici mesi fa ne contammo solo tre (i secondi posti di Gibilisco e Trost ed il terzo di Simona La Mantia), quest’anno cinque. La scomposizione del punteggio italiano, dice che, ai 107,5 punti della prima giornata, se ne sono sommati 132 nella seconda (sarebbero stati 139 senza la squalifica della 4x400). Dal giorno alla notte.

Marco Sicari

File allegati:
- Le foto della prima giornata
- Le foto della seconda giornata


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