Una storia al giorno
23 Agosto 201323 agosto. Mentre a Roma stanno per prendere il via i Mondiali numero, ad Abidjan, costa d’Avorio, viene al mondo Murielle Ahouré che, diversamente da altri campioni, non ha alle spalle una storia di miseria e di riscatto: suo padre Mathias è generale di stato maggiore dell’esercito dell’ex-colonia francese che nel passato più o meno profondo ha saputo spedire sulla scena buoni velocisti.
Murielle si sposta a Parigi quando ha appena cominciato a camminare, a due anni, e scavalca l’Atlantico, destinazione Stati Uniti, quando ne ha 12. Non è una bambina prodigio: sufficiente dare un’occhiata alla sua progressione che, a parte impennata nel 2008, quando scende a 11”09, non presenta sbalzi violenti. Correre, sotto la guida di Allan Powell, è importante ma non è tutto per chi insegue all’Università di Miami un laurea piuttosto impegnativa: in legge criminale. Dopo aver chiuso con l’atletica si dedicherà a indagini complesse e alla caccia di seriali killer?
Formidabile partente (con 6”99 sui 60 è al settimo posto nella lista indoor di tutti i tempi) scende per la prima volta sotto i 11” l’anno scorso e riesce a conquistare un doppio posto in finale a Londra: settima nei 100 e sesta nei 200. Nel 2013, al Golden Gala, una di quelle serate che valgono una medaglia: nei 200 piega, e molto nettamente, Allyson Felix che sui 200 aveva una striscia vincente che andava avanti da due anni.
Letta con il senno di poi, la vittoria all’Olimpico si trasforma nel preludio alle sue giornate moscovite che la vedono al via con le labbra disegnate con un rossetto color fucsia, una cosetta modesta se confrontata con i terrificanti look di Shelly Ann Frser, titolare di Chic Hair, salone di Kingston che ha come motto: “Siamo specializzati nell’accentuare la naturale bellezza”. Almeno, così la vedono loro.
Pocket rocket, il razzo tascabile della Giamaica, lascia Murielle a 22 centesimi, che a quella velocità fanno due metri e che costituiscono, nella storia trentennale dei Mondiali, il più pesante distacco inferto dalla vincitrice alla meglio piazzata. L’ivoriana è ugualmente molto contenta e riversa la sua carica sui 200 che vedono subito saltare per aria Felix. Qui il distacco è minore – 15 – e il risultato è uguale per l’una e per l’altra: oro a Shelly Ann, argento per Murielle che piega con pareggio centesimale la nigeriana Blessing Okagbare, uscita con le ossa rotte dai 100.
Giorgio Cimbrico
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