Un giorno, un'impresa

24 Giugno 2013

Appuntamento quotidiano con le storie dell'atletica

24 giugno. L’ingegner Frankie Fredericks è noto per esser andato quattro volte non lontano dall’oro olimpico. In campo femminile è il caso di tirare in ballo Raelene Boyle, che oggi compie 62 anni, che  è originaria di Coburg, un sobborgo di Melbourne, stato di Victoria, e di argenti ne ha allineati tre mettendone all’asta uno di quelli conquistati a Monaco ’72 non per rendere più pingue il conto in banca ma per avere a disposizione mezzi per combattere il cancro al seno che l’ha colpita nel ’97.

Raelene stupi nel ’68 quando a 17 anni si trovò a perfetto agio, come i connazionali Peter Norman e Ralph Doubell, sull’altura messicana e dopo il quarto posto nei 100, a un centesimo da Irena Szewinska (11”19 a 11”20), tre giorni dopo finì seconda alle spalle della proteiforme polacca, questa volta con un divario più netto: 22”58 a 22”74. Sul mezzo giro fu la quinta medaglia olimpica per l’Australia dopo i titoli di Marjorie Jackson a Helsinki (quando una mano ignota fece udire al pubblico Advance Australia Fair, inno ancora ufficioso del paese down under) e di Elisabeth Cuthbert nel ’56, nei Giochi di casa, accompagnati dal bronzo di Marlene Matthews sempre a Melbourne e di Marylin Black a Tokyo ’64.

Il suo anno fu il ’72 quando all’Olympiastadion bavarese in cinque giorni allineò altri due di quei piazzamenti che vengono definiti d’onore, in entrambe le occasioni alle spalle della massiccia e sospetta tedesca est Renate Stecher che nel periodo tra il ’70 e il ’74 offrì una catena vincente di 90 successi. Sui 100 il distacco fu netto (16 centesimi), sulla distanza doppia quasi minima, cinque.

Nel ’76, venticinquenne e dopo aver organizzato una vasta collezione di successi nei Giochi del Commowealth (alla fine, sarebbero stati sette), Raelene andò a Montreal sapendo di poter giocare chances importanti ma in semifinale andò a sbattere contro gli aculei della sorte. Una sua partenza venne prima giudicata buona ma subito dopo uno dei giudici decise che quel movimento di capo e spalle poteva finire nella categoria del proibito. Sicura di aver ricevuto un’ammonizione e nulla più, si chinò ancora sui blocchi e un avvio anticipato venne fulminato con la squalifica. Raelene non concesse confini alla sua ira ma non ci fu nulla da fare.

Giorgio Cimbrico



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