Una storia al giorno
15 Gennaio 201415 gennaio. Il Canada ha sempre avuto buoni interpreti del salto in alto che spesso hanno saputo dare il meglio nelle occasioni importanti. In ordine, cronologico: John Beers, sesto a Monaco ’72; Greg Joy, eccitato dal gareggiare in casa e piegato solo da Jacek Wszola a Montreal ’76; Milton Ottey, sesto a Los Angeles ’84; Mark Boswell, sesto a Sydney 2000 e settimo ad Atene 2004; Derek Drouin, terzo a Londra 2012. Del più grande di tutti, Duncan McNaughton, medaglia d’oro a Los Angeles ’32, ricorre oggi il sedicesimo anniversario della morte.
Quella vittoria, in realtà, fu un capolavoro di amicizia, di altruismo e il vero protagonista non è Duncan, ma Bob Van Osdel che, sin dall’arrivo del canadese all’University of Southern California, lo aveva accolto con grande affetto e gli aveva dato una mano sul campo, regalandogli consigli, incoraggiandolo quando Duncan navigava nel dubbio: “Ma mi iscriveranno ai Giochi?” Al Coliseum, quel 31 luglio 1932, le fasi decisive dell’alto si trasformarono in una faccenda lunga ed emozionante: a 1,97 erano rimasti in gara, alla pari, McNaughton, Van Osdel, il filippino Simon Toribio e i giovanissimo Cornelius Johnson, che quattro anni dopo avrebbe causato il vero dispetto di Adolf Hitler. Il barrage andò avanti abbassando e tornando a rialzare l’asticella e dopo che Toribio e Johnson erano usciti di scena, Bob si avvicinò a Duncan e gli aggiustò rincorsa e stacco: “Calcia bene e finirai di là”. “Eseguii e vinsi”. Oro all’allievo, argento al tecnico. Secondo il regolamento vigente, Van Osdel avrebbe vinto l’oro, Johnson l’argento e McNaughton il bronzo.
La vicenda a sfondo… metallico non finì lì: un anno dopo, quando la medaglia di Duncan venne rubata, Bob, che nel frattempo era diventato dentista, fece un calco della sua medaglia d’argento, procedette a una fusione, tuffò nell’oro quanto aveva ottenuto e lo consegnò all’amico che a sua volta aveva finito gli studi laureandosi in geologia. Dopo aver passato tre anni di guerra nella Royal Canadian Air Force, McNaughton viaggiò a lungo alla ricerca di petrolio e questo itinerare lo portò in Sudamerica, in Australia e nel natio Canada, ma non smise mai di mantenere con Van Osdel un rapporto di amicizia sincera e profonda. E quando Bob lasciò questo mondo, il legame venne mantenuto con la sua vedova. Storie di un altro mondo. Oggi, cronache marziane.
Giorgio Cimbrico
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