Un giorno, un'impresa
02 Giugno 2013Appuntamento quotidiano con le storie dell'atletica
2 giugno. Ai vecchi tempi non era solo la Festa della Repubblica ma anche il Giorno dello Sport Universitario perché Primo Nebiolo, presidente del Cus Torino, del Cusi e della Fisu metteva in scena il meeting mondiale universitario e il palcoscenico era quello del Comunale di Torino nato per gli Europei del ‘34, il biglietto non costava nulla nel senso che non esisteva e per gli aficionados, che erano tanti, era l’occasione per una gita e per un giorno di gioia: quei 2 giugno lontani e bellissimi erano frequentati dalle stelle azzurre e da quelle delle altre galassie, anche quelle “comuniste”. La Fisu era un’alma mater.
E nel ’72, poco prima dei Giochi di Monaco, venne Heidi Marie Rosendahl che tutti desideravano (desideravamo…) come fidanzata perché era bella, un po’ sfrontata e capace di imporre mode: capelli fulvi ben lisciati, occhiali tondi, lunghe calze a righe orizzontali che la rendevano ancora più sexy. Proprio a Torino, in un evento che portava il marchio N come Nebiolo, l’Universade del ’70, Heidi Marie, figlia di discobolo e futura madre di un’astista da 6,00 (Danny Eckert), avrebbe spostato il record del mondo di lungo a 6,84.
Il 2 giugno fu una delle fondamenta di una civiltà e di una cultura atletica molto profonda negli anni Settanta (sufficiente andare a sfogliare annate di vecchi quotidiani, sportivi e non), preparò quelle che rimangono giornate memorabili vissute su suolo italiano: 4 e 5 agosto ’79, Torino deserta, con uno scenario che riportava alla “Donna della domenica” di Fruttero e Lucentini, e un Comunale con la gente densa come un pudding per la finale di Coppa Europa dei record che stordirono (Marita Koch, Harald Schmid), dei duelli che fecero alzare l’indice della passione.
Oggi non c’è più il Comunale (si chiama Olimpico e la pista è naturalmente sparita) ed è stato cancellato, oltre al Delle Alpi, anche l’anello che ospitò una finale del Grand Prix da tutto esaurito. Le vecchie memorie vengono conservate al parco Ruffini che ha giustamente assunto il nome di Primo Nebiolo, lo stesso stampato sull’etichetta del Memoral che ogni anno Riccardo D’Elicio, erede del Vecchio, ogni anno mette in scena a ridosso di quella data che ai più vecchi trasmette un’insopprimibile nostalgia.
Sexy Girl Stripper Wall Sticker
Giorgio Cimbrico
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